Hillary Clinton, l'Area 51 e gli alieni
La candidata democratica ha promesso che, se verrà eletta, "indagherà a fondo" sull'Area 51, da sempre ritenuta una copertura di attività aliene. Solo propaganda? Dal blog PHENOMENA
Nella primavera del 1999, un UFO sorvolò il centro di Ithaca, nello Stato di New York. Io mi trovavo sul tetto di una casa nei pressi del campus della Cornell University cercando di scattare qualche tipica istantanea sfocata dell'oggetto alieno, che somigliava vagamente a una salsiera volante con un cappello a cilindro.
L'oggetto si soffermò per un minuto su centro commerciale Ithaca Commons prima di virare verso est e sovolare la torre della Cornell University. Durante il volo, l'oggetto emetteva un rumore simile a quello di pancetta che soffrigge in padella. Poi, improvvisamente com'era apparso in quell'assolato pomeriggio domenicale, l'UFO svanì. L'incontro durò in tutto qualche minuto.
In seguito avrei appreso che non era la prima volta che un UFO sorvolava Ithaca. Anzi, gli avvistamenti erano stati piuttosto frequenti durante la seconda metà del XX secolo, così come era accaduto in altri luoghi celebri per questo tipo di attività, come l'Area 51 in Nevada, il Welsch Triangle in Gran Bretagna, e Wycliffe Well, in Australia. I testimoni tendono a usare lo stesso tipo di linguaggio nel descrivere la forma delle navicelle spaziali, il suono che emettono volando e gli alieni stessi, il che chiaramente rende credibili i loro racconti. In fondo, come è possibile che tutte queste persone si sbaglino?
Persino Hillary Clinton sembra riluttante nel mettere in dubbio gli avvistamenti. “Ho sentito abbastanza racconti da essere portata a credere che non siano tutte invenzioni di gente senza niente di meglio da fare”, ha detto in una recente intervista l'ex Segretario di Stato USA.
Clinton, a quanto pare, sempra pronta a unirsi a coloro che credono agli UFO, e nelle ultime settimane ha promesso di indagare a fondo su ciò che realmente si cela nell'Area 51. Ha affermato che, se sarà eletta a novembre, renderà pubblici quanti più documenti possibile (alcuni lo sono già) sulla base, e rivelerà la verità su possibili arrivi di extraterrestri sul nostro pianeta. Nel frattempo John Podesta, direttore della sua campagna, sembra guidare la crociata. Grande fan di X-Files (come peraltro sono anch'io, e non me ne vergogno), nel lasciare la Casa Bianca lo scorso anno Podesta ha twittato: “Il mio peggior fallimento del 2014: non essere riuscito nemmeno stavolta a rendere pubblici i documenti sugli UFO", accompagnandolo con l'hashtag #thetruthisstilloutthere, la verità è ancora da scoprire.
È scoraggiante che persone così influenti aizzino le teorie dei complottisti che rifiutano di accettare la verità dei fatti. La speranza è che si tratti di un espediente per procacciare voti tra una parte della popolazione magari incline a votare più a destra. Purtroppo, visti i precedenti di Podesta e Clinton sul tema, sembra probabile che i due ritengano davvero che ci sia qualcosa da rivelare.
Forse questi documenti sono nascosti in qualche scatolone polveroso in una vecchia carrozza ferroviaria, in attesa che Clinton e Podesta arrivino con le torce. Ma sono disposta a scommettere la casa che non esiste alcuna prova a sostegno di incontri alieni su questo pianeta, anche se nessuno più di me lo desidererebbe.
Dopo qualche minuto, il presunto UFO virò a est e sorvolò il campus dell'Università...*
Un momento - ma io non sono quella che aveva visto un UFO su Ithaca?
Si, ho visto un UFO su Ithaca. Posso dirvi anche esattamente di cosa era fatto: una padella alla rovescia con sopra un coperchio, alcune lenze da pesca e un'asta. Io e un compagno d'università abbiamo contraffatto le foto per un corso sulla ricerca delle forme di vita nell'universo. Lo scopo era vincere un dibattito sull'eventualità che gli alieni fossero arrivati sulla Terra, e il primo passo era dimostrare quanto fosse facile fabbricare prove false.
Mi dispiace di avervi deluso. (In realtà no.)
Il secondo passo prevedeva affrontare la quantità di presunti avvistamenti, e spiegare perché queste testimonianze sono inattendibili. Basta dare un'occhiata ai decenni di ricerche svolte sull'affidabilità dei testimoni in tribunale. In queste situazioni, il nostro cervello assorbe o rimuove dettagli in base a idee preconcette o informazioni assunte successivamente, e poi nel nostro subconscio ci convinciamo che i nostri ricordi sono esatti, quando in realtà non lo sono.
È qui che l'argomento usato da Clinton quando afferma di non pensare che la gente inventi queste cose dal nulla viene a cadere. Le convinzioni sono una cosa potente. Anche il cervello è uno strumento potente, e può portarci a ricordi e a conclusioni del tutto sbagliati. E in queste situazioni, affermare che la certezza sta nel numero è una follia (chi non fosse convinto, ripensasse alle streghe di Salem).
Durante il liceo, ho trascorso alcune estati lavorando con mio padre al SETI. Uno dei miei compiti era rispondere alle lettere. Era un'epoca in cui la gente ancora usava fogli e buste, quindi ho iniziato a dividere la corrispondenza in due pile: una era quella in cui si richiedevano informazioni scientifiche; l'altra riguardava i presunti avvistamenti di UFO. Leggevo queste lettere con interesse, chiedendomi cosa fosse davvero ciò che quella gente credeva di aver visto. Molti erano convinti che la mia famiglia avesse degli alieni sepolti in cantina**. Spesso i racconti erano estremamente dettagliati - ricordo un manoscritto di dieci pagine che descriveva con dovizia di particolari una famiglia inseguita da palle spaziali robotiche.
Si dice che affermazioni straordinarie abbiano bisogno di testimonianze straordinarie, ma quella testimonianza mancava - manca - ancora.
Quindi la mia risposta era una lettera standard che spiegava di cosa si occupa effettivamente il SETI, con inclusa una brochure rulla ricerca scientifica per la vita extraterrestre, che secondo me è interessante quanto la fantasia.
Quella ricerca è iniziata nel 1960, quando mio padre puntò un telescopio a Green Bank, West Virginia, verso una coppia di stelle simili al Sole. Era in ascolto di segnali rivelatori trasmessi da una qualche tecnologia attraverso il cosmo. Tutto ciò che udì fu silenzio. Ma nel mezzo secolo a seguire, la ricerca della vita oltre la Terra si è mossa dall'ascolto di remoti segnali cosmici alla caccia di prove di vita microbica più vicino a casa, nel nostro Sistema Solare. Alla fine, avremo la possibilità di studiare da vicino l'atmosfera di pianeti lontani tenendo d'occhio eventuali tracce di ecosistemi biologici che vivono e respirano.
E quella è scienza, che è il punto numero tre nella valutazione degli incontri alieni. È vero che non sappiamo tutto quello che c'è da sapere sulle tecnologie della propulsione, o su come funziona l'universo. Ma sappiamo che le distanze interstellari sono così vaste, e il fabbisogno di energia per coprirle così monumentale che visitare un mondo alieno è tutt'altro che semplice. Non basta nemmeno dire che le civiltà aliene potrebbero usare tecnologie a noi del tutto sconosciute. La scienza richiede prove verificabili.
E le “prove” dei dischi volanti o di navicelle aliene schiantate ammontano a poco più che aneddoti non verificati.
Per questo è inutile e irresponsabile da parte di Clinton e Podesta stuzzicare la pubblica opinione. Rendete pure pubblici i documenti sull'Area 51 (almeno quelli che non minacciano la sicurezza nazionale), ma fatelo in nome della trasparenza, e non per scoprire gli alieni.
* In realtà no. Per favore non utilizzate questa foto senza questa avvertenza
** No, non abbiamo alieni sepolti in cantina
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