Il tesoro del relitto del Rooswijk
I ricercatori Elisabeth Kuiber e Eric Nordgren con alcuni degli oggetti ritrovati sul relitto del Rooswijk presso il laboratorio Old Port di Ramsgate. Fotografia di Lauren Hurley, PA Immagini / Getty
Monete d'argento, brocche di peltro ed effetti personali tra i primi oggetti ritrovati nei forzieri della nave da trasporto olandese affondata davanti alle coste del Kent nel 1740. Ma molto resta ancora da scoprire
Nel mese di gennaio del 1740, il Rooswijk, un veliero commerciale della Compagnia olandese delle Indie orientali (VOC), partì per Giakarta ma non fu mai più visto. Solo giorni più tardi, quando carte e oggetti personali dei passeggeri arrivarono sulle coste inglesi, il governo britannico capì che la nave era affondata appena al largo delle coste del Kent, nella zona di mare conosciuta come Goodwin Sands. Tutti i marinai e i passeggeri a bordo della nave, quasi 250 persone, morirono nel naufragio, le cui cause sono ancora un mistero.
Una recente spedizione ha esplorato il relitto della nave olandese, individuato da un subacqueo dilettante nel 2004, facendo emergere una serie di manufatti, tra i quali una grande cassa per la marineria il cui contenuto resta ancora da determinare. Gli oggetti saranno esaminati da Historic England, un'organizzazione governativa britannica che si occupa della gestione del patrimonio culturale e che sta seguendo lo scavo per conto del governo olandese (che conserva i diritti sulla nave e sui suoi beni).
Alison James è tra gli archeologi marini coinvolti nell'immersione. La ricercatrice ha spiegato a National Geographic che, per capire cosa nascondono la casse trovate, il team prevede di utilizzare uno scanner a raggi x, forzarne l'apertura potrebbe infatti distruggere i manufatti secolari. "Ci sono diversi cassoni, il più grande è delle dimensioni di circa un metro". "Potrebbero contenere qualunque cosa - spiega James - spade e pugnali, metalli, piccoli oggetti personali, o addirittura argento".
Le prime ricerche nel 2005 avevano già restituito un numero imprecisato di monete d'argento consegnate al governo olandese. Si ritiene che la nave avesse a bordo un carico di lingotti d'argento e di monete per l'acquisto di spezie e porcellane. I marinai di queste navi erano anche famosi per il contrabbando di metalli e oggetti preziosi.
E' possibile che i cassoni stagni contengano un vero e proprio tesoro come è possibile che non contengano nulla, aggiunge James. E probabilmente ci vorranno ancora molti mesi prima che il contenuto sia noto ai ricercatori. Tra gli oggetti finora inventariati ci sono brocche di peltro, cucchiai, bottiglie di vetro, impugnature intagliate ed ornate di coltelli, scarpe.
Gli oggetti personali sono ciò che più intriga Alison James. Consentono di saperne di più sui traffici dell'equipaggio e sulla vita personale dei passeggeri, permettendo di ricostruire un quadro dettagliato della vita in questo periodo storico. Al momento solo 11 passeggeri del veliero sono stati identificati, ma i loro nomi non sono ancora stati resi noti.
Nel corso dei suoi due secoli di storia (dal 1602 al 1800) la Compagnia olandese delle Indie orientali ha perso 250 navi, di cui solo un terzo è stato trovato o individuato. I ricercatori di Historic England affermano che quella del Rooswijk è la prima indagine archeologica su vasta scala ad occuparsi di questi velieri affondati. Il team ha fretta di operare perché la posizione su un banco di sabbia esposto alle correnti rende il relitto vulnerabile a furti e saccheggi. Gli scavi, dunque, continueranno per tutto il mese di settembre.
di Sarah Gibbens http://www.nationalgeographic.it/mondo-antico/2017/08/21/news/il_tesoro_del_relitto_del_rooswijk-3635120/
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