L’affascinante fenomeno del “sea smoke” invade il mar Nero, paesaggi fiabeschi lungo le coste russe e ucraine



L’ondata di freddo che nei giorni scorsi ha investito la Bielorussia, l’Ucraina e la Russia europea, dove i termometri sono scesi fino a -18°C -20°C, si è riversata sopra le più tiepide acque superficiali del mar Nero. L’afflusso dell’aria gelida sopra la mite superficie del mar Nero ha originato l’affascinante fenomeno del “sea smoke”. Il mare, in molti punti a ridosso delle coste russe e ucraine, ha cominciato a fumare non appena l’aria gelida, in discesa dalle pianure ucraine, iniziava a scorrere sopra di esso. Le colonne di fumo sollevatesi dalla superficie del mare, ancora piuttosto tiepido, hanno regalato degni scenari davvero suggestivi, a dir poco fiabeschi. Eppure le riduzioni di visibilità hanno rappresentato una insidia per la navigazione marittima sul mar Nero. Questo tipo di fenomeno, che sul mar Nero generalmente si può osservare durante le più intense ondate di gelo in discesa dalla Russia o direttamente dall’Artico, si produce ogni qual volta che un flusso di aria molto fredda scorre sopra la mite superficie del mare.




L'affascinante fenomeno del "sea smoke" fotografato sopra le acque del mar NeroL’affascinante fenomeno del “sea smoke” fotografato sopra le acque del mar Nero
La sua formazione è indotta dalla pressione del vapore alla superficie calda del mare, che è molto superiore alla tensione massima di saturazione della superficie dell’aria fredda sovrastante. Il vapore emesso dal mare, alle temperature polari, largamente sotto gli +0°C, si condensa immediatamente, apparendo come una colonna di fumo che si leva sopra la superficie del mare. Il fenomeno del “sea smoke”, che sul Mediterraneo possiamo osservare soprattutto sul mar Adriatico, è analogo al ben più noto “fumo dei mari artici”, ben conosciuto dai pescatori del mar Glaciale Artico. Quest’ultimo si forma sui mari che circondano l’Artico e le coste dell’Antartide, lungo le latitudini polari. La sua formazione è indotta dalla pressione del vapore alla superficie calda del mare, che è molto superiore alla tensione massima di saturazione della superficie dell’aria fredda sovrastante. Anche in questo caso il vapore emesso dal mare, alle temperature polari, largamente sotto i +0°C, si condensa immediatamente, apparendo come una colonna di fumo che si leva sopra la superficie del mare.



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