Una raccolta di scatti dalla piccola città a pochi chilometri dalla centrale di Čhernobyl, abbandonata dalla sua popolazione a poche ore dal disastro del 1986
La costruzione della città di Pripyat iniziò il 4 febbraio 1970 per ospitare i lavoratori e i costruttori della limitrofa centrale nucleare di Čhernobyl.
Questo luogo oggi è completamente disabitato: l’insediamento urbano è rimasto come fu lasciato dagli abitanti, a cui fu detto che sarebbero stati evacuati per un massimo di tre settimane a causa di un incidente avvenuto alla centrale. Solo due volte all’anno, nell’anniversario della tragedia e nella ricorrenza del primo maggio, quelle famiglie possono tornare a visitare i luoghi in cui hanno vissuto.
Pripyat negli anni è diventata una specie di paradiso per gli animali selvatici, che non avendo più contatti con l’uomo, possono circolare liberamente e occupare strutture e abitazioni. I livelli di radiazione si aggirano tra i 15 e i 300 microroentgen, senza superare la dose letale di oltre 300.
Tra i luoghi più suggestivi c’è il piccolo parco divertimenti, la cui inaugurazione era prevista per il 1º maggio 1986, pochi giorni dopo il disastro della centrale nucleare che dista appena 3 chilometri, rendendolo la zona più radioattiva della città. È composto da 4 attrazioni, tra cui l’autoscontro e la ruota panoramica.
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