Fotografia Ansa |
La "pietra-calendario" scoperta lo scorso dicembre nelle campagne di Gela da un gruppo di appassionati di archeologia, è stata forata dall'uomo durante un periodo compreso tra il Neolitico e l'Età del bronzo (probabilmente tra il sesto e il terzo millennio avanti Cristo) e utilizzata come calendario per misurare le stagioni e i solstizi.
La conferma ufficiale arriva dopo i sopralluoghi effettuati da parte di un gruppo interdisciplinare di studiosi ed esperti, tra i quali Vito Francesco Polcaro, archeo-astronomo dell'Istituto di astrofisica e planetologia spaziali Inaf di Roma, Alberto Scuderi, vicepresidente nazionale dei gruppi archeologici d'Italia, Ferdinando Maurici, direttore del museo regionale di Terrasini e il presidente regionale dell'Ordine dei geologi della Sicilia, Giuseppe Collura.
"Si tratta di un monumento realizzato dall'uomo, modificando un lastrone di arenaria e orientando lo scavo del foro in modo che il sole sorga al suo centro all'alba del solstizio d'inverno", scrive Polcaro nel suo rapporto. Il geologo Collura ha inoltre escluso che il foro possa essere un effetto della naturale attività erosiva.
"Questa scoperta ha un'importanza notevole - scrive Polcaro - perché indica che l'uso di tali 'calendari di pietra', realizzati molto probabilmente nell'età del bronzo per evidenziare le date dei solstizi a scopo cronologico e cultuale, era diffusa su un area molto più vasta della Valle del Belice, e permette di avanzare motivate ipotesi sulla civiltà che li ha costruiti". Maggiori particolari sulla ricognizione effettuata verranno resi noti nel corso di una prossima conferenza stampa.
Il monolito di San Cipirello, fotografia Repubblica Palermo |
http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/notizie/2017/03/28/news/il_monolite_di_gela_e_un_calendario_astronomico-3474201/
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