75.000 euro di reddito e 82,7% di tasse! tu non te ne accorgi
75.000 EURO DI REDDITO E 82,7% DI TASSE! TU NON TE NE ACCORGI MA VIVI CON IL 17,3% DEL TUO REDDITO.
di Marco Ertman
Coordinatore Nazionale MBI
Politiche Fiscali
L’argomento è di una ovvietà disarmante: “E’ sempre la somma che fa il totale”[1] e oggi, tristemente, sommo aliquote fiscali e contributive.
Per comprendere quale effettivamente sia la pressione dello Stato sul lavoratore autonomo dobbiamo porre a sistema tutte le forme di prelievo a cui è assoggettato.
Come contribuente di riferimento assumo un libero professionista che risieda a Roma, sia privo di una cassa autonoma e quindi inscritto alla gestione separata dell’Inps. Suppongo altresì cha abbia prodotto un reddito imponibile superiore a 75.000 euro.
I numeri mutano infatti di caso in caso, da un contribuente all’altro, ma quel che stupisce non sono tanto le singole percentuali quanto l’ordine di grandezza che ha raggiunto il prelievo. Ebbene tale ordine di grandezza rimane sostanzialmente identico fra i diversi contribuenti.
Le aliquote che elenco sono marginali, per cui tecnicamente incidono su ogni euro incrementale di reddito che supera i 75.000 euro. Dunque si ha:
Aliquota IRPEF 43,00 %;
Aliquota addizionale regionale del Lazio 3,33%
Aliquota addizionale comunale di Roma 0,90%
Aliquota IRAP 4,82 %
Inps gestione separata 30,72%
Il complessivo carico contributivo e tributario del lavoratore autonomo di mio riferimento è dunque 82,77% ed il lavoratore conserverà 17,23 euro ogni cento euro di reddito marginale oltre i 75.000 euro annui. In altre parole lavora per poco più del 17% della ricchezza che produce.
Se poi, legittimamente, il lavoratore autonomo si deprime, lavora meno e scivola ad un reddito di 10.000 euro le aliquote mutano, ma il loro peso relativo è ancor più aberrante. In tal caso si avrà:
Aliquota IRPEF 23,00 %;
Aliquota addizionale regionale del Lazio 1,73%
Aliquota addizionale comunale di Roma 0,90%
Aliquota IRAP 4,82 %
Inps gestione separata 30,72%.
Totale 61,17%, oltre il sessanta per cento per chi guadagna meno di mille euro lordi al mese.
Duemila anni fa, nella stessa Roma, i profitti d’impresa e di lavoro autonomo erano tassati una volta ogni cinque anni ad una aliquota del 2% annuo. Oggi sarebbe un’aliquota da paradiso fiscale, ma al tempo era considerata l’unica compatibile con il concetto di uomo libero. Nel mondo antico un soggetto chiamato a contribuire allo Stato per oltre l’80% del reddito, come noi oggi, sarebbe stato considerato nei fatti uno schiavo.
Oggi però le imposte ci garantiscono i servizi pubblici e ci fanno esse stesse sentire liberi, diversamente liberi, quaranta volte diversamente liberi.
Fonti: http://www.video-reporter.info/
http://movimentobaseitalia.altervista.org/
Mondo Tempo Reale
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