Forse, l’evento catastrofico che ha ucciso Marte è molto più recente di quanto non si pensasse.
L’acqua scorreva sulla superficie di Marte appena 200 mila anni fa.
A suggerirlo è una nuova ricerca guidata dal dottor Andreas Johnsson dell’Università di Göteborg in Svezia, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Icarus.
Le osservazioni di un giovane cratere nell’emisfero meridionale del pianeta hanno rilevato la presenza di canaloni ben definiti ricchi di depositi di sedimenti e che i ricercatori ritengono essere stati scavati dall’acqua corrente.
Si stima che il cratere non sia più antico di 200 mila anni, quindi significa che queste caratteristiche modellate dall’acqua devono essere apparsi non più tardi di allora. Johnsson ritiene che il cratere si sia formato molto tempo dopo l’ultima era glaciale su Marte, conclusasi circa 400 mila anni fa.
“Depressioni nel terreno sono comuni su Marte, ma quelle che sono state studiate in precedenza sono antiche e i sedimenti sono associati con la più recente glaciazione”, spiega Johnsson. “Il cratere oggetto del nostro studio, invece, è troppo giovane per essere stato influenzato dalle condizioni che erano prevalenti allora. Questo suggerisce che i canali e i depositi in essi contenuti si sono formati in tempi più recenti”.
Il cratere ha caratteristiche simili alle colate detritiche osservate sulla Terra, causate dal materiale trasportato e poi depositato dall’acqua in rapido movimento. Come spiegato nell’articolo comparso sul sito dell’Università di Göteborg, le formazioni marziane sono state confrontate con alcune colate detritiche note sulle isole norvegesi Svalbard, nel Mar Glaciale Artico.
“Il lavoro sul campo alle Svalbard ha confermato la nostra interpretazione dei depositi marziani”, continua il dottor Johnsson. “Quello che ci ha sorpreso è che il cratere in cui si sono formate queste colate detritiche è molto giovane”.
“Quando abbiamo osservato il cratere, il mio primo pensiero è che l’acqua fosse stata prodotta dal disgelo del ghiaccio conservato all’interno del suolo”, continua Johnsson. “Ma quando abbiamo guardato più a vicino, non abbiamo trovato faglie o fratture nel cratere che possano aver funzionato come condotti per l’acqua di disgelo. È più probabile che l’acqua provenga dallo scioglimento di banchi di neve, in un periodo che permetteva la formazione di nave. Questo è possibile, dal momento che l’asse orbitale di Marte era più inclinato in passato rispetto ad oggi”.
La ricerca di acqua su Marte è stato uno degli obiettivi più importanti degli ultimi 50 anni di esplorazione spaziale. La prima prova della presenza d’acqua sul Pianeta Rosso fu fornita dalla missione Mariner ), giunta su Marte nel 1971. Le foto mostrarono segni di erosione geologica tipica dell’acqua allo stato liquido.
Successivamente, le osservazioni delle sonde Viking hanno provocato una rivoluzione sulle idee che gli scienziati avevano sulla presenza d’acqua su Marte, mostrando come le inondazioni hanno sfondato dighe e scavato profonde valli, segni di un possibile cataclisma planetario.
Recentemente, la Nasa ha rilasciato un video per illustrare il drammatico cambiamento climatico avvenuto su Marte, nell’ambito della missione MAVEN (Atmosphere and Volatile Evolution), finalizzata a comprendere cosa sia accaduto al pianeta nostro cugino.
Oggi Marte è un mondo deserto, freddo e sterile, senza alcun segno di vita, almeno in superficie. Tuttavia, miliardi di anni fa, quando il Pianeta Rosso era giovane, doveva esserci una spessa atmosfera ed essere abbastanza caldo da sostenere oceani di acqua liquida, un ingrediente fondamentale per la vita.
Ora la ricerca del dottor Andreas Johnsson suggerisce che queste condizioni planetarie non necessariamente devono risalire a miliardi di anni fa, ma probabilmente ad appena 200 mila anni fa, cioè quando qui sulla Terra i Neanderthal muovevano i primi passi. Forse, l’evento catastrofico che ha ucciso Marte è molto più recente di quanto non si pensasse.
http://www.ilnavigatorecurioso.it
Blogger Comment
Facebook Comment