L'Annuncio di ciò che sta per arrivare non lo dà solo la natura impazzita rispetto ai suoi ritmi normali, né l'avanzare degli sconvolgimenti geo-politici e religiosi che sempre più delineano le nuove direttive per rendere i popoli schiavi del Sistema Occulto, ma soprattutto giunge dal Cielo che non cessa di richiamare l'attenzione su coloro che hanno occhi per vedere.
Recentemente, due forti segnali si sono sovrapposti l'uno all'altro: uno addirittura proveniente dal mare per mezzo dei suoi più efficienti operatori, gli straordinari delfini, e l'altro dai cieli alla terra, su un significativo campo di frumento con un cerchio nel grano.
Entrambi sono portatori di un messaggio mistico talmente grande da non venir considerato ormai che da un piccolo resto di Umanità fedele, ardente e risvegliata: l'imminente "Ritorno del Cristo".
Il primo, che ha del miracoloso, è avvenuto a Sochi sul Mar Nero dove una schiera di 12 delfini, il 17 maggio scorso, ha "restituito" al mondo un'emblematica icona trovata nei fondali, interamente imbrattata di melma e detriti.
‒ Quel giorno, un colonnello e sua moglie erano seduti sulla spiaggia di Sochi a godersi l'aria fresca del mare e la vastità della distesa d'acqua.
Improvvisamente la loro attenzione fu attratta da un branco di delfini che nuotavano verso il litorale: la donna riuscì pure a contarli ‒ erano una dozzina... e tutti impegnati a spingere a riva qualcosa di indistinto che coinvolgeva al massimo la loro proverbiale intelligenza... e, quando vi riuscirono, sveltamente presero di nuovo il largo.
Il misterioso oggetto era coperto di fango e talmente impresentabile da passare inosservato agli astanti, ma non alla signora dell'ufficiale in pensione che, incuriosita, chiese al marito di scoprire cosa fosse stato riportato a terra con tanta solerzia.
Così, una volta ripulito dallo spesso strato di mota che ne impediva il riconoscimento, quale non fu la loro sorpresa nel constatare che si trattava di una conosciutissima icona russa raffigurante la Madre di Dio con Bambino ‒ chiamata"Madonna del Segno" ‒ famosa per i suoi miracoli sin dal 1170 a Novgorod!
Impressionante che tra le numerosissime icone (ben 57!) sia stata riportata e mostrata al mondo proprio quella della Vergine Orante detta del SEGNO! Quante probabilità ci sono che sia un "caso"? E per giunta spinta sulla spiaggia da DELFINI?
Ma per l'analisi e la storia riguardante tale immagine dirò più avanti, perché ora intendo parlare del secondo importantissimo segnale offertoci dal Cielo, tramite l'Opera dei Fratelli delle stelle.
Concerne un crop circle apparso in Gran Bretagna che per la sua conformazione geometrica indica la "Vesica Piscis" o "Mandorla Mistica" generalmente associata alle iconografie aventi l'immagine della Vergine Madre e del Figlio divino.
Il simbolo deriva dall'intersezione di due cerchi e viene chiamato «Ichthys» (dal greco antico «pesce») perché è l'acronimo di: "Iesus Christos Theios Yios Soter", ossia "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore". Tale termine veniva usato dalle prime comunità cristiane per nascondere il nome del Messia e per contraddistinguersi fra loro, vista la persecuzione in atto.
Il pittogramma è apparso il 22 maggio 2017 nella contea del Dorset, presso Dorchester a sud dell'Inghilterra, in una valle detta della fertilità, così chiamata per il famoso Gigante nudo di Cerne Abbas.
L'agroglifo rappresenta appunto la "Mandorla Mistica" raffigurante la silhouette stilizzata della Madonna con un disco centrale da cui si dipartono dei raggi indicanti inequivocabilmente il concetto della sua maternità divina.
Ella, perciò, porta in grembo il Logos Solare, la Luce-Amore, l'«Ichthys» che presto si ripresenterà al mondo nella sua Seconda Venuta.
È molto interessante l'indagine condotta da Pier Giorgio Caria che accomuna il cerchio nel grano alla Madonna di Guadalupe.
La sua effigie si presenta cinta da un nastro con fiocchi (che il popolo atzeco voleva viola per indicarne lo stato di gravidanza) contornata da raggi che fuoriescono da tutta la persona, esattamente come nel crop circle.
Questo secondo evento avvalora in modo incredibile l'azione compiuta dai delfini edevidenzia ulteriormente la tesi che la Parusìa di nostro Signore è ormai alle porte.
Analisi e Riflessioni
Il termine "delfino" deriva dall'etimo greco "delphys" che significa utero,definendolo così non un pesce, ma un mammifero quale in effetti è. Questa considerazione di partenza è molto interessante se vogliamo cominciare a riflettere sul motivo per cui l'icona della Madonna del SEGNO sia stata spinta a riva.
Presso i Greci il delfino era il simbolo del principio femminile, del grembo da cui scaturisce la vita, e non solo fisica ma anche spirituale visto che Apollo ne assunse la forma dirottando una nave cretese verso Crisa, il porto ove poi sarebbe sorto il santuario di Delfi, noto per il famoso motto: "Gnōthi Seautón = Nosce Te Ipsum = Conosci Te Stesso", inciso sul suo frontespizio.
In epoca successiva l'immagine del cetaceo fu adottata per raffigurare la Resurrezione di Cristo, l'«Ichthys», come detto sopra, specialmente comparandola all'episodio biblico di Giona inghiottito dal mammifero ed espulso vivo dopo tre giorni di oscurità, emblema della morte inesistente di fronte alla Vita.
E sono stati proprio i delfini i latori meravigliosi del messaggio all'Umanità del Ritorno di Gesù, attraverso il "Nuovo Parto" della Madre di Dio rappresentato, sia sull'icona che sull'agroglifo, dal disco centrale che ne attesta la gestazione divina.
Lo stesso delfino (visto in verticale) così come la "Mandorla Mistica" del cerchio nel grano è l'emblema dell'organo genitale femminile da cui viene emesso per la seconda volta a beneficio di tutti, Colui che non solo è la VITA, ma anche la VIA e la VERITÀ.
Rispettivamente l'Acqua (il mare) e l'Aria (il cielo) sono simboli di purezza, di fluidità, di trasparenza e sono anche l'immagine dell'uomo trasfigurato di domani, purificato, rinnovato e libero dal peso della materia come promette, guarda "caso", la storia antica dell'icona proveniente dalla Chiesa della Trasfigurazione di Nostro Signore, che riporterò a breve.
I delfini erano dodici, così come erano dodici gli apostoli che insieme alla Madre Santissima nel Cenacolo ricevettero lo Spirito Santo promesso dal Signore, e che si ripeterà fra poco per l'intera Umanità con l'Avvertimento.
Ma erano dodici anche i monaci che nel 1919 iniziarono a scortare la preziosa iconain una fortunosa peregrinazione per la Russia fin tanto che, prodigiosamente, giunse a Novorossinsk.
Icona originale della "Signora del Segno" a Novgorod |
Bisogna anche notare che i due eventi sono avvenuti entrambi a maggio, mese dedicato alla Vergine Maria e che il primo, il prodigio dei delfini, si è manifestato a Sochi in Russia e il secondo, solo a cinque giorni di distanza, a Dorchester in Inghilterra, dove è stato rinvenuto il pittogramma.
Questo significa, come è scritto, che la Luce del Cristo procederà da Oriente verso Occidente perché è qui che il buio dell'apostasia ha maggiormente oscurato le coscienze.
È emblematico, infine, che l'icona della Madonna del Segno e di suo Figlio Gesù, condotta dai delfini, fosse completamente infangata, perché è proprio quello che sta succedendo ora con il tentativo nemmeno tanto velato di estromettere Lei (a favore dei protestanti) ed il Cristo-Eucaristia (con la scusa dell'ecumenismo) dalla centralità degli altari, relegandoLo dove capita prima, perché troppo scomodo.
Ed ecco la storia quasi completa dell'icona originaria.
‒ Nel dodicesimo secolo la città di Novgorod, una delle più antiche ed importanti città russe, estendeva la sua egemonia su tutta la parte settentrionale del paese.
Il principe Andrei Bogolyubsky, signore di Suzdal, nel 1169 raccolse un grande esercito alla cui testa mise il figlio Mstisalv, con l'intento di riunire sotto il suo potere tutte le Russie.
Dopo aver preso Kiev, l'esercito con il grosso delle sue forze si diresse fino alle porte di Novgorod, che cinse d'assedio nel mese di febbraio dell'anno successivo.
Dopo tre giorni di accerchiamento, i cittadini di Novgorod erano stremati dalla cruentissima battaglia, al punto da ritenere che la loro ultima speranza si riducesse soltanto nell'aiuto e nella protezione della Santissima Vergine.
In quel periodo in città, presso la cattedrale della Trasfigurazione, era ospitata la bellissima icona della "Znamenny", che in russo antico significa "Segno", portata dai missionari bizantini nella chiesa russa.
Elijah, il vescovo di allora, durante la terza notte di guerra era raccolto in preghiera di fronte all'icona, implorando il soccorso della Madre di Dio, quando udì distintamente una voce:
"Prendi la mia Icona e portala in processione assieme ai miei figli sulle mura della città. Ti fermerai sulla porta principale e farai in modo che l'esercito assediante mi veda. Sono anch'essi cristiani, intenderanno la mia vista come un segno di pace".
Pieno di speranza e di gioia il vescovo ordinò subito di prendere l'icona dall'altare e di radunare i fedeli per la processione.
Ma nonostante gli sforzi dei sacerdoti, dei diaconi e di tutti coloro che erano accorsi per dare aiuto, l'immagine non si spostava di un millimetro. Solo dopo la regolare celebrazione del Servizio Divino fu possibile rimuovere con enorme semplicità l'icona.
Ma nonostante gli sforzi dei sacerdoti, dei diaconi e di tutti coloro che erano accorsi per dare aiuto, l'immagine non si spostava di un millimetro. Solo dopo la regolare celebrazione del Servizio Divino fu possibile rimuovere con enorme semplicità l'icona.
Con la Vergine in testa al corteo, il vescovo uscì in processione fra i singhiozzi e i pianti dei fedeli, ma non appena la moltitudine sulle mura fu ben visibile al nemico,questi fece cadere sulla folla una fitta pioggia di frecce.
Una di queste frecce colpì l'icona della Madre di Dio. La figura della Vergine, così offesa, girò immediatamente il suo capo prima nella direzione del nemico, poi in quella della città e cominciò miracolosamente a lacrimare.
Il vescovo gridò al miracolo e con un lembo dei suoi paramenti sacri terse le copiose lacrime della Madre di Dio. Il "SEGNO" del Cielo era giunto.
In quel preciso istante una densa nuvola coprì interamente gli assedianti, che comprendendo il gesto sacrilego compiuto, accecati dalla paura, pensarono di porvi rimedio punendo le truppe sacrileghe.
Iniziò così una battaglia interna, che finì per decimare le stesse truppe assedianti. I cittadini di Novgorod, riconoscendo in questi prodigi un chiaro segno di predilezione della Vergine, colsero al volo l'occasione per sferrare l'attacco decisivo. Il nemico fu battuto ed inseguito fino a molto lontano dalle mura cittadine.
Altre volte ancora, la Santissima Vergine dimostrò la sua protezione: nel 1352 la città fu colpita da una devastante epidemia di peste, che fu risolta grazie alle preghiere innalzate alla Vergine; gli abitanti grati le eressero una nuova chiesa in pietra.
Fu così che, a distanza di 186 anni dal "SEGNO", l'Immagine sacra lasciò la Chiesa della Trasfigurazione, per essere trasportata, nel 1356, nella nuova cattedrale a Lei dedicata. Nel 1566 la città fu salvata da un terribile incendio e nel 1611 dall'attacco degli Svedesi.
La "Signora del Segno" intera. Si noti l'assonanza con il crop circle soprastante. |
Le braccia di Gesù sono aperte in segno di accoglienza verso l'Umanità, mentre con entrambe le mani benedice. L'icona intende coniugare la nota profezia di Isaia:"Pertanto il Signore stesso vi darà un SEGNO. Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un Figlio, che chiamerà Emmanuele." (Is. 7,14)
La Theotokos (dal greco "la Madre di Dio") fu il primo "Ostensorio" di tutti gli Esseri umani. Ella ci portò la Fonte della nostra Salvezza e della nostra Unità, e ancora oggi, quasi al termine della nostra avventura terrestre, la Vergine Santa ci è vicina, annunciandoci il Ritorno Glorioso di Suo Figlio Gesù!
Traduzione, elaborazione e cura di: Sebirblu.blogspot.it
Fonte: ruskline.ru
Fonte: ruskline.ru
Fonte della storia di Novgorod: reginamundi.info
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