Ai tempi dell'Inquisizione, si diffusero diversi libri che divennero dei best seller: spiegavano come riconoscere le streghe per condannarle a morte.
«Sostenere che le streghe esistono è cattolico, negarlo è un'eresia». Era questa, la prima sentenza del Malleus Malificarum o Il maglio delle streghe, una sorta di manuale per la caccia alle streghe. Pubblicato nel 1487 in latino dai frati domenicani tedeschi Jacob Sprenger e Heinrich Kramer per reprimere l'eresia e la stregoneria in Germania, si diffuse poi rapidamente in Europa, diventando un vero e proprio best seller da oltre 35 mila copie e decine di ristampe fino al XVIII secolo: divenne, infatti, il secondo libro più diffuso all'epoca dopo la Bibbia.
Fu dunque il manuale simbolo dell'epoca per la caccia alle streghe perché forniva indicazioni precise per la loro individuazione. Le metodologie erano molto crudeli: dalla ricerca del marchio del diavolo, ovvero la presenza sulla pelle di nei o di voglie dalla forma particolare che avrebbero identificato una strega se non avesse sanguinato anche se ripetutamente punta. Oppure, la donna veniva immersa in acqua con una zavorra perché si riteneva che l'acqua avrebbe rifiutato chi si fosse macchiata di stregoneria: chi restava a galla era una strega, chi invece affondava, era innocente.
STREGHE E DIAVOLERIE. Poco più di un secolo dopo, nel 1608, apparve anche il Compendium maleficarum, un altro famoso manuale di demonologia scritto in latino dal frate Francesco Maria Guaccio: conteneva una classificazione gerarchica dei demoni, descrizioni di patti con il diavolo e resoconti dettagliati sui poteri malefici delle streghe.
La persecuzione di donne sospettate di compiere sortilegi e di intrattenere rapporti con il diavolo iniziò alla fine del Medioevo, nel tardo Quattrocento, per raggiungere il culmine tra la fine del Cinquecento e il Seicento, durante i conflitti di religione fra cattolici e protestanti. La caccia alle streghe continuò anche dopo il Rinascimento: secondo gli studiosi, l'ultimo rogo di una strega avvenne in Baviera (Germania) nel 1756, dunque in pieno Illuminismo.
AL ROGO. Circa 3 milioni di persone furono processate per stregoneria fino alla metà del Settecento e circa 40 mila furono condannati a morte, di cui l'80% erano donne. Ma la caccia alle streghe non fu tutta colpa della Chiesa: gran parte dei processi si svolsero in tribunali civili, visto che l'Inquisizione si occupava solo di eresie. Durante i "secoli bui", infatti, l'Inquisizione fu implacabile soprattutto contro gli eretici che finivano al rogo se non abiuravano. E alcuni papi medioevali cercarono persino di difendere le donne accusate di provocare tempeste e malattie.
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