Il Giardino dell’Eden è sinonimo di paradiso terrestre. Dio lo creò come dimora per Adamo ed Eva, il primo uomo e la prima donna. Cosa accadde quando Dio li scacciò a causa della loro disubbidienza? L’Eden era un luogo reale o una semplice metafora? Secondo Genesi 2:8-15, Dio creò il Giardino dell’Eden dopo il settimo giorno.
Il Tigri, l’Eufrate, Pishon e Ghihon
La Genesi cita quattro fiumi che si diramano dal primo che scorre dall’Eden. Il Tigri e l’Eufrate scorrono a circa 1000 miglia dalle sorgenti nella Turchia orientale attraverso l’Iraq, convergendo e svuotandosi nel Golfo Persico. Questi due fiumi sono alla base della culla della civiltà, o Mesopotamia, che in lingua greca significa “terra tra i fiumi“.
La posizione di Ghihon e Pishon è tuttora sconosciuta. Il corso del Tigri e dell’Eufrate si è spostato nel corso dei millenni. Il Pishon e il Ghihon potrebbero essere stati antichi affluenti o rami di questi due possenti fiumi. Questi pochi indizi geografici sull’Eden, indicati nella Genesi, ci conducono in Mesopotamia o nell’Iraq moderno.
L’idea di Eden non ha origine nella Bibbia ma nell’antica Mesopotamia, patria dei Sumeri, Babilonesi, Accadi, Assiri, Cassiti ed Ebrei. Il termine Eden non è ebraico ma origina da una lingua semitica, l’accadico. Edinu o Edin significa “terra semplice o incolta“.
Mappa del Tigri ed Eufrate |
Le tradizioni mesopotamiche si sovrappongono a molte storie dell’Antico Testamento. L’epopea della creazione babilonese racconta la storia della creazione del mondo e dell’umanità, del diluvio universale e dell’alleanza tra gli dei e l’uomo. L’epopea di Atrahasis cita un altro racconto del diluvio e di un capo religioso Noè, detto Atrahasis, che salva l’umanità dalla distruzione. Altre storie mesopotamiche raccontano la creazione dell’umanità. La letteratura mesopotamica offre anche parallelismi con il Giardino dell’Eden.
L’Epopea di Gilgamesh
Inizia nel terzo millennio. Scritto in cuneiforme intorno al 1800 a.C., il poema epico è trascritto in 10 tavolette e racconta il viaggio verso la saggezza del giovane re Gilgamesh. Nella decima tavoletta si narra che, dopo un estenuante viaggio attraverso deserti e montagne, Gilgamesh giunge in un fantastico e rigoglioso giardino in riva al mare. Le tavolette sopravvissute, seppure gravemente danneggiate, parlano di cespugli spinosi da cui sbocciano pietre preziose. La corniola dava frutti a grappoli, belli da vedere, il lapislazzulo portava foglie, frutti ed era delizioso allo sguardo.
Nella Prima Tavoletta dell’epopea, Enkidu, compagno di Gilgamesh, nasce in un ambiente edenico. La dea Aruru crea Enkidu dall’argilla. Visse, si vestì e mangiò come gli animali finché una donna non lo avviò alla civiltà vestendolo e nutrendolo con il cibo dell’umanità, fino a quando gli animali rifiutarono Enkidu che venne emarginato dalla natura. La creazione, le origini e la storia i Enkidu rispecchiano quelli di Adamo che, a differenza di Enkidu non viveva in un giardino, ma nelle paradisiache pianure della Mesopotamia.
Tavoletta V dell’Epopea di Gilgamesh |
Eridu e la civiltà Ubaid
La cultura Ubaid delle paludi del Tigri-Eufrate edificò la prima città della Mesopotamia a Eridu. Oggi, le rovine di Eridu si trovano in un paesaggio desertico. Tuttavia, 8000 anni fa, il Golfo Persico si estendeva molto più all’interno. Fertili paludi alimentate dall’Eufrate circondavano la città di Eridu. Gli abitanti beneficiavano di un ecosistema altamente diversificato. Potevano fare affidamento su pesci d’acqua dolce, uccelli, animali, la vita marina del Golfo Persico e prodotti provenienti dai terreni agricoli irrigati alla periferia della città. Insomma, Eridu era certamente un luogo ricco di risorse.
Rovine Di Eridu |
E-Abzu: la prima casa degli dei
Intorno al 5500 A.C., gli abitanti di Eridu costruirono il primo tempio della Mesopotamia. Questa piccola struttura in mattoni di fango era lunga circa 15 piedi e si trovava in cima ad un piccolo tumulo. Questo tempio si chiamava E-Abzu ed era dedicato ad Enki, il dio dell’acqua dolce e creatore degli esseri umani nella tradizione sumera. Eridu ed Enki sono presenti in molte storie sumere e mesopotamiche come prima dimora degli dei e come sito che sopravvive ad una devastante alluvione globale. Eridu è stata la prima civiltà della Mesopotamia, proprio come l’Eden è stata la prima dimora dell’umanità secondo la Genesi biblica.
Il giardino dell’Eden è un luogo reale o immaginario?
Il Giardino dell’Eden era un luogo reale o una condizione paradisiaca? Lasciamo la decisione al lettore. Un’attenta indagine sulla letteratura biblica, sui testi mesopotamici e sull’archeologia sumera può indurre a ritenere che l’Eden sia un luogo ideale più che una realtà fisica ma, al contempo, la medesima lettura dei testi storici dimostra che gli antichi racconti nascono da tradizioni orali che possono descrivere fatti ed eventi realmente accaduti.
https://mistero.me/scienza/archeologia/giardino-eden-realmente-esistito/
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