Nato Rafael Lozano, il quarantatreenne ha cambiato il nome in “Winter” perché in molti documenti veniva confuso con il padre. L’uomo si definisce un caffeinomane, e può arrivare a bere quasi 30 tazzine al giorno. Normalmente preferisce il caffè fatto in casa, ma apprezza di Starbucks il fatto che il sapore è lo stesso identico in tutto il mondo.
Winter ha iniziato il suo “pellegrinaggio” tra i bar di Starbucks nel 1997: “È stata un’idea completamente casuale, che è venuta fuori mentre stavo chiacchierando dei nuovi Starbucks intorno a Dallas”, racconta. Quando ha iniziato, gli Starbucks erano “appena” 1.500, mentre oggi i bar sono oltre 25.000, e continuano a aprirne di nuovi: il compito si è complicato strada facendo.
Ma anche se probabilmente Winter non riuscirà a completare la sua missione, lui considera l’esperienza estremamente positiva: “Significava viaggiare per il paese e all’estero, è diventato molto divertente”, spiega, “Ho scoperto il piacere di viaggiare, della fotografia, e poi la mia sfida è un po’ come un puzzle”. “Nel frattempo sono diventato programmatore freelance, e anche se non è stata una cosa intenzionale mi ha dato più libertà per continuare la sfida”.
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