L'arrivo di Colombo non provocò l'estinzione dei Taínos

Taíno provenienti da Porto Rico e dagli Stati Uniti si radunano per un cerimoniale di pace e dignità a Porto Rico. In questa immagine alcune danzatrici Taíno. Fotografia di Maggie Steber/Redux
Un nuovo studio basato sull'analisi del DNA dimostra che, malgrado stragi e malattie, l'antica popolazione dei Caraibi non fu spazzata via del tutto dalla colonizzazione spagnola

Quando Cristoforo Colombo raggiunse i Caraibi nel XV secolo, le comunità indigene chiamate Taínos subirono un impatto pesante a tal punto che la storia della regione viene spesso divisa dagli storici in un "pre" ed un "post" arrivo.

Una combinazione di malattie, uccisioni di massa e schiavitù portarono alla morte di circa tre milioni di persone nel giro di una sola generazione. Un nuovo studio suggerisce però che quel genocidio non portò ad un'estinzione completa come ritenevano alcuni.

Pubblicata nei Proceedings of the National Academy of Sciences, la ricerca sostiene di aver trovato il DNA delle popolazioni indigene precedenti all'arrivo di Cristoforo Colombo nelle persone attualmente viventi.

"Dimostra che la vera storia è certamente la storia di un'assimilazione, ma non di una totale estinzione", dice in una dichiarazione Jorge Estevez del National Museum of the American Indian. Secondo Estevez, che ha consultato lo studio, si tratta di una conclusione personale che conferma un'idea che sua nonna ha sempre ritenuto valida, ma di cui lui non ha mai posseduto prove scientifiche, ovvero che la cultura Taíno è ancora ben presente.

In alcune ricerche precedenti Estevez sosteneva che catalogando come estinta la popolazione della regione si è fatto ben poco per comprendere l'attuale folklore e costume dei Caraibi.

"Ci sono comunità nei Caraibi che hanno sempre sostenuto una linea di continuità, anche se gli è stato sempre detto che i loro antenati erano estinti", spiega Hannes Schroeder, uno degli autori del lavoro, che ha portato avanti studi nella regione per oltre un decennio.

Per verificare se esistessero ancora membri superstiti della popolazione dei Taíno, il gruppo di ricercatori ha dovuto individuare la presenza tra le popolazioni viventi di materiale genetico precedente all'arrivo di Colombo.

L'estinzione di un gruppo etnico avviene quando "ogni membro di questo gruppo muore senza avere la possibilità di trasmettere il suo patrimonio genetico", spiega.

Anche studi precedenti sostenevano l'esistenza di una continuità, ma questo è il primo a basarsi sul DNA. Per ottenere quello degli antenati i ricercatori si sono basati su un dente trovato in uno scheletro di donna risalente a 1000 anni fa rinvenuto alle Bahamas. Le condizioni tropicali come quelle esistenti ai Caraibi non permettono alle ossa di conservarsi bene come nei climi caldi e secchi e pertanto la possibilità di trovare reperti da cui è possibile sequenziare il DNA è piuttosto rara. I resti scoperti nella piccola isola chiamata Eleuthera, alle Bahamas, si ritiene appartangano ad una donna che visse 500 anni prima dello sbarco di Colombo.

I ricercatori hanno comparato il sequenziamento del genoma della donna con il database genetico delle moderne popolazioni indigene e hanno scoperto che l'antico DNA ha origini molto simili a quello dei gruppi di lingua Arawak della parte settentrionale dell'America del Sud e che tra le popolazioni contemporanee i geni dei Taíno sono più frequenti a Porto Rico.

Oltre ad aver verificato che i Taínos sono sopravvissuti alla colonizzazione europea, Schroeder è stato anche in grado di raccogliere informazioni circa possibili antiche migrazioni. I loro legami con il Sudamerica suggeriscono un'antica migrazione da questa zona. I Caraibi sono stati una delle ultime regioni delle Americhe ad essere popolata dagli uomini, all'incirca 8000 anni fa. Quando emigrarono, queste antiche popolazioni portarono probabilmente con loro anche la loro rete di rapporti sociali.

"Non abbiamo alcuna indicazione di inbreeding", dice Schroeder, e si tratta di una scoperta sorprendente per uno scheletro rinvenuto su un'isola piccola come Eleuthera.

Ciò conferma le prove archeologiche sul fatto che le culture indigene della regione erano fortemente interconnese. Con una migliore capacità di sequenziare il DNA antico, Schroeder ritiene che sarà possibile verificare altre rivendicazioni di continuità avanzate dai gruppi indigeni.

http://www.nationalgeographic.it/scienza/2018/02/22/news/l_arrivo_di_colombo_non_provoco_l_estinzione_dei_tai_nos-3871986/

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