Nel giorno dedicato al ricordo dell'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato dalle folle e seduto su un umile puledro d'asina fra tripudi di rami d'ulivo ed "Osanna", propongo questo ammaestramento giunto dal Cielo, affinché lo "Spirito che soffia dove vuole" lo diffonda ad anime adatte a riceverlo.
"L'evento pasquale non ebbe soltanto una ripercussione terrena, finita, ma una risonanza nel più profondo dei Cieli, per cui vi fu un tale sommovimento di energie che, se avvenuto nel tempo, sarebbe stata per voi la catastrofe finale.
Voi ne avete avuto solo un piccolo cenno, un oscuramento del sole, per ricordarvi a quale punto assurgesse la Potenza del Creatore.
Ci si chiede: l'evento pasquale deve essere considerato dagli uomini con gioia, in letizia o non piuttosto in affanno, in angoscia, in rimorso? Voi direte: «Se vi è stata Risurrezione, certo il giudizio sull'evento deve essere gioioso».
Analizziamo il complesso movimento.
Anzitutto il popolo ebreo è stato, sia pure tardivamente, ma sempre validamente assolto dall'accusa di deicidio. È stato Gesù-Dio infatti, ad offrirsi: Egli scrisse le pagine umane che Lo riguardavano, le percorse, le ultimò, le conchiuse.
Come giustiziere il popolo ebreo è assolto, ma resta evidente un fatto che riflette tutta l'Umanità ed è rappresentato dall'interesse immediato e successivo all'evento, dimostrato dal popolo locale prima, e da tutti gli uomini successivamente, fino ai giorni vostri.
È possibile che adesso possiate intravvedere il lato negativo di quanto dianzi vi sembrava positivo, gioioso.
Il Cristo per un triennio ha ammaestrato le folle che a Lui erano devote, che Lo ascoltavano e seguivano i Suoi precetti.
Egli si presenta a Pilato che Lo rinvia ai Suoi giudici, ai dottori della Legge, e i giudici Lo condannano alla crocifissione.
James Seward |
Orbene, chi ha osato mai avanzare una protesta? Chi ha osato intervenire per chiedere clemenza? NESSUNO! Anche colui che tra i discepoli era il pronosticato Lo tradisce, rinnegandolo per tre volte prima del canto del gallo.
Questa è una prova palese di viltà di massa!
Allorché l'Unigenito, nella Sua espressione Dio, subiva per propria volontà l'onta della condensazione nel tempo mentre rinunciava ad ogni prerogativa divina che Gli avrebbe consentito di distruggere l'Umanità, questa aveva timore di elevare una qualsiasi protesta in difesa di Colui che si apprestava al trapasso unicamente per sollecitarne la salvazione.
L'esempio non è valso, non è valso allora come non è valso poi, come non vale oggi!Ognuno di voi si prepara a trascorrere la Pasqua, la festa degli azzimi, lietamente, serenamente, quasi che la pace pasquale non rappresenti una chimera ma una realtà.
Spostate l'analisi: portatevi a prima della Manifestazione, portatevi al tempo della precipitazione (riferimento ai link soprastanti; ndr) e chiedetevi: «Perché siamo precipitati se eravamo nella Sapienza, nella Potenza, nella Giustizia e, quindi, nell'Amore? Perché il gesto di arbitrio ci è costata la libertà?»
Ecco il dolore che avete arrecato al Padre amoroso ma giusto, obbligandoLo a precipitarvi e poi, considerata la lentezza del moto di risurrezione spirituale dei singoli, portandoLo a decidere di rinunciare, come Figlio, ad ogni Sua caratteristicaper tornare fra voi a predicare nel vostro linguaggio, coi vostri sistemi, lungo la vostra vita quelle Leggi di Amore che quassù non eravate riusciti ad assimilare, ad adottare.
Egli è disceso per facilitarvi il compito, in quanto, se foste stati fulmineamente colpiti dal rimorso per il vostro arbitrio, non sareste giunti sul Pianeta: sareste risaliti in espiazione ed avreste raggiunto di nuovo il punto di partenza.
È stata unicamente l'insistenza delle vostre capacità negative umane che ha portato Gesù a presentarsi Uomo fra gli uomini, quale rinunciatario fra gli egoisti, e ciò soltanto per la vostra salvezza!
Quella Crocifissione pesa sulle vostre coscienze; quella Crocifissione dà diritto all'Eterno di poter scorgere in voi almeno una traccia di rimorso; la Risurrezione che per voi è gioia, è una conseguenza di tale Crocifissione.
La Pasqua non è più allora una lieta ricorrenza festiva, ma una solennità di pensiero e di coscienza; in voi deve esservi amarezza, turbamento, volontà di rinascere di Spirito, così come Gesù risorse in Potenza, in Sapienza, in Amore.
Questo è il punto conclusivo cui volevo giungere: Gesù discese per Amore, per altruismo, ma altruismo ed amore erano derivati da un arbitrio, provocati da esso, e quell'atto arbitrario era stato compiuto da voi. La determinante della Discesa e della Risurrezione cristica è il genere umano.
Nel dì santo del Signore, nel giorno in cui tutta l'Umanità ricorda l'esistenza del Golgota e di una Croce fulgente ed immacolata, pensate anche voi da colpevoli, da colpevoli, a quel Golgota e a quella Croce e, prostrandovi al suolo, mormorate con voce angosciata: «Signore, misericordia; Signore, perdono; Signore, pace!»."
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