
La balenottera era rimasta impigliata in un cavo per le connessioni sottomarino. L'ha notata un fotografo naturalistico che ha allertato i soccorsi e documentato la storia (a lieto fine).
L'hanno chiamata così per la singolare sorte che le è toccata: Hacker, una megattera (Megaptera novaeangliae) che stava ispezionando il fiordo di Kaldfjorden, un'area spesso visitata dalle balene non lontano da Tromsø (Norvegia), è rimasta impigliata in un cavo di rete sottomarino.
Fortunatamente sulla sua strada ha trovato Audun Rikardsen, un fotografo di natura che stava navigando in quelle acque a caccia di soggetti per i suoi scatti. L'incontro tra i due (la data non è specificata) è stato raccontato da New Scientist il 19 novembre. Il fotografo ha subito avvertito la guardia costiera locale ed è tornato sul posto con un amico per provare a liberare il cetaceo.
TERRORIZZATA. La megattera, dapprima impaurita, si è poi lasciata avvicinare: «È arrivata vicino alla nostra piccola barca, con le sue 30 tonnellate. Avrebbe potuto facilmente rovesciarci, ma non l'ha fatto, stava chiedendo aiuto» ha detto Rikardsen. Nonostante 4-5 ore di tentativi, i due uomini non sono riusciti a liberarla. Finalmente è arrivata la guardia costiera (nella foto) che ha tentato di salvare la balenottera per tutta la notte, fino a quando, all'indomani, è stato mandato un sub in profondità per risolvere il guaio.
COME È ANDATA A FINIRE. Solo allora ci si è accorti che il cetaceo non era rimasto impigliato in una rete da pesca, ma in un cavo che sarebbe dovuto trovarsi a 170 m di profondità, sul fondale del fiordo, e che brandiva l'animale da una parte all'altra della bocca, avvolgendosi intorno a una pinna e alla coda. Dopo un giorno e mezzo di sforzi, finalmente Hacker è stata liberata. Skulsfjord, il villaggio del fotografo, è rimasto senza connessione web per due settimane, finché il cavo non è stato sostituito.
http://www.focus.it/ambiente/animali/hacker-la-megattera-impigliata-nel-cavo-internet
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