Il dott. Brier ha analizzato il frammento ai raggi X per stabilire la struttura metallica dell'oggetto. Le analisi hanno dimostrato che si tratta di una lega metallica composta dal 98 per cento di alluminio e dal 2 per cento di magnesio.
La Voce della Russia e altre fonti giornalistiche russe, segnalano una curiosa storia capitata in una cittadina della Russia.
Il sig. Dmitry, un residente di Vladivostok, aveva ordinato un pò di carbone per alimentare la sua stufa e affrontare il rigido inverno russo.
Ma quando ha cominciato a prendere le carbonelle dal mucchio, Dmitry ha notato una pepita di carbone con un oggetto metallico incastrato al suo interno.
Incuriosito dal misterioso oggetto, Dmitry non ha perso tempo e subito ha segnalato la scoperta a Valery Brier, biologo della regione di Primorye, che insieme ad altri ricercatori della zona, ha accettato di eseguire delle analisi di laboratorio.
Quando i ricercatori hanno rotto il pezzo di carbone in cui era contenuto l’oggetto metallico, hanno scoperto che si trattava di una lega particolarmente leggera e morbida. Secondo quanto scrive Natalia Ostrowski su kp.ua, ad una prima osservazione, l’oggetto sembra essere molto simile ad una rotaia metallica dentata, creata artificialmente per far parte di un meccanismo.
E’ difficile credere che un oggetto naturale possa assumere una forma così precisa. Inoltre, gli intervalli tra i denti dell’ingranaggio sono curiosamente grandi in rapporto alla dimensione dei denti stessi, il che fa ipotizzare che l’oggetto potesse essere parte di un meccanismo complicato.
Il dott. Brier ha analizzato il frammento ai raggi X per stabilire la struttura metallica dell’oggetto. Le analisi hanno dimostrato che si tratta di una lega metallica composta dal 98 per cento di alluminio e dal 2 per cento di magnesio.
Una contro analisi è stata eseguita anche da Igor Okunev, ricercatore dell’Istituto di Fisica Nucleare di San Pietroburgo, la quale ha confermato la composizione del materiale. Questo particolare ha stupito molto gli scienziati, perchè una lega del genere è molto rara in natura, quindi è molto probabile che l’oggetto sia stato creato artificialmente.
Ma quello che ha lasciato veramente perplessi gli scienziati è stato scoprire l’età dell’oggetto: il carbone in cui è stato rinvenuto l’oggetto di metallo è stato estratto dalle miniere della regione di Chernogorodskiy Khakasia, giacimenti notoriamente formatisi 300 milioni di anni fa, quindi il frammento metallo, non può che risalire allo stesso periodo.
Come può l’ingranaggio di un meccanismo essere stato creato 300 milioni di anni prima della comparsa dell’uomo?
Ma c’è ancora una domanda che frulla nella testa dei ricercatori: il frammento metallico è di origine terrestre? La presenza di un 2 per cento di magnesio potrebbe indicare l’origine cosmica della lega metallica.
I frammenti meteoritici che si staccano dal corpo principale, sono esposti a un intenso bombardamento di raggi cosmici durante il loro viaggio nello spazio, che causa una sostanziale produzione di alluminio-26, un isotopo dell’alluminio, che decade naturalmente nel magnesio-26. Tuttavia, sono necessarie ulteriore analisi per confermare questa ipotesi.
Naturalmente non manca chi si spinge nelle ipotesi più spericolate: c’è chi dice che il frammento possa essere l’ingranaggio di un meccanismo alieno andato distrutto in un antichissimo ufo crash, o c’è anche chi crede che si tratti in un frammento lasciato da futuri viaggiatori del tempo in visita di studio all’epoca della Terra primitiva.
Eppure, trovare un artefatto strano in un giacimento di carbone non è un fatto così insolito come si possa pensare. La prima scoperta di questo tipo risale al 1851, quando gli operai delle miniere di zinco del Massachusetts estrassero un vaso d’argento incastrato in un blocco di carbone che risaliva al periodo cambriano, e cioè a circa 500 milioni di anni fa.
Sessant’anni più tardi, alcuni ricercatori dell’Oklahoma scoprirono una pentola di ferro in un pezzo di carbone risalente a 312 milioni di anni fa.
Nel 1974, in una cava di arenaria della Romania, venne rinvenuto il famoso “martello del Giurassico”, un curioso oggetto di alluminio simile ad un martello, con tanto di manico e che non poteva essere stato prodotto da un umano.
Infine, circa un anno fa, sulla penisola della Kamchatka, fu rinvenuto un misterioso dispositivo meccanico fuso in una roccia vulcanica di 400 milioni di anni fa.
La scoperta fu eseguita dagli archeologi dell’Università di San Pietroburgo, i quali, al ritrovamento di questa specie di macchina, rimasero senza parole. Tutte queste scoperte, prima di appassionare i cercatori di misteri, ha minato alla base le dottrine fondamentali delle scienza moderna.
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