Friederike Hauffe è stata una delle veggenti più dotate nella storia della parapsicologia. La sua vita, per quanto breve e afflitta da una malattia cronica, fu un raro compendio di fenomeni paranormali difficilmente riscontrabili in un’unica persona. La sua storia fu raccontata al mondo dal medico e poeta Justinus Kerner.
Friederike Hauffe (1801-1829) era una giovane sposa, in cui una malattia cronica si accompagnava a notevoli poteri di chiaroveggenza. Nel novembre 1826, la donna si rivolse per un consiglio medico al dottor Justinus Kerner, poeta e medico di Weinsberg, in Germania.
In sua presenza, ella cadde nella sua solita trance serale e “vide” un uomo turbato, che pareva volesse qualcosa. In una trance successiva, lo sconosciuto le mostrò un documento. Dall’accurata descrizione, Kerner riconobbe un cittadino di Weinsberg, morto alcuni anni prima.
La giovane descrisse esattamente anche un edificio governativo, il lavoro di un funzionario di quell’istituto e la posizione del documento. Kerner riconobbe l’ufficio del balivo. Recatosi, riscontrò l’esattezza dei particolari forniti da Friederike Hauffe, ma non riuscì a trovare il documento.
Allora invitò il balivo a presenziare alla prossima trance della donna, nel corso della quale ella riferì che il documento era piegato dentro un altro. Kerner e il balivo, tornati nell’ufficio, lo rintracciarono facilmente. Esso rivelava che il defunto aveva condotto in modo disonesto un affare di un suo cliente, e ora la faccenda si poteva sistemare.
Friederike Hauffe fu tra le veggenti più apprezzate di inizio ‘800, anche se era svantaggiata dall’essere soggetta a convulsioni e a fenomeni di Poltergeist. Soffriva anche l’altitudine: infatti la sua “condizione magnetica”, come la definiva Kerner, aumentava in montagna. D’altro canto, la Hauffe disponeva di poteri mentali d’eccezione, come la facoltà di parlare in un “linguaggio universale”, che, a suo dire, era quello della vita interiore, o enunciare principi di grande acume su questioni spirituali.
L’abilità percettiva di Friederike Hauffe comprendeva la rabdomanzia. Ella aveva esperienze extracorporee e vedeva frequentemente il proprio “doppio” accanto a sé. Sembra che conversasse con i morti e in molte occasioni ottenne da loro informazioni che non avrebbe potuto avere altrimenti.
Durante la faccenda del documento ritrovato, una donna che dormiva nella stanza della veggente affermò di essere stata svegliata dallo sbattere di una porta e di aver visto una forma strana, simile a una nuvola grigia, dirigersi verso il tavolo. La mattina dopo, la Hauffe disse di aver ricevuto la visita di uno spirito. Sembra che i poteri della donna fossero tali da conferire una presenza fisica a esseri spirituali.
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