(Egyptian Ministry of Antiquities via AP / Gtres) |
Le rovine si trovavano nell’oasi di Siwa, nel deserto egiziano, presso il villaggio di al-Haj Ali e a 350 metri dal cimitero della città, la cosiddetta “Montagna dei Morti” (Gabal Al-Marwa).
Il tempio era un grande edificio in pietra calcarea lungo 40 metri e largo 8,5. Oggi però non ne restano che le fondamenta della pianta rettangolare. L’ingresso era fiancheggiato da due piccole stanze e conduceva a una sala lunga 25 metri e al Sancta Sanctorum. Il tempio era circondato da un muro esterno lungo 71 metri e largo 56. Il capo della missione archeologica Abdul Aziz al-Damiri, direttore generale delle antichità di Matrouh e Siwa, ha spiegato che il ritrovamento più importante è un blocco di pietra calcarea con iscrizioni in greco, sormontato da una cornice con un disco solare avvolto dai cobra.
L’iscrizione ha permesso di identificare l’imperatore Antonino Pio, il cui lungo regno trascorse pacificamente, e il nome del governatore della provincia d’Egitto dell’epoca. Il blocco di pietra era lungo 5 metri e alto 1. Frammentato in tre parti, probabilmente era collocato sopra l’ingresso del tempio come architrave. Ora è stato trasferito nel magazzino del Museo di Siwa dove saranno eseguiti i lavori di conservazione.
Recentemente, a 50 km da Siwa, era stato scoperto un tempio greco-romano.
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