La compagnia energetica italiana Eni iniziera’ le operazioni di perforazione nel nuovogiacimento di gas scoperto a Shorouq nella zona economica esclusiva egiziana nel Mediterraneo entro il gennaio 2016. Lo riferisce il vicepresidente di Eni Lapo Pistelli che oggi ha incontrato a Roma l’ambasciatore egiziano in Italia Amr Helmy. Pistelli ha spiegato che le perforazioni hanno lo scopo di accelerare lo sviluppo e lo sfruttamento del nuovo giacimento e che questa scoperta “fornira’ gas all’Egitto per decenni e fara’ del paese nord africano un partner affidabile per soddisfare le esigenze dei paesi dell’Unione europea”. Eni, ha spiegato Pistelli, per fare questa scoperta ha utilizzato la tecnologia piu’ avanzata nell’esplorazione di gas naturale in mare scavando per oltre 4 mila metri di profondita’. Il vicepresidente di Eni ha poi concluso “questa scoperta e’ solo la prima di nuove e ancora piu’ grandi scoperte in questo campo”.
Eni ha effettuato una scoperta di gas di rilevanza mondiale nell’offshore egiziano del Mar Mediterraneo, presso il prospetto esplorativo denominato Zohr. Dalle informazioni geologiche e geofisiche disponibili, e dai dati acquisiti nel pozzo di scoperta, il giacimento “supergiant” presenta un potenziale di risorse fino a 850 miliardi di metri cubi di gas in posto (5,5 miliardi di barili di petrolio equivalente) e un’estensione di circa 100 chilometri quadrati. Zohr rappresenta la piu’ grande scoperta di gas mai effettuata in Egitto e nel mar Mediterraneo e puo’ diventare una delle maggiori scoperte di gas a livello mondiale. Questo successo esplorativo offrira’ un contributo fondamentale nel soddisfare la domanda egiziana di gas naturale per decenni. La compagnia italiana svolgera’ nell’immediato le attivita’ di delineazione del giacimento per assicurare lo sviluppo accelerato della scoperta che sfrutti al meglio le infrastrutture gia’ esistenti, a mare e a terra. Il pozzo Zohr 1X, che e’ stato perforato a 4.131 metri di profondita’ complessiva, ha incontrato circa 630 metri di colonna di idrocarburi in una sequenza carbonatica di eta’ miocenica con ottime proprieta’ della roccia serbatoio. La struttura di Zohr presenta anche un potenziale a maggiore profondita’, che sara’ investigato in futuro attraverso un pozzo dedicato. L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, si e’ recato nel fine settimana al Cairo per aggiornare il presidente egiziano, Abdel Fatah al Sisi, su questo importante successo, e per parlare della nuova scoperta con il primo ministro del paese Ibrahim Mahlab e con il ministro del Petrolio e delle Risorse Minerarie, Sherif Ismail. Attraverso la controllata Ieoc Production BV, Eni detiene nella licenza di Shorouk la quota del 100 per cento e ne e’ l’operatore. Eni e’ presente in Egitto dal 1954, dove opera attraverso Ieoc, ed e’ stata storicamente precursore nell’esplorazione e sfruttamento delle risorse gas nel paese fin dalla scoperta del Campo di Abu Maadi nel 1967. Ricorrendo a nuovi modelli esplorativi e massimizzando l’utilizzo di nuove tecnologie operative, Eni, attraverso le compagnie operative pariteticamente partecipate con Egpc, Agiba e Petrobel, ha raddoppiato negli ultimi 3 anni la produzione di olio nelle concessioni del Western Desert e di Abu Rudeis nel Golfo di Suez e dato nuovo impulso produttivo nell’onshore del Delta del Nilo in seguito alla scoperta di Nidoco NW 2 (Nooros prospect) gia’ in produzione. Eni e’ il principale produttore di idrocarburi nel paese con una produzione equity di circa 200 mila barili di olio equivalente al giorno.
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