"Il futuro del televisore? È scritto quasi tutto nel design"
Rod White, Chief Designer di Tp Vision, spiega la sua visione di tv all'indomani la vittoria del Red Dot Design Award, uno dei riconoscimenti internazionali più prestigiosi nell'ambito del design. "La sfida è quella di fare prodotti estremamente raffinati ma per un pubblico di massa"
IL FUTURO del televisore è assai interessante: da una parte l'oggetto ha subito una radicale trasformazione, diventando da ingombrante centro del soggiorno a elemento di design della casa, capace di vivere in ambienti diversi, pur mantenendo la centralità che ha sempre avuto. E allo stesso tempo ha iniziato a convivere e a integrarsi con altri schermi, quelli degli smartphone e dei tablet, a essere connesso a Internet, ad essere usato con le app o con i set top box o i ricevitori satellitari, ad essere insomma un terminale oltre che un televisore.
Ma se è vero che negli smartphone la funzione telefonica è diventata secondaria rispetto alle molte nuove funzioni che le macchine portatili consentono, al contrario il televisore è rimasto solidamente un televisore, la sua funzione principale non è cambiata, anche se sono cambiati i modi e i tempi di visione, e anche se alcuni dei contenuti vengono oggi consumati su altri terminali, smartphone e tablet principalmente. La nostra dieta televisiva non è più basata solo sul palinsesto, sugli appuntamenti, sugli orari, il nostro consumo diventa ogni giorno più "on demand". Al televisore chiediamo sostanzialmente di fare il solito vecchio e buon lavoro, quello di portare dentro casa intrattenimento e informazione, da consumare preferibilmente seduti sul divano del soggiorno in compagnia della famiglia o degli amici. Ma le nostre case sono cambiate e con esse i nostri televisori che se prima erano solo delle macchine funzionali, che dovevano fare bene il loro compito e basta, oggi invece sono degli oggetti che devono rispondere a delle caratteristiche di eleganza e di design che non sono più secondarie nelle scelte d'acquisto.
Tra le aziende che meglio ha saputo interpretare questo spostamento d'interesse da parte dei consumatori è stata la Philips, che dopo aver conquistato tre awards lo scorso anno, ha giusto ieri ha vinto il Red Dot Design Award 2017 per il Tv Oled 9002 nella categoria Consumer Electronics. Il Red Dot Design Award è uno dei riconoscimenti internazionali più prestigiosi e autorevoli nell'ambito del design, un premio che, infatti, riceve a ogni edizione più di 5.000 candidature da circa 60 paesi nel mondo.
Della vittoria è stato giustamente fiero Rod White, Chief Designer di Tp Vision: "Lavoriamo ogni anno con passione e dedizione per rendere i nostri prodotti eccellenti tanto dal punto di vista delle prestazioni e dell'immagine, quanto per design e cura dei materiali. Questo è per noi un importante obiettivo, essendo oggi Philips l'unico brand nel settore delle TV a poter vantare un Dna europeo. Siamo onorati di aver ricevuto il Red Dot Award a dimostrazione di aver concepito un TV in grado di fare davvero la differenza".
Una differenza che a prima vista sembra impercettibile, quando si entra in un grande negozio e si vedono tutti i televisori l'uno affianco all'altro, visto che ormai gli schermi sembrano non avere più bordi: "In realtà basta avvicinarsi per notare che non c'è un tv uguale all'altro, ci sono quelli con aree diverse attorno allo schermo, quelli che sono più o meno sottili, che hanno delle basi disegnate in maniera più sofisticata o essenziale. Anzi, quando si entra in un negozio e si vedono televisiori delle stesse dimensioni è proprio il design a prendere il sopravvento", dice ancora Rod White, convinto che l'unicità dei televisori sia proprio nella loro capacità di inserirsi perfettamente negli ambienti in cui entrano: "Il design diventa sempre più importante su tutti i device, ma con la tv devi mettere insieme anche le dimensioni, i materiali, la qualità dell'immagine, il prezzo. La nostra sfida è quella di fare prodotti estremamente raffinati ma per un pubblico di massa".
A vincere il Red Dot Award è stato il prodotto top della Philips del 2017, ovvero il TV OLED 9002, un supertelevisore da 55 pollici, un tv che non solo ha un design elegante, un profilo ultrasottile e una base ad arco inconfondibile, ma soprattutto garantisce una qualità di immagine davvero notevole, con l'Uhd Premium, che è in grado di riprodurre i neri più profondi, i bianchi più luminosi, i colori più vividi e i dettagli più nitidi e con l'Ambilight su tre lati che permette all'immagine di superare i bordi dello schermo, proiettando la luce fin dietro la parete.
Certo il mercato dei televisori non è più nel "boom" degli scorsi anni, come sottolinea Diego Cavallari, Business & Marketing Director di Tp Vision: "Lo dipingerei come un mercato complesso nella sua semplicità. Gravito da più di venti anni in questo mondo e posso dire che ci troviamo in una situazione che non ha eguali: oggi dal punto di vista di prezzi è uno scenario instabile, abbiamo pannelli che possiamo in termini di prezzi quelli del petrolio, le materie plastiche stanno aumentando di prezzo, e i prezzi di vendita di un televisore devono necessariamente crescere. Volendo spiegare: ci stiamo spostando sempre più verso le grandi dimensioni, e per tagliare un 43 pollici devi avere delle lastre fatte apposta, prima era tutto gestito in un altro modo, ora le economie di scala non sono profittevoli. Ma nonostante i pannelli siano aumentati di prezzo il mercato è sostanzialmente stabile, anche se a febbraio abbiamo registrato una contrazione. Diciamo quindi che le prospettive sono altalenanti".
Di certo se gli smartphone sono diventati "cool" per i televisori la conquista della "coolness" è ancora in salita: "È vero", dice ancora Cavallari, "ma c'è da ricordare che il televisore non è un personal device e che l'acquirente medio non è un giovane ma la famiglia. Lo vediamo soprattutto con le smart tv, la quota di penetrazione del mercato è esponenziale perché i modelli odierni includono le funzioni smart, ma chi compra i televisori ancora non le utilizza. Le cose iniziano a cambiare con le app come Netflix o Infinity o YouTube, ma non mi sento di dire che ci siano altre applicazioni smart che godono dello stesso successo, non si usa un televisore per la mail o Facebook. E poi esiste ancora un mercato di set top box che funziona bene, il salto vero lo vedremo quanto i broadcaster e i provider di banda elimineranno i loro gateway casalinghi e il televisore entrerà in una nuova fase evolutiva".
E Philips, secondo Cavallari, è ben orientata per il futuro, "perché siamo gli unici a poter vantare un touch and feel europeo che piace anche agli asiatici, e il design è la nostra carta vincente: saremo al Salone del Mobile, apriremo uno showroom a Milano, ci interessa far vivere i televisori negli ambienti, fuori dagli scaffali del retail".
http://www.repubblica.it/tecnologia/prodotti/2017/04/06/news/futuro_televisione_assante-162341630/
0 commenti:
Posta un commento