L’estate è finalmente arrivata e nelle sue calde sere afose che cosa c’è di meglio di starsene seduti all’aperto, magari intorno al falò, in un bosco che sembra fatato, con gli amici, a raccontarsi storie di fate e streghe che lì ci vivono. Così oggi vi racconterò una storia di streghe e di un giovane che non ha saputo scegliere per tempo.
Siamo al tramonto, in una giornata calda d’estate; i pastori della Valle di Vajolett abbandonano i campi dopo una giornata di lavoro e se ne tornano a casa. Di li a pochi metri, sul piano erboso di Cimpedie le streghe fra qualche ora, come ogni notte, si riuniranno per danzare fino all’alba, alla luce della luna.
Nel frattempo, un giovane di Monzòn, di nome Gordo, è arrivato da poco in paese ed ha sentito questa folle storia di streghe ed è curioso di vederle, così, quando tutti i pastori hanno abbandonato la valle, si nasconde in un fienile, aspettando che le streghe si riuniscono.
Allo scoccare della mezzanotte fiumi di streghe saltellano felici sul prato, cantando e ballando in nome della Luna, Gordo allora sbuca la testa dal fienile, per vederle meglio, e quello che vede non gli piace proprio. Si immaginava delle belle e leggere donzelle che ballano mezze nude sul prato al chiaro di Luna, ed invece quello che vede, sono delle donne dall’aspetto orribile che sghignazzano tra di loro. Il giovane rimane impietrito, e quasi non riesce a muoversi dalla spavento.
Striona la strega più anziana, si accorge presto di quel giovane, ed incomincia ad urlare alle sue sorelle: “Lì c’è un uomo. Nel fienile c’è un uomo. Prendetelo subito!”
Gordo non sa cosa fare, vorrebbe scappare, ma il suo corpo non da nessuna reazione, così l’unica cosa che riesce a fare, e ritornare nel fienile e chiudersi con lucchetto la porta alle sue spalle.
Le streghe si avvicinano, e gli urlano: “Apri subito la porta o scendiamo dal camino”
Gordo spaventato dalle minacce, e cercando di non farle arrabbiare ancora di più, tremante esce allo scoperto. Le streghe subito lo circondano ed iniziano a schernirlo, a tirargli i baffi ed infine ballano selvaggiamente intorno a lui. Terminata la folle danza, le streghe si fermano, ancora lo circondano e Striona con il suo sguardo truce lo guarda negli occhi e gli chiede: “Chi è la tua regina?”
Gordo non capisce di quale regina stia parlando e non dice nulla. Allo Striona gli dice: “ Se non capisci vuol dire che non hai ancora una regina, quindi, ne sceglierai una ora e subito. Metti questa corona sul capo di quella che ti piace di più. Dovrai servirla fedelmente e per mezzo suo sarai ammesso alla nostra società”
Cosi l’anziana donna le porge una corona di sterpi. Gordo non sa decidersi, non ne vede nessuna bella, ma nemmeno lontanamente accettabile. Le streghe, visto il tempo che ci impiega per decidere, vanno su tutte le furie, lo insultano, lo picchiano, e ed infine lo legano ad un albero ancora con la corona in mano e gli dicono: “Di qui ad un anno tu sceglierai tra noi la tua regina, se non lo farai parte della natura diventerai”.
Passarono i giorni, e nessuno dei pastori veniva a liberarlo, anzi gli passavano davanti come se lui fosse invisibile. Non sentiva fame ne freddo, ma il suo corpo a poco a poco cominciava ad irrigidirsi, la resina lo ricopriva, mese dopo mese. Passò un anno, Gordo subì il freddo, il sole piacevole della primavera, e il caldo torrido dell’estate, ma non seppe decidere, cosi ad anno preciso, egli viveva nella vita dell’albero, lui stesso era ormai diventato un albero, sentiva e vedeva tutto. Tutti quelli che passavano di lì e vedevano quell’albero, non potevano mai pensare che li dentro un tempo ci fosse stato un uomo proprio come loro, che purtroppo non aveva saputo scegliere per tempo.
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