Un piccolo grande drago in un uovo gigante


Illustrazione di Zhao Chuang
Più di 20 anni fa Baby Louie si guadagnava la copertina di National Geographic, ma oggi il fossile di dinosauro, ancora accoccolato all’interno del suo uovo, ha finalmente un nome ufficiale: cucciolo di drago.

I giganteschi dinosauri della sua specie, appena descritta, erano simili agli uccelli e deponevano uova di 60 centimetri in nidi grandi come gli pneumatici di un monster truck. Gli scienziati che hanno studiato nel dettaglio questo fossile, vecchio di 90 milioni di anni, lo hanno chiamato Beibeilong sinensis o “cucciolo di drago dalla Cina”. Lo riporta uno studio pubblicato il 9 maggio su Nature Communications.

“Li immagino molto simili agli uccelli”, dice la co-autrice dello studio Darla Zelenitsky, paleontologa alla University of Calgary, come degli enormi casuari, una specie imparentata con gli struzzi. Ma Beibeilong, vicino a uno struzzo, avrebbe a dir poco torreggiato: gli individui adulti erano alti quasi otto metri e potevano pesare più di tre tonnellate.

Questa specie appartiene agli oviraptosauri, un gruppo di dinosauri simili agli uccelli e quasi tutti piuttosto piccoli. Sono stati trovati solo tre scheletri di oviraptosauri giganti, compreso quello di Baby Louie, “ma le loro uova sono estremamente comuni”, dice Zelenitsky.

Le enormi uova sono state trovate in Cina, in Corea, in Mongolia e negli Stati Uniti, ma per molti anni è rimasto un mistero a quale tipo di dinosauro potessero appartenere.

Ora che sappiamo chi ha deposto queste strane uova, i ricercatori potrebbero scoprire di più su come questi animali si riproducevano e allevavano i loro piccoli, spiega il paleontologo David Varricchio della Montana State University, non coinvolto nello studio.

Per di più, la scoperta suggerisce che questi enormi oviraptosauri vivessero in tutti i luoghi in cui sono state trovate le uova. “Le uova ci dicono che probabilmente questi dinosauri erano molto più comuni di quanto ci abbiano rivelato le loro ossa fossili”, dice Zelenitsky.


Sinistra: Il fossile di Baby Louie. Fotografia di Darla Zelenitsky, University of Calgary
Destra: La copertina di National Geographic del Maggio 1996

La nascita di Baby Louie

L’uovo fossile è stato trovato a Henan, in Cina, intorno al 1993, ma allora nessuno sapeva a quale specie appartenesse. Così, come altre misteriose uova giganti, è stato chiamato Macroelongatollithus.

Quel dinosauro così ben conservato ha attirato l’attenzione di National Geographic, che ha soprannominato l’embrione fossilizzato Baby Louie in onore del fotografo che l’ha immortalato, Louis Psihoyas. La rivista ha commissionato all’artista Brian Cooley la realizzazione di un modello dettagliato in 3D, e scelto una foto della scultura per la sua copertina.

L’articolo del 1996 spiegava che Baby Louie apparteneva a un gruppo di dinosauri noti per le enormi e artigliate zampe anteriori, i terizinosauri. Erano tra i pochi candidati abbastanza grossi da deporre un uovo del genere. Altri, invece, pensavano fosse un uovo di tirannosauro.

Poco dopo la pubblicazione dell’articolo, tuttavia, i ricercatori hanno iniziato a pensare che somigliava di più a un oviraptor. “L’unico problema è che si trattava di uova troppo grandi, dalle otto alle dieci volte più grosse di qualsiasi oviraptor noto!”, racconta Zelenitsky.

Il primo scheletro di oviraptor gigante è stato scoperto nel 2007, un bestione piumato di quasi una tonnellata e mezza che è stato chiamato Gigantoraptor. “Finalmente tutto tornava. Avevamo una specie gigante in grado di deporre quelle uova giganti”, spiega Zelenitsky. Ora Beibeilong è la seconda specie di oviraptor descritta.

Ma a quel punto c’era un nuovo ostacolo a impedire agli scienziati di studiare Baby Louie: la Cina lo voleva indietro. Era stato portato negli Stati Uniti dai commercianti di fossili ma, dopo una lunga negoziazione, nel 2013 fu riportato in Cina dove gli scienziati hanno potuto ricominciare a studiarlo.

Esaminando il fossile alla luce delle nuove scoperte, e confrontandolo con altre specie di dinosauri, il team internazionale di scienziati ora può concludere che Baby Louie non solo è una specie nuova per la scienza ma che, tra i dinosauri che si appollaiavano sui nidi e si occupavano dei piccoli, quelli come lui erano tra i più grossi.


Come si presentava l'embrione di Beibeilong dentro l'uovo. Illustrazione di Zhao Chuang

L’eredità di Louie

“È fantastico essere finalmente arrivati a questo punto con Baby Louie”, dice Philip Currie, che nel 1996 ha scritto la storia per National Geographic e oggi è un paleontologo alla University of Alberta.

Al tempo non aveva idea che ci sarebbero voluti 20 anni per descrivere il fossile ma in questi anni, racconta, ha rintracciato il contadino che aveva trovato Baby Louie ed è tornato sul sito di ritrovamento alla ricerca di nuovi gusci d’uovo della sua nidiata.

Un altro membro del team, Ken Carpenter della Utah State University, è sempre stato scettico sul fatto che Baby Louie fosse un terizinosauro. E nel 1996 l’aveva detto. “Direi che sono stato vendicato”, commenta ora, aggiungendo che resta da svelare un altro mistero, ancora più grande, in merito a questi dinosauri. Il suo team ha scoperto altre uova giganti in un sito vecchio di 100 milioni di anni, nello Utah.

E se quelle uova contenessero un antenato di Baby Louie che, in seguito, sarebbe migrato verso l’Asia? È possibile, dice Carpenter. Little Louie ha mostrato che i piccoli dinosauri avevano grosse teste, occhi grandi e musi corti proprio come i giovani uccellini o i cuccioli oggi, prosegue lo scienziato, ma c’è ancora tanto che non sappiamo. Per esempio, “e se Louie fosse Louise? Sfortunatamente, guardare sotto la coda non ci aiuterà a scoprirlo”.

Non sappiamo nemmeno come sia morto, ma non stupisce che da oltre 20 anni ci permetta di dare libero sfogo all’immaginazione. “Louie cattura l’interesse della gente perché i piccoli di dinosauro sono affascinanti”, dice Carpenter. “Magari dal nido non proveniva un feroce ringhiare, ma un pigolio”.

http://www.nationalgeographic.it/scienza/2017/05/10/news/un_piccolo_drago_in_un_uovo_gigante-3522448/

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