È finita l'epidemia di Ebola



L'annuncio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: anche in Liberia il virus è ormai debellato

L’epidemia di Ebola che ha colpito l’Africa occidentale, uccidendo oltre 11.300 persone e infettandone più di 28.000, è giunta alla fine: tutte le catene di trasmissione del virus note alle autorità sanitarie sono state interrotte, l’ultimo paziente liberiano è guarito. Lo annuncia un comunicato ufficiale dell' Organizzazione Mondiale della Sanità, precisando però che c’è ancora molto lavoro da fare per mantenere la situazione sotto controllo ed elaborare un efficace sistema di risposta che permetta d’essere meno impreparati a un’eventuale futura epidemia e ai casi che potrebbero presentarsi nei mesi a venire.

“L’OMS continuerà a supportare la Liberia negli sforzi di prevenzione, diagnosi e risposta per tutti i casi sospetti”, ha rassicurato Alex Gasasira, rappresentante dell'organizzazione nello stato africano. Oggi tutti e tre i paesi maggiormente colpiti - Guinea, Liberia e Sierra Leone- sono a zero casi di contagio per la prima volta da quando l’epidemia è iniziata, ormai due anni fa. “Identificare ed eliminare ogni catena di trasmissione è stato un traguardo monumentale”, conferma Margaret Chan, direttrice generale dell'OMS, lodando l’impegno delle autorità locali, degli operatori sanitari, di tutte le organizzazioni locali e internazionali che sono intervenute per aiutare nell’emergenza Ebola.

Il risultato è una tappa importante nella storia di questa patologia, ma bisogna ricordare che tutti e tre i paesi coinvolti rimangono a rischio di piccole epidemie, proprio come l’ultima verificatasi in Liberia (dove il virus era stato già dichiarato debellato nel maggio 2015, per poi tornare a colpire altre due volte). Nell'organismo dei sopravvissuti il virus scompare rapidamente, ma le ultime analisi hanno confermato che può rimanere nel liquido seminale di alcuni dei maschi guariti anche per un anno. In rari casi, può essere trasmesso per via sessuale.

L’OMS è al lavoro con i governi di Liberia, Guinea e Sierra Leone anche per garantire ai sopravvissuti accesso ad appropriate cure mediche e assistenza psicologica. Una parte importante della guarigione riguarda proprio la reintegrazione nella società, perché fin dall’inizio dell’epidemia il virus, i pazienti e lo stesso personale sanitario coinvolto nella risposta sono stati oggetto di discriminazione da parte delle popolazioni locali. Un aspetto sociale importante, che in futuro andrà tenuto in grande considerazione e seguito a livello familiare e locale nelle comunità colpite.

http://www.nationalgeographic.it/

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