Previsioni Meteo sempre più affidabili a lungo termine grazie alle nuove tecnologie: intervista a Florence Rabier, Direttrice Generale del CEPMMT
La notizia del giorno è di quelle che fanno tanto rumore, almeno in ambiente scientifico. In Italia non ne sta parlando nessuno (o quasi), ma poche ore fa il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (CEPMMT), organizzazione inter-governativa fondata nel 1975 e sostenuta da 18 Stati membri europei con sede a Reading, a ovest di Londra nella valle del Tamigi in Gran Bretagna, ha annunciato una vera e propria rivoluzione per la meteorologia. In soldoni, nei prossimi anni si arriverà a previsioni a medio e lungo termine molto più precise ed affidabili. Qui la notizia di qualche ora fa:
Per approfondire meglio la notizia, abbiamo intervistato la Direttrice Generale del CEPMMT, Florence Rabier, che ai microfoni di MeteoWeb ha illustrato le principali novità da Trieste, dove oggi è iniziato l’EMS Annual Meeting e l’European Conference on Applied Climatology. In merito al grande evento di Trieste, che si concluderà venerdì 16, la Direttrice Rabier ha detto che “si tratta certamente di una grande opportunità per il panorama scientifico mondiale, poter accedere ad un’area comune di discussione in cui la comunità può incontrarsi per discutere“.Entrando nello specifico, la Direttrice ci spiega quali sono le principali innovazioni scientifiche che ci consentiranno nei prossimi anni di estendere i limiti di prevedibilità meteorologici: “tutto ruota intorno all’Ensemble Prediction. Fondamentalmente, potremo far girare contemporaneamente più di un modello, partendo da condizioni osservate differenti”.
“Non solo, quindi, i fenomeni atmosferici, ma anche quelli chimici, il ghiaccio polare, l’oceano interattivo… E’ una novità molto importante. Anni fa la previsione era basata puramente sulla previsione atmosferica, adesso stiamo aggiungendo sempre più dei pezzi su scale temporali e spaziali più lunghe. Stiamo quindi includendo varie componenti del sistema, un iter che fa parte di un processo di aumento della complessità dei modelli meteorologici, e quindi anche della loro efficienza. Avremo anche una risoluzione molto più alta rispetto a quella attuale“.
Poi chiediamo alla Direttrice se il governo italiano in carica sta supportando lo sviluppo della meteorologia e come risposta riceviamo un ironico “no comment” (accompagnato da una risata, ndr).
Forse per questo, quando chiediamo a Florence Rabier cosa pensa della candidatura di Bologna a nuova sede del Centro, risponde in modo un po’ freddo: “è una delle proposte tra le tante che abbiamo in valutazione, e alla fine sarà il Consiglio Direttivo a decidere la soluzione in base ai meriti”.
“Non possiamo quantificare oggi le possibilità di Bologna o di altre proposte, si equivalgono tutte. Deciderà il Consiglio Direttivo a cui partecipano tutti gli Stati membri, quindi sarà una decisione comune. Non possiamo ancora neanche quantificare quale sarebbe l’indotto, perchè non abbiamo una valutazione chiara“.Ma a prescindere da questi dettagli logistici, di certo c’è la prospettiva di una meteorologia sempre più progredita, che utilizza nel modo migliore possibile le nuove tecnologie per previsioni che si rivelano non solo molto precise nel breve periodo, ma iniziano a guardare con maggiore affidabilità anche al medio e lungo termine, grazie agli investimenti dell’Europa che con il centro di Reading è già da decenni un’eccellenza internazionale all’avanguardia nel settore. E vuole rimanere tale anche nel futuro.
Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2016/09/previsioni-meteo-intervista-florence-rabier/744273/#vPtPjdS80HRASHZR.99
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