La tettonica delle zolle è l’ormai assodata teoria che vuole che la litosfera della Terra (costituita dalla parte superficiale del mantello, che è solido, e dalla crosta, anch’essa solida) sia suddivisa in tante placche che si muovono le une rispetto alle altre, a volte generando terremoti, anche di elevata intensità, e la formazione di vulcani.
La Terra è composta da una quarantina di zolle, tra grandi e piccole, e poiché i fenomeni che governano la formazione delle placche rispettano tempi geologici, ossia milioni, se non decine di milioni di anni, era difficile ipotizzare che nel breve corso della vita umana si potesse assistere alla nascita di una nuova placca tettonica - anche se alcuni segnali di un tale fenomeno erano stati riscontrati alcuni anni fa all’interno della placca indo-australiana, ma senza conferma. Adesso però ci sono importanti indizi che suggeriscono che stia nascendo una nuova placca vicino al Portogallo.
LA PLACCA PORTOGHESE. L’ipotesi è stata avanzata dal geologo João Duarte, dell’Istituto Dom Luiz dell’Università di Lisbona, durante l'annuale assemblea della European Geoscience Union. Secondo Duarte la parte inferiore della placca euroasiatica, al largo della costa del Portogallo, sembra essersi scollata da quella superiore: questo potrebbe essere l’inizio di un moto che la porterebbe a subdurre, ossia a scorrere al di sotto del resto della placca euroasiatica che le sta dinnanzi (vedi l'illustrazione qui sotto).
Oggi l'Eurasia comprende la parte orientale dell'Oceano Atlantico, l'Europa e una parte dell'Asia. Se l'potesi di Duarte è corretta, nell'area indicata con il numero 1 si starebbe formando una zona di subduzione, col risultato che (tra 100-150 milioni di anni) Europa e Canada saranno molto più vicine di quanto siano oggi. | WIKIMEDIA / ELAB.: L. BIGNAMI
IN ATTESA DI CONFERMA. A questa ipotesi il ricercatore è giunto dopo aver analizzato i dati di un forte sisma avvenuto nella piana oceanica davanti al Portogallo nel 1969. Il sisma si è verificato in un’area marina caratterizzata da una grande pianura, dove non sono note delle faglie, ossia delle fratture della crosta che si possono muovere, e dunque la causa del sisma doveva essere ricercata al di sotto della crosta marina.
Analizzando le onde sismiche prodotte dal terremoto, Chiara Civiero Università di Lisbona) aveva scoperto, già nel 2018, che al di sotto della grande pianura marina, chiamata Horseshoe, vi era un’insolita massa, più densa rispetto alle aree circostanti, che nell’interpretazione di Duarte sarebbe dovuta allo scollamento della parte inferiore della litosfera che avrebbe iniziato il suo cammino di subduzione.
Se così fosse saremmo di fronte, per la prima volta, alla nascita di una nuova placca che potrebbe portare a un avvicinamento dell’Europa al Canada, come lo stesso Duarte aveva ipotizzato con uno studio del 2016 pubblicato su Geological Magazine, della Cambridge University Press.
Un’ipotesi verosimile, ma ancora tutta da verificare. Innanzi tutto sarà necessaria una pubblicazione scientifica che spieghi in dettaglio come Duarte è giunto a tale conclusione... e saranno necessari milioni di anni prima di vedere nascere, in prossimità del Portogallo, i nuovi vulcani che sempre si formano là dove una placca va in subduzione sotto un’altra.
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