Per l’Agenzia spaziale europea tutto è pronto per domani, quanto la sua sonda Philae atterrerà per la prima volta nella storia su una cometa. Sia il satellite madre Rosetta, che invierà il robot sulla superficie della “montagna di ghiaccio” nota come 67P Churyumov-Gerasimenko, sia la sonda Philae sono in perfetta forma, secondo gli esperti dell’Esa di Darmstadt, in Germania. I comandi per l’atterraggio sono già stati caricati e ieri sera sono state inviate al satellite istruzioni per accendere e “riscaldare” la sonda. Ora Philae resterà attiva, pronta per il distacco da Rosetta, che avverrà alle 9,35 italiane di domattina. Poi, dopo una caduta di sette ore, la sonda si poserà su 67P e invierà un segnale di conferma che è atteso per le 17,00 italiane sulla Terra.
Ma prima di arrivare al punto culminante Rosetta deve essere messa in condizione di effettuare la sua consegna con precisione, su una superficie estremamente accidentata. Il satellite ora effettua un lungo arco attorno alla cometa, che si trova a 510 milioni di chilometri dalla Terra, a una distanza di circa trenta chilometri da Churyumov-Gerasimenko. Domani mattina, all’ora prestabilita, dovrà virare e dirigersi verso il corpo celeste, liberandosi di Philae sulla traiettoria che gli consentirà di atterrare nell’area prestabilita. L’esecuzione perfetta di questa manovra è quello che preoccupa di più i controllori dell’Esa: i calcoli per il funzionamento dei motori devono essere esatti e il tempo per decidere se procedere con il distacco è minimo. “Il momento del distacco è fermo nello spazio, nel tempo nella velocità e nella posizione, e dobbiamo raggiungere esattamente quel punto” ha detto Andrea Accomazzo, responsabile dei voli per l’Esa. “Perciò, dovunque sia Rosetta, dobbiamo progettare una manovra che ci porti in quel punto”.
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Missione Rosetta: tutto pronto per l’atterraggio della sonda sulla “sua” cometa
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