Così gli europei annientarono i nativi americani
Lo studio del DNA di decine di mummie precolombiane rivela importanti indizi sull'origine dei primi abitanti del Nuovo Mondo, sul loro arrivo nel continente e sulla sparizione della loro ricchezza genetica, dovuta all'arrivo dei conquistadores.
L'arrivo del conquistador spagnolo Diego de Almagro in Cile, nel 1535, in un'opera del pittore cileno Pedro Subercaseaux.
Bastano le testimonianze storiche e i rilievi archeologici a raccontare la storia dei soprusi perpetrati dai conquistadores spagnoli e portoghesi sulle popolazioni del Nuovo Mondo.
Ora però, un ampio studio genetico conferma - e non solo, esaspera - l'entità di quelle devastazioni: l'arrivo degli europei nel continente americano azzerò gran parte della ricchezza genetica delle popolazioni che lo abitavano, tanto che molte delle peculiarità geniche degli indigeni che popolavano centro e sud America sono sparite senza lasciare traccia.
UN ANTICO DATABASE. Lo studio coordinato dal Centro per il DNA antico dell'Università di Adelaide (Australia) si basa sull'analisi del DNA mitocondriale di 92 mummie e scheletri precolombiani di età compresa tra gli 8600 e i 500 anni fa. Il DNA mitocondriale è trasmesso direttamente da madre a figlio: l'analisi di questo materiale genetico ha permesso quindi di ricostruire migrazioni e incroci delle popolazioni del Nuovo Mondo fin dal loro arrivo dalla Siberia.
UN LUNGO ISOLAMENTO. L'ultimo contatto con le popolazioni siberiane risale a 23 mila anni fa; dopodiché, una popolazione con circa 2000 donne incinte (forse 10 mila persone in totale), rimase bloccata per 6000 anni nella Beringia, la striscia di terra ora sommersa che univa Siberia e Alaska, prima che i ghiacci si sciogliessero e si aprisse il passaggio per le Americhe. Sedici mila anni fa iniziò l'ingresso nel continente e nel giro di 1500 anni, transitando lungo la costa pacifica, queste popolazioni giunsero fino al Cile.
LA DIFFERENZIAZIONE. Quindi, i primi americani si radicarono nel territorio e interruppero le migrazioni, mischiandosi poco con le popolazioni vicine: in 92 mummie sono state trovate infatti 84 diverse discendenze genetiche. La cosa più sconvolgente? Di nessuna di queste c'è traccia nel DNA delle popolazioni sudamericane moderne, segno che quando gli europei arrivarono, la maggior parte di questi lignaggi genici fu completamente cancellata.
AZZERATE (O QUASI). Non è detto che nel DNA delle moderne popolazioni del Sud America non si possa in futuro scoprire traccia di alcune di queste "famiglie" perdute. Ma il fatto di non averne trovata neanche una finora dà la misura dell'impatto catastrofico che il contatto con gli europei ebbe sugli antichi abitanti del continente americano.
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