Xochicalco è un sito archeologico situato in Messico, importante per le rovine preazteche, soprattutto la piramide fortificata a base quadrangolare ornata da rilievi con grandi serpenti che si snodano sinuosamente e personaggi seduti, che ricordano lo stile maya. Il nome Xochicalco in lingua nahuatl significa "casa dei fiori".
Il sito di Xochicalco è un esempio eccezionalmente ben conservato di un centro politico, religioso e commerciale sorto nel travagliato periodo della storia mesoamericana compreso tra il 650 e il 900, dopo il crollo dei gradi Stati quali Teotihuacan, Monte Albán, Palenque e Tikal.
La cittadella si trova presso la località messicana di Tecala, nella parte occidentale dello stato di Morelos, ad un centinaio di chilometri da Città del Messico. Il nome Xochicalco in lingua nahuatl significa “casa dei fiori”.
Il sito fu occupato nel 200 a.C., gli edifici più rilevanti vennero edificati fra il 700 e il 1000, la popolazione all’epoca era presumibilmente pari a circa 20.000 persone. Il periodo di massimo splendore di Xochicalco venne dopo la caduta di Teotihuacán, vi sono ipotesi che la città non fosse estranea alla caduta dell’impero di Teotihuacán.
L’area archeologica comprende una città fortificata il cui centro è rappresentato da una piramide a base quadrangolare, con piattaforma superiore e cornicione, ornata da rilievi con grandi serpenti che si snodano sinuosamente e personaggi seduti, che ricordano molto lo stile maya.
Il serpente piumato raffigura Quetzalcoatl, una delle maggiori divinità del Messico precolombiano. Alcuni esperti ipotizzano che il Tempio del Serpente Piumato potrebbe essere stato costruito appositamente per commemorare un incontro epocale avvenuto a Xochicalco tra le varie culture mesoamericane, con lo scopo di sincronizzare i diversi calendari utilizzati da ciascun popolo.
Le principali costruzioni cerimoniali sono situate in cima ad un’altura con resti di edifici accessori (non ancora portati alla luce) nell’area circostante. Il sito di Xochicalco è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 1999.
Come per altri siti simili, i motivi dell’abbandono della cittadella da parte della popolazione non sono chiari; i geroglifici sembrano indicare una distruzione. L’unica cosa certa è che le rovine furono venerate come sacre dalle culture che vi sono succedute.
Tuttavia, a partire dalla dominazione spagnola, la città fu lentamente dimenticata.
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