Una persona ha catturato dipendenti e clienti in un locale nel centro finanzario di Sydney. Cinque prigionieri sono usciti, area blindata. L'uomo chiede di parlare con il premier Abbott e vuole un'altra bandiera con il simbolo dell'Is. Dice di avere quattro bombe. Richieste al governo tramite telefonate e social media: la polizia chiede il black out
SYDNEY - Un uomo ha preso in ostaggio tredici persone in un bar cioccolateria in pieno centro a Sydney. Gli ostaggi sono stati costretti ad alzare le mani e ad appoggiarsi alle vetrine. A una finestra è stata issata una bandiera nera con una scritta bianca in arabo. Tutto il centro finanziario della città è stato subito bloccato e cordonato con decine di veicoli e un ingente schieramento di agenti di polizia e forze speciali. Inizialmente si era temuto anche per un allarme all'Opera House, l'edificio più famoso di Sydney. Ancora non è chiaro il movente e se si tratti del gesto di un uomo isolato. Secondo una fonte non confermata gli ostaggi potrebbero essere alcune decine, tra dipendenti e clienti del locale.
Il locale è circondato dalla polizia. La tv 7News, la cui sede è a pochi metri dalla cioccolateria, ha pubblicato il fotogramma del sospetto terrorista all'interno del locale tratto da un video. L'uomo avrebbe parlato al telefono con un conduttore radiofonico locale, che ha rifiutato di mandarlo in onda in diretta. Chiederebbe di incontrare il premier Tony Abbott (avrebbe detto che lui conosce "molto bene" le motivazione dell'assedio), e vuole che gli sia consegnata una bandiera dell'Esercito islamico, la formazione terrorista basata in Siria e Iraq. Avrebbe piazzato due bombe nel locale e altre due all'esterno, hanno detto alcuni ostaggi a Channel 10. Due radio locali e due tv hanno ricevuto telefonate da persone sequestrate nella cioccolateria che hanno detto di chiamare per conto del sequestratore. Ma la polizia non ha confermato le richieste e ha chiesto ai media di non riferire quanto appreso dalle telefonate con gli ostaggi.
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