A moltissime persone capita una cosa spaventosa, ovvero svegliarsi nel proprio letto ma non riuscire a muovere nemmeno un muscolo. Vi è mai capitato?
È uno dei disturbi del sonno più comuni e viene chiamato comunemente “paralisi nel sonno”; si può manifestare prima di addormentarsi (paralisi ipnagogica) oppure in fase di risveglio (paralisi ipnopompica) e può durare da qualche secondo a diversi minuti. In questi frangenti il corpo è totalmente paralizzato, la capacità di comunicare è inibita, mentre la mente è sveglia e i sensi attivi.
In quel momento solitamente si viene colti dal panico, si vorrebbe urlare senza riuscirci, il respiro si fa faticoso e si prova un grande peso sul petto come se qualcuno o qualcosa tenga il soggetto inchiodato al letto.
Sin dall’antichità questo fenomeno veniva ad attribuito a demoni o creature malvagie che, secondo le varie tradizioni, rubavano il respiro e le energie ai malcapitati. Un esempio lampante sono gli incubi e i succubi che in Italia erano temuti anche prima dell’impero romano. Ma in Italia le credenze sono molte e spesso cambiano da regione a regione; in Sardegna, ad esempio, si parla di “s’Ammutadori”, ovvero “Colui che toglie la parola”, un’entità demoniaca che assale le persone nel sonno per torturarle e rubare loro le energie.
Al di là di cosa dice la scienza, molte persone hanno provato sensazioni non solo reali (a differenza di come sostiene qualcuno secondo cui sarebbero solo frutto di allucinazioni), ma hanno anche provato la spiacevole esperienza di intravedere figure nella propria stanza (spesso ombre, ma a volte figure mostruose ben distinte), sentire gemiti, risate, versi mostruosi; ciò ha portato a pensare che il s’Ammutadori in alcuni casi sia reale e un entità demoniaca vera e propria.
S’Ammutadori è solo uno dei molti nomi che si da a questa presunta entità malefica: in tutta Italia assume nomi diversi, ma alla fine ci si riferisce sempre alla stessa cosa. Nella tradizione sarda viene descritta come un demone che agisce nel sonno per risucchiare le energie della sua preda. Provoca una sensazione di angoscia, soffocamento e oppressione e quando la vittima apre gli occhi prova un formicolio che porta gradualmente alla paralisi degli arti. La vittima spesso prova a gridare per chiedere aiuto, ma riesce a fatica a sussurrare debolmente.
Come ho detto può avere una forma distinta (un essere mostruoso, un’ombra umanoide, una nube di fumo, una strega o uno scheletro) oppure essere invisibile e fa percepire la presenza con un peso sul petto del malcapitato, come se qualcosa si sieda sopra di lui.
Molti che hanno provato quest’inquietante esperienza hanno affermato che il s’Ammutadori si farebbe anche sentire con bisbigli inquietanti, sospiri, ringhi e fruscii. In molte località della Sardegna la credenza è talmente viva che ancora oggi i pastori e i coltivatori sono riluttanti a fare un pisolino all’ombra degli alberi per paura di una sua aggressione lontano da persone che possano aiutarli.
Sempre secondo la tradizione popolare ci si può difendere dal s’Ammutadori recitando appositi “brebus” (in dialetto significa “verbo, parola”), ovvero degli scongiuri “segreti” che si tramandano di genitore in figlio e che un tempo venivano fatti recitare ai bimbi prima di andare a letto per proteggerli durante la notte.
Antonangelo Liori nel suo libri “Demoni, miti e riti magici della Sardegna”, descrive i brebus come parole magiche, frasi capaci di guarire malattie o preservare gli uomini dai malefici e dai fastidi. I brebus in passato erano ben distinti dalle preghiere, anche perché oggi si tende ad abbandonare i “riti della nonna” per affidarsi alla religione recitando una sorta di invocazione ai santi protettori.
Un tempo però i brebus venivano recitati all’interno di rituali anche molto articolati, inizialmente del tutto pagani, poi man mano influenzati dal cattolicesimo.
Siccome i brebus sono scongiuri che non possono essere svelati per non perdere la loro efficacia, qui vi riporto una delle tante preghiere che gli anziani sono ancora soliti recitare per difendersi dal s’Ammutadori.
«In custu lettu mi pongio
e cun Deus mi cumpongiu
e cun Nostra Sennora
po passare notte bona
mi corco in custu lettu
cun s’anghelu perfettu
cun s’anghelu cantande
Gesù Cristu perdicande
cun sa luna e cun su sole
biau santu Sarbadore
biau Santu Serafinu
mi det bonu caminu.»
(In questo letto mi metto e con Dio mi compongo e con Nostra Signora mi metto in questo letto con l’angelo perfetto con l’angelo che canta Gesù Cristo predicava con la luna e con il sole beato San Salvatore beato San Serafino mi metta sulla buona strada.)
Ho scelto questa preghiera proprio perché ricalca sia le credenze cattoliche che quelle pagane (il sole e la luna); oggi gli scongiuri pagani sono quasi solo un ricordo, ma in alcuni ancora vivono e vengono utilizzati per proteggersi degli spiriti maligni.
Si dice anche che per difendersi dal demone gli anziani usavano mettere sui piedi, in fondo al letto un capo di vestiario che usavano comunemente di giorno.
Che esista o meno un demone che durante la notte aggredisca e privi le persone dell’energia è ancora da dimostrare, certo è che la sensazione delle paralisi nel sonno deve essere una delle esperienze più spaventose che si possa provare.
https://www.ilparanormale.com/leggende-metropolitane/s-ammutadori/
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