Poliziotti sull’attenti mentre sfilano i mezzi di soccorso con i colleghi uccisi (nel riquadro a destra) |
Il killer è un afroamericano di 28 anni. Ha tentato la fuga verso il metrò. Poi si è ucciso
“Un’esecuzione in piena regola”. In questo modo si è stato definito l’attacco costato la vita a due poliziotti del dipartimento di New York, che si è consumato ieri nel quartiere di Bedford-Stuyvesan, quartiere ghetto di Brooklyn. I due agenti, impiegati nelle forze dell’ordine rispettivamente da sette e due anni, sono stati freddati con una raffica di colpi di pistola alla testa. “Una esecuzione in piena regola”, dicono gli inquirenti, probabilmente per vendicare l’uccisione di due afro-americani, e sullo sfondo della recente rivolta razziale contro la brutalità attribuita negli Usa agli uomini in divisa. I due poliziotti si trovavano nella loro vettura impegnati in una esercitazione antiterroristica.
I due agenti, Wenjian Liu e Rafael Ramos, sono stati immediatamente trasferiti in ospedale: uno è morto subito dopo il ricovero, l’altro pochi minuti più tardi. “Non hanno nemmeno avuto il tempo di reagire. Sono stati semplicemente assassinati”, ha detto il capo della Polizia di New York, William Bratton. L’assassino e’ stato identificato: si chiamava Ishmael Brinsley, 28 anni, originario di Baltimora. E’ sospettato di essere coinvolto in un altro assassinio e pare avesse annunciato di volersi recare a New York proprio “con l’intento di uccidere poliziotti locali”. Lo si legge anche in alcuni messaggi deliranti pubblicati su Instagram che sarebbero riconducibili a lui. Una esecuzione volta a vendicare in particolare la morte del 18 enne nero Michael Brown, ucciso da un agente a Ferguson (Missouri), e di Eric Garner, morto nella stessa New York dopo essere stato soffocato da un poliziotto.
In entrambi i casi, il Gran Jury ha deciso di non incriminare gli agenti coinvolti: fatto questo che ha suscitato fortissime proteste nel Paese, con manifestazioni continuate ancora nelle scorse ore. Il killer poco prima di arrivare a Brooklyn, ha sparato e ferito la sua ex fidanzata, poi ha postato un messaggio su Instagram dove esprime l’intenzione di andare a New York proprio “con l’intento di uccidere poliziotti locali”. “Oggi metterò le ali ai porci. Loro fanno fuori uno di noi e io ne faccio fuori due di loro”, avrebbe scritto Brinsley. “Quando la polizia di Baltimora ci ha informato, ormai era troppo tardi”, ha detto Bratton. I messaggi “avevano contenuti contro le forze dell’ordine”, ha aggiunto, precisando che ci non sono legami”, tra l’assassinio dei due poliziotti e gruppi terroristici o altre organizzazioni”. “E’ stato un atto particolarmente spregevole, quando un poliziotto viene ucciso, si strappano le basi della nostra società”, ha detto il sindaco di New York, Bill De Blasio, visibilmente provato dopo aver incontrato i familiari delle vittime.
Il ministro della Giustizia uscente, Eric Holder, ha condannato “nel modo piu’ forte possibile”, l’uccisione dei due poliziotti. “Si e’ trattato di un barbaro atto di barbarie” mentre il presidente Usa, Barack Obama, in vacanza alle Hawaii con la famiglia, è stato informato, riferisce la Casa Bianca. L’attacco arriva in un momento di altissima tensione razziale nel Paese. “Siamo indignati”, ha detto il reverendo Al Sharpton. “Qualsiasi uso del nome di Brown e Garner in relazione all’uccisione di agenti e’ riprovevole”, ha aggiunto, invocando “giustizia” e non vendette sommarie. Parte della comunità si scaglia contro De Blasio, dopo l’uccisione di due poliziotti a Brooklyn. Molti accusano il sindaco “di avere le mani sporche di sangue” in seguito al suo recente appoggio alle manifestazioni di protesta contro la decisione del Gran Jury di non incriminare il poliziotto che soffoco’ fino a ucciderlo l’afroamericano Eric Garner. L’America si riscopre una polveriera razziale, pronta ad esplodere in qualsiasi momento.
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