Giotto - San Francesco sostiene la Chiesa che sta crollando - Basilica superiore - Assisi |
Qualche giorno fa, riflettendo sulla ricorrenza del nostro grande Santo, ho valutato quanto fosse abissale la differenza tra Francesco d'Assisi e l'attuale Papa che ne ha assunto il nome.
Mentre il primo fu immortalato da Giotto, raffigurato in un sogno fatto da Innocenzo III, che lo vide nell'atto di sorreggere la Chiesa di San Giovanni in Laterano sull'orlo del crollo (per importanza, la Basilica di San Pietro di allora), il secondo, a quanto pare, fa di tutto per distruggerla.
Ma, andiamo per ordine... forse non tutti sanno che un crocifisso improvvisamente si animò, aprendo la bocca e muovendo gli occhi, ed iniziando a parlare all'umile Fraticello...
Giotto - Il Crocifisso di San Damiano parla a San Francesco - Assisi - Basilica Superiore |
Riporta Tommaso da Celano:
«Francesco era già del tutto mutato nel cuore e prossimo a divenirlo anche nel corpo quando un giorno passò accanto alla chiesa di San Damiano, quasi in rovina e abbandonata da tutti.
Condotto dallo Spirito, entrò a pregare, si prostrò supplice e devoto davanti al Crocifisso e, toccato in modo straordinario dalla Grazia divina, si ritrovò totalmente cambiato.
Mentre egli era così profondamente commosso, all'improvviso – cosa da sempre inaudita – l'immagine di Cristo crocifisso, dal dipinto gli parlò, movendo le labbra,"Francesco, – gli disse chiamandolo per nome – va', ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina".
Francesco era tremante e pieno di stupore, e quasi perdette i sensi a queste parole. Ma subito si dispose ad obbedire e si concentrò tutto su questo invito.
Ma, a dire il vero, poiché neppure lui riuscì mai ad esprimere la trasformazione ineffabile che percepì in se stesso, conviene anche a noi di coprirla con un velo di silenzio».
Tratto da «Vita Seconda di San Francesco d'Assisi» di Tommaso da Celano; QUI.
Tommaso da Celano (1200-1265) - Compagno e primo biografo di S. Francesco |
Ed ecco la profezia del Poverello assisano che era già nota almeno a partire dal XVII secolo, come attesta un tomo che raccoglie le opere del Santo d'Assisi e di Sant'Antonio da Padova, pubblicato nell'anno 1641.
Il vaticinio è poi riapparso in un libro pubblicato nel 1880 dall'Imprimerìe de la Bibliothèque Ecclésiastìque de Paris – Avenue D'Orleans 32 – intitolato:
«S. Francisci Assisiatis – serafici minorum patriarchae – Opera Omnia Juxta editionem R:P. De la Haye in Gallia Minorum Procuratoris Generalis».
Il testo che segue è a sua volta contenuto nella Medi Aevi Bibliotheca Patristica,edita dalla suddetta Imprimerìe, di cui costituisce il Tomus Sextus. La profezia in latino con relativa traduzione italiana si trova a pag. 430, da visionare QUI.
Come si potrà constatare, ciò che vi è scritto trova riscontro in modo impressionante con i tempi odierni; e pensare che proviene dal lontanissimo 1226, anno in cui San Francesco trapassò.
Giotto - Morte di San Francesco - Basilica superiore - Assisi |
– Diportatevi virilmente, o fratelli, fatevi animo, e aspettate pazientemente il Signore.
S'affrettano a venire i tempi di una grande tribolazione ed afflizione, ne' quali le perplessità e i pericoli temporalmente e spiritualmente inonderanno, si raffredderà la pietà di molti, e sovrabbonderà l'iniquità de' malvagi.
Il potere dei demònii sarà disciolto più dell'usuale, e la purezza immacolata della Religione nostra e delle altre sarà deformata in tal guisa, che pochissimi de' cristiani con cuor sincero e carità perfetta obbediranno al vero Sommo Pontefice e alla Chiesa Romana.
Un taluno non eletto canonicamente, assurto al Papato nel momento di quella tribolazione, coll'astuzia del suo errore macchinerà di porger la morte (spirituale; ndr) a molti.
Allora si moltiplicheranno gli scandali; la nostra Religione verrà divisa e parecchie delle altre saranno del tutto abbattute, perché non si opporranno all'errore, ma gli presteranno l'assenso.
Vi saranno tante e sì gravi opinioni e scismi nel popolo, nei Religiosi e nel Clero, che se non fossero accorciati quei giorni, secondo la parola evangelica, (se fosse possibile) sarebbero ingannati gli stessi eletti, se non fossero sostenuti, in sì grande tempesta, dall'immensa misericordia di Dio.
Allora la nostra Regola e vita sarà da certuni fierissimamente combattuta. Sopravverranno istigazioni immense: quelli che allora saranno stati privati, riceveranno la corona di vita: ma guai a coloro che affidandosi alla sola speranza della Religione s'intiepidiranno, e non resisteranno costantemente alle tentazioni permesse (da Dio; ndr) a prova degli eletti.
Coloro poi che fervorosi di spirito per la carità e per lo zelo della verità coltiveranno la compassione, soffriranno persecuzioni ed ingiurie, come (fossero; ndr)disobbedienti e scismatici.
Perocché i loro persecutori, agitati dagli spiriti maligni, diranno che si rende un grande onore a Dio coll'uccidere (spiritualmente; ndr) e cancellar dalla terra uomini così pestilenti.
Il Signore però sarà allora il rifugio degli afflitti, e li salverà, perché posero la speranza in Lui. E per rendersi conformi al loro Capo agiranno con fiducia, e colla morte comprandosi la vita eterna, eleggeranno di ubbidire piuttosto a Dio che agli uomini; e ricusando acconsentire alla falsità e alla perfidia, non paventeranno punto il morire.
Allora, la verità da alcuni predicatori verrà taciuta, da altri sarà conculcata e negata. La santità della vita sarà posta in derisione verso quelli che la professano: per questo il Signore Gesù Cristo manderà loro un degno, non pastore, ma sterminatore.»
Ed infine, come corollario a quanto avete appena letto, cari Lettori, aggiungo questo accorato messaggio ricevuto da Conchiglia, direttamente dal Santo di Assisi,otto giorni dopo l'elezione di Papa Francesco al soglio pontificio.
San Francesco a Conchiglia, il 21 marzo 2013
"Pregate... digiunate e vestitevi di sacco...
ma che si dia Onore e Gloria a Dio e alla Sua Chiesa
Una... Santa... Cattolica e Apostolica Romana.
Il mio nome è stato oltraggiato e offeso.
La Regola che da me avete voluto è stata oltraggiata e offesa.
Il Vangelo tutto Santo è stato offeso.
Il Corpo di Gesù il Cristo è stato offeso.
Il Sangue di Gesù il Cristo è stato offeso.
La casa dove mi avete posto è stata offesa.
La mia memoria è stata offesa.
Le stimmate che Dio ha voluto donarmi sono state offese.
Lo scopo della mia incarnazione sulla Terra è stata offesa.
Io Francesco...
sono venuto sulla Terra per riparare la Chiesa di Gesù... non per distruggerLa
come si appresta a fare il Falsario.
Io Francesco...
non ho voluto alcun potere tra le mani... neanche il più piccolo.
Io... mi sono fatto piccolo!
Ma piccolo davvero."
Relazione, adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it
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