Sibiu, la città dove i tetti hanno occhi e i ponti orecchie
Pensate ad una fuga romantica in un posto innevato dove l’atmosfera è fiabesca e i gradi sotto zero risvegliano in voi il gusto dell’avventura; no, non volete scegliere uno di quei luoghi inflazionati dai “romantici seriali”, con strade troppo consumate da passi innamorati. Diciamo che avete voglia di scoprire un posto romantico e, allo stesso tempo, misterioso, dove i tetti a falde hanno occhi che ti sorridono dagli sibiu-inernoabbaini e sonnecchiano dalle soffitte, i ponti hanno orecchie e traballano al sentire di una bugia (soprattutto d’amore)… non sto delirando, seguitemi!
Ok, forse non pensavate proprio ad un posto come questo perché probabilmente non sapete nemmeno della sua esistenza. Si chiama Sibiu, si trova nella terra al di là della foresta, la Tran-silvania, e il quotidiano britannico The Guardian, l’ha scelta tra le dieci città europee più adatte per una fuga romantica invernale.
Altro che vampiri, lupi mannari e castelli tenebrosi! La Transilvania è molto di più, è ricca di storia e cultura, di castelli medievali, poderose chiese fortificate, città di mercanti, edifici mitteleuropei, villaggi rurali che conservano ancora l’aspetto e le tradizioni dei secoli che furono. La composizione etnica della regione è ancora più complessa: due popoli “misteriosi”, i siculi ungheresi (Székely) e i sassoni tedeschi, vi hanno vissuto insieme ai rumeni, contribuendo ad arricchire il suo patrimonio culturale. Inoltre, la comunità zingara, la più numerosa d’Europa, è perfettamente integrata nella vita del paese. E’ una Babele moderna in cui si parlano abitualmente il rumeno, l’unmercatini-natalegherese, il tedesco e il romanes.
Siamo sempre in Transilvania e non può mancare una leggenda a spiegare la colonizzazione di questa terra da parte dei sassoni.
Vi ricordate la storia del pifferaio magico di Hamelin che, per vendetta verso la città che non lo aveva pagato, dopo averla liberata dai ratti, rinchiude tutti i bambini in una grotta e li lascia morire? Nella maggior parte delle versioni non sopravvisse nessun bambino, ma varianti più recenti introducono un lieto fine in cui i bambini entrano in una caverna seguendo il pifferaio magico ed escono nella grotta di Almaș, in Transpiazza-huetilvania. I bambini portati dal pifferaio magico sarebbero i primi sassoni arrivati in questa terra.
Sibiu, soprannominata anche la piccola Vienna, è una delle città più rappresentative delle Transilvania, ed è proprio per questo motivo che è stata eletta, nel 2007, capitale europea della cultura.
Questa città è stata all’avanguardia praticamente su tutto in ogni epoca. A Sibiu vennero aperti l’ospedale più antico della Romania, nel 1292, la prima scuola romena, la prima farmacia, il primo teatro. Qui venne stampato anche il primo libro in lingua rumena e aperto il primo museo del paese, Brukenthal. Nel 1797 venne aperto a il primo laboratorio omeopatico al mondo, nel 1896 fu la prima città rumena a utilizzare l’energia elettrica; nel 1904 fu la seconda città europea ad avere una linea di tram urbani alimentati ad elettricità.
Nella storia più recente,brukenthal Sibiu ha scritto una pagina importante durante la rivoluzione anticomunista del 1989. Dopo Timisoara fu la seconda città dove la popolazione uscì per le strade a manifestare contro il regime. In quei giorni, a Sibiu, morirono 99 persone.
Quello che affascina oggi è il modo armonioso ed incantevole in cui convivono due atmosfere apparentemente discordanti, quella un po’ moderna, bohemienne degli splendidi caffè, degli edifici sbiaditi, piazza-piccola3con gli artisti di strada e gli innumerevoli festival che si susseguono per tutto l’anno (tra i più rinomati, il Festival di Jazz e il FRINGE, il Festival di teatro, considerato a pari con quello di Edimburgo) e quella favolosamente medioevale, con gli artigiani al lavoro davanti a vecchie botteghe e infinite mura, bastioni e torri a proteggerla.
Ogni passeggiata a Sibiu inizia dal suo cuore, ossia dalla Piazza Grande, dichiarata Patrimonipiazza-grandeo Unesco. La piazza è delimitata da un complesso colorato di case barocche, come la Casa Blu, o rinascimentali, come la Casa Haller, con elementi gotici e facciata ornata da leoni. L’attrazione turistica più importante è il Palazzo-Museo Brukhental, uno dei più importanti edifici barocchi della Romania, ispirato ai palazzi viennesi. E’ stato costruito nel XVIII secolo, dal barone Samuel von Brukenthal, dopo essere diventato il governatore della Transilvania, come residenza ufficiale e per ospitare la sua vasta collezione d’arte. tetti
Gli edifici che si affacciano sulla piazza hanno una caratteristica singolare: si tratta dei famosi tetti con delle particolari fessure che sembrano occhi che osservano, curiosi, maliziosi e a volte inquietanti. Se volete sfuggire agli sguardi indiscreti dei tetti potete salire nella Torre del Municipio, o la Torre dell’Orologio, del XIII secolo, arrampicandovi sui 141 scalini a chiocciola. La magnifica vista sulla città vi ripagherà di tutta la fatica. torre-municipio
Dalla Piazza Grande, passando sotto l’arco della medievale della Torre, si sbuca nell’adiacente Piazza Piccola, invasa dalle terrazze di bar e ristoranti. La strada che da questa piazza scende verso la città bassa è dominata dal Ponte delle bugie. E’ credenza comune che la strutturaponte-delle-bugie abbia orecchie in grado di riconoscere una bugia al punto da cominciare a gemere e traballare. Si racconta che i prìncipi portavano qui le loro future spose a giurare sulla proprio illibatezza. Se il ponte traballava, il principe ingannato buttava giù la ragazza. Un’altra leggenda dice che i cadetti della vicina Accademia Militare baciavano le loro ragazze e facevano promesse spesso non mantenute, ma venivano smascherati. Qualunque sia la verità, una cosa è certa: il ponte è ancora in piedi, dal 1859, e, nonostante il traballio, di bugie ne avrà sentite sicuramente tante!
Nbiserica-evanghelicaella bellissima Piazza Huet, interamente circondata da palazzi ed edifici dallo stile gotico, si trova la Chiesa Evangelica, del 1300, molto simile alla Chiesa di San Vito di Praga. Tra le opere conservate al suo interno, due in particolare non possono assolutamente essere tralasciate: si tratta dello splendido crocifisso in legno, del 1445, e del più grande organo della Romania, con 10.000 canne, attualmente utilizzato per importanti concerti.
Finito il giro nella città bassa, al tramonto non perdetevi il cosiddetto “Passaggio delle Scale”, scalinatapassaggio stretta tra mura e case di pietra che collega città alta e città bassa. Con i suoi colori, i suoi archi e la sua prospettiva vi regalerà uno spettacolo unico. Arrivati nel centro storico, fermatevi in uno dei tanti locali della via pedonale Nicolae Bălcescu (tra le più antiche, è del 1492) che di giorno affascina con cortili interni, negozi, laboratori artigianali e vecchi caffè e di sera diventa il cuore pulsante della vita notturna di Sibiu.
cioranMentre assaporate i profumi e gli aromi intensi delle cucine tipiche, tedesca, ungherese e rumena (e i fumi della grappa), leggete un po’ di Emil Cioran, il grande filosofo e saggista che è nato in un paesino vicino e che diceva spesso: “In questa vita non ho amato che tre luoghi: Sibiu, Dresda e Parigi“. Chi sa a quale strada di Sibiu pensava quando scriveva: «Guardo con ineffabile nostalgia quella piccola via solitaria, dove mi piacerebbe passeggiare in questo momento! Impossibile immaginare la mia giovinezza senza di essa”?
http://www.blog2fete.com/sibiu-la-citta-tetti-occhi-ponti-orecchie/
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