In verde le linee del campo magnetico del Sole: i buchi coronali, la cui origine non è del tutto compresa, potrebbero essere la diretta conseguenza di una temporanea riduzione di intensità del campo su di un'area più esterna della nostra stella.|NASA
Nuove immagini dal Solar Dynamics Observatory, il telescopio spaziale che studia il Sole.
Tale materiale ha preso avvio da un cosiddetto buco coronale che si è aperto sul Sole, ossia un'area della corona solare (la parte più esterna della nostra stella) che appare più scura e meno calda rispetto alla resto della superficie.
I buchi coronali si formano quando le linee del campo magnetico solare si spezzano e lasciano fuoriuscire una grande quantità di particelle subatomiche e radiazioni.
In questa occasione, il materiale fuoriuscito dal Sole potrebbe intensificare le aurore polari, ma questo è tutto: non dovrebbe cioè avere alcuna ricaduta significativa sulle nostre tecnologie di comunicazione.
I buchi coronali non sono fenomeni eccezionali: il precedente più prossimo è della fine di maggio, anche il quell'occasione studiato e rilevato dall'SDO.
http://www.focus.it/scienza/spazio/sole-novembre-2016-il-buco-coronale-ripreso-dall-sdo
0 commenti:
Posta un commento