Gli errori del film ‘Exodus – Dei e Re’

Lo scorso 15 gennaio è uscito in Italia il nuovo film di Ridley Scott “Exodus – Dei e Re”, la storia dell’Esodo del popolo ebraico guidato da Mosè, riportato nel libro dell’Esodo della Bibbia. Grande successo al botteghino, è stato però oggetto di numerose critiche per diversi motivi.
Exodus è stato bloccato nelle sale di Egitto, Marocco e Emirati Arabi, ufficialmente perché contiene molte inesattezze storiche. Il ministro della cultura egiziano ha definito il film “sionista” e ha negato che le piramidi d’Egitto siano state costruite dagli ebrei.
Christian Bale, l’attore che interpreta Mosè, ha dichiarato: “Mosè era probabilmente schizofrenico e uno degli individui più barbarici di cui abbia mai letto nella mia vita. Era un uomo molto tormentato e inquieto, che ha combattuto a lungo contro Dio e la sua chiamata”. Ma per Bale è anche “uno dei personaggi più affascinanti che abbia mai studiato”.
La locandina di Exodus
La locandina di Exodus
Non era un oratore
Mosè disse al Signore: «Ahimè, Signore, io non sono un oratore; non lo ero in passato e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo; poiché io sono lento di parola e di lingua». Non a caso Dio gli affida suo fratello Aronne per aiutarlo: «Egli parlerà per te al popolo; così ti servirà da bocca e tu sarai per lui come Dio».
Eppure nel film è ritratto molto abile e coraggioso nel parlare. Pronuncia anche un discorso in stile Braveheart.
Scappa per un motivo diverso
Nel libro dell’Esodo, Mosè abbandonò l’Egitto dopo che si venne a sapere che aveva ucciso un sorvegliante egiziano perché stava percuotendo uno schiavo ebreo. Nel film invece, fugge nel deserto perché il faraone Ramses II viene a sapere che Mosè è ebreo.
Il contatto con Dio
Nella Bibbia, Mosé viene attratto dal meraviglioso prodigio di un roveto che ardeva ma non si consumava. Da questi parla Dio che, avendo ascoltato il grido degli schiavi, aveva deciso di liberarli e condurli in una terra «dove scorre latte e miele». Alla domanda di Mosè su quale fosse il nome di Dio, Egli rispose: «Io sono colui che sono». Per convincere gli israeliti, Dio indicò inoltre al profeta i segni da dare agli israeliti: il suo bastone si tramutò in serpente, la mano divenne lebbrosa, l’acqua si trasformò in sangue.
Nel film invece, Mosè è ateo fin quando non si sveglia dopo un brutto incidente nel fango, e vede il roveto in fiamme e un bambino che parla per conto di Dio. Ridley Scott ha dichiarato che il bambino non è l’Onnipotente, ma Malak, un messaggero di Dio. Eppure il bambino dice: «Io sono» (senza terminare tra l’altro la celebre frase).
Troppi attori bianchi
Nonostante il film sia ambientato nell’Egitto nel XIII a.C., ci sono pochissimi attori mediorientali eccetto in alcune parti minori. I ruoli principali sono stati affidati tutti ad attori caucasici: Mosè è interpretato da Christian Bale; il faraone Ramses II da Joel Edgerton; la regina Tuya da Sigourney Weaver.
Rispondendo all’accusa, Scott, da veterano di Hollywood qual è, non ha mai nascosto i veri motivi dietro questa scelta, alla faccia del politicamente corretto: «Non posso salire in sella ad un film del genere, un film che ha goduto di detrazioni fiscali in Spagna, e decidere che il mio attore protagonista è un Mohammad qualsiasi: non riuscirei ad ottenere i finanziamenti necessari. Il dubbio non mi è neanche venuto”.
(hiddencolorsfilm.com)
(hiddencolorsfilm.com)
Libertà narrative
Nel film viene raccontata la storia, l’amicizia e il rapporto che lega Mosé a Ramses. Tuttavia, nel testo originale non c’è nulla di tutto questo. L’unica parte dell’infanzia di Mosé raccontata è il suo ritrovamento da parte della figlia del faraone nelle acque del Nilo, con la famosa frase: «Io l’ho salvato dalle acque!». Nel film non c’è questa scena, anche perché già lì si sarebbe scoperto che Mosè era ebreo.
Mosè il generale
Nel film Mosè è un condottiero che addestra gli ebrei come Kevin Costner in Robin Hood. Creano un campo di addestramento, addestrano un esercito e compiono azioni di guerriglia urbana, attaccandoo le navi sul Nilo e incendiando un deposito di grano.
Le dieci piaghe?
Nella Bibbia, Mosé e Aronne annunciano ognuna delle piaghe al faraone. Nel film, Mosé vede Ramses solo prima della prima e dell’ultima piaga. Inoltre in verità è Aronne che col suo bastone le fa iniziare, mentre nel film la sua figura è completamente ridimensionata.
Gli ebrei non furono poi soggetti alla maggior parte delle piaghe. Nel film hanno peraltro tolto la piaga delle tenebre, in compenso hanno aggiunto i coccodrilli, non presenti nel testo originale. Senza contare il modo piuttosto sbrigativo con cui si racconta l’origine della Pasqua ebraica.
La fine è diversa
Evito di raccontare la scena finale perché è leggermente diversa dal testo. Riporto però cosa dice la Bibbia.
Allora Mosè stese la sua mano sul mare e il Signore fece ritirare il mare con un forte vento orientale, durato tutta la notte, e lo ridusse in terra asciutta. Le acque si divisero, e i figli d’Israele entrarono in mezzo al mare sulla terra asciutta; e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra. Gli Egiziani li inseguirono e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri, i suoi cavalieri, entrarono dietro a loro in mezzo al mare. E la mattina verso l’alba, dalla colonna di fuoco e dalla nuvola il Signore guardò verso il campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Tolse le ruote dei loro carri e ne rese l’avanzata pesante; tanto che gli Egiziani dissero: «Fuggiamo davanti a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani». Allora il Signore disse a Mosè: «Stendi la tua mano sul mare e le acque ritorneranno sugli Egiziani, sui loro carri e sui loro cavalieri». Mosè stese la sua mano sul mare e il mare, sul far della mattina, riprese la sua forza, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli andavano incontro. Il Signore precipitò così gli Egiziani in mezzo al mare.
Il Fatto Storico

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