New York City ha delle temperature medie invernali molto più basse di Napoli, anche se le due città si trovano entrambe sul mare e circa a 40°N di latitudine. Quali sono le cause di questa differenza?
Napoli e New York City sono entrambe città marittime e si trovano più o meno alla stessa latitudine (cioè sorgono lungo lo stesso parallelo): Napoli a 40°50′N, New York City a 40°43′N, un filo più a sud. Eppure a dicembre, per prendere un mese di riferimento, a Napoli le temperature medie rimangono più o meno nella forbice 5 – 14 °C, mentre a New York City si attestano intorno a 0 – 6 °C.
Insomma, è una bella differenza: New York City è molto più fredda di Napoli e a volte è colpita da afflussi di aria artica che arrivano fino a oltre -20 °C sotto zero. Com'è possibile? In questo articolo vediamo alcune delle principali ragioni per cui le due città hanno delle temperature medie invernali così diverse.
La differenza di clima tra Napoli e New York
Partiamo dalla risposta: anche se sono alla stessa latitudine, New York City e Napoli hanno delle temperature medie invernali così divergenti perché sorgono in due contesti geografici molto diversi e appartengono a due zone climatiche differenti. In questo senso è fondamentale capire una cosa: il clima di una certa regione o zona del mondo non dipende solo dalla latitudine, ma da tantissimi fattori. Vediamo quali sono per le due città.
New York City subisce l'influsso della corrente del Labrador, una corrente oceanica fredda che dal Mar Glaciale Artico scende lungo la costa canadese portando verso sud acqua fredda (e di conseguenza aria fredda). Inoltre, la Grande Mela non ha intorno (o a nord) dei rilievi o dei ripari naturali che possano in qualche modo proteggerla; anzi, si incunea nell'oceano Atlantico e questo fa sì che venga colpita con più forza, rispetto ad altri luoghi, dalle correnti e dai venti che arrivano dall'Artico.
Al contrario, Napoli è situata al centro del Mediterraneo, un mare più protetto, relativamente chiuso, meno profondo e più caldo rispetto all'oceano Atlantico, e che mitiga il clima nel capoluogo partenopeo. A questo si aggiungono le masse d'aria calda e secca provenienti di frequente dall'Africa settentrionale, grazie alla presenza del cosiddetto anticiclone sub-tropicale africano, un'ampia zona di alta pressione abbastanza costante che garantisce una certa stabilità atmosferica e quindi climatica. In generale Napoli, così come l'intera Italia, è protetta dalla catena delle Alpi, che riduce le perturbazioni in arrivo dal Nord Europa.
In funzione di questi e altri fattori, la Grande Mela rientra in un clima definibile come "oceanico" con alcune caratteristiche di continentalità (ad esempio una grande differenza tra le temperature medie invernali ed estive): gli inverni sono lunghi e molto freddi, con temperature che scendono anche parecchi gradi sotto lo zero; le precipitazioni sono abbondanti e, sempre in inverno, si innescano vere e proprie tempeste e anche tormente di neve che a volte bloccano gli aeroporti della città. Le estati, invece, risultano calde e afose.
Napoli, diversamente da New York City, rientra nel clima mediterraneo, caratterizzato da inverni miti, anche se abbastanza piovosi, ed estati tendenzialmente secche e calde.
I fattori da cui dipende il clima
Come abbiamo visto e generalizzando, il clima non dipende solo dalla latitudine, ma da una lunga lista di fattori. Semplificando, possiamo elencarne alcuni, anche se l'elenco potrebbe essere più lungo.
Latitudine: tendenzialmente più si va verso l'Equatore, più le temperature medie aumentano.
Altitudine: più si sale di quota, più le temperature medie diminuiscono e le precipitazioni aumentano.
Venti e circolazione atmosferica: lo spostamento di masse d'aria di diversa pressione, temperatura e umidità incide sul clima di intere regioni (si pensi, ad esempio, alla presenza di venti costanti come gli alisei o periodici come i monsoni).
Presenza di acqua: l'acqua svolge una funzione mitigatrice perché si scalda e si raffredda più lentamente della terraferma. Questo fa sì che di notte e anche durante la stagione invernale la presenza del mare o di un lago (che si raffreddano, rilasciando calore) contribuisca a mantenere le temperature circostanti più miti; all'opposto, di giorno e in estate la presenza di grandi masse d'acqua solitamente favorisce un clima più fresco. Anche l'umidità dell'aria è influenzata dalla vicinanza della terraferma a bacini d'acqua.
Circolazione marina e correnti: anche la circolazione marina (strettamente connessa a quella atmosferica) determina uno spostamento di calore e umidità da certe zone del Pianeta ad altre. Un esempio lampante è il cambiamento del clima della costa atlantica degli USA e dell'Europa determinato dall'indebolimento della Corrente del Golfo (a sua volta provocato in parte dai cambiamenti climatici globali).
Presenza di rilievi: può incidere, tra le altre cose, sulla circolazione atmosferica (e quindi sulla presenza o meno di venti e precipitazioni) e sulla radiazione solare di aree più o meno ampie di territorio.
Presenza di aree verdi: la presenza di ampie zone coperte da vegetazione incide sui valori medi della temperatura e dell'umidità. Un esempio banale è la freschezza che si prova all'ombra di un bosco piuttosto che in pieno sole durante una giornata estiva.
Azione antropica: dalla seconda metà dell'800 l'incidenza delle attività umane sul clima è talmente forte (in particolare in termini di emissioni di CO2) che purtroppo abbiamo innescato il riscaldamento globale e, di conseguenza, profondi cambiamenti climatici. L'esistenza di strutture umane, d'altronde, incide sul clima anche a livello più localizzato, tanto che in presenza di una città si parla, ad esempio, di isole urbane di calore.
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