Un esempio di mummie egizie avvolte da cartonnage.|EDGAR SU/REUTERS |
Due tipi di scritte affiancavano i corpi mummificati di faraoni e dignitari nell'antico Egitto: da un lato, i geroglifici sulle pareti delle tombe, ad esaltare ricchezza e potenza del defunto; dall'altro, gli appunti di vita quotidiana annotati sui papiri che racchiudevano, in forma di sarcofagi o maschere funerarie, i corpi bendati per l'aldilà.
Questo secondo ordine di testimonianze è rimasto illeggibile a lungo, complici i gessi, le colle e le colorazioni usate per decorare le mummie. Ora alcuni ricercatori dell'University College London sono riusciti a decifrare le scritte su alcuni di questi papiri "di seconda mano", grazie a una nuova tecnica di scansione che legge le parole nascoste lasciando intatti reperti.
SEGRETI DA RIVELARE. Il Deep Images Mummy Casings Project - così è stato chiamato il progetto - si basa su uno scanner che utilizza diverse lunghezze d'onda per penetrare negli strati di papiro ricoperti di intonaco (il cartonnage) che avvolgono le mummie. La tecnica fornirà una vista inedita sulla vita quotidiana dell'antico Egitto: i papiri utilizzati per scopi pratici, come redigere liste o tenere traccia delle tasse versate, venivano poi riciclati come cartapesta, per confezionare e proteggere i corpi dei defunti.
Questa carta riutilizzata conservava quindi tracce di vita "vera", al di là della propaganda. Nel primo papiro analizzato - su di una mummia di oltre 2.000 anni fa conservata nel museo del castello di Chiddingstone, nel Kent - è stata individuata la scritta, in geroglifici, Irethorru: un nome comune nell'antico Egitto, che significa "l'occhio di Horus è contro i miei nemici".
https://www.focus.it/cultura/storia/i-papiri-delle-mummie-egizie
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