Siria-Is, lettera Kassig a genitori: ho paura di morire

Scritta a giugno, la famiglia l'ha resa pubblica su Twitter: "Pregate per lui". In Iraq prima missione dei Jet australiani contro gli jihadisti. Respinto dai curdi un attacco a Kobane

ROMA - "Ho paura di morire, ma la cosa più difficile è non sapere, immaginare, se posso addirittura sperare ancora". Sono le parole dell'ostaggio americano Peter Kassig, che l'Isis ha minacciato di uccidere nel video della decapitazione del volontario britannico Alan Henning venerdì sorso, in una lettera ai genitori. La missiva è datata 2 giugno, ma la famiglia di Kassig ha deciso di pubblicarne degli estratti ieri sera su Twitter "perchè il mondo capisca perchè noi e tante altre persone lo amiamo e ammiriamo".

Sono parole commoventi quelle che Peter indirizza ai genitori Ed e Paula: "Mi dispiace da morire che sia accaduto tutto ciò e per quello che state passando". E ancora: "Se dovessi morire, immagino che almeno voi ed io potremo trovare conforto nel sapere che me ne sono andato cercando di alleviare le sofferenze e aiutare coloro che avevano bisogno. Prego ogni giorno e non sono arrabbiato della mia situazione. (....) I love you".

Kassig, che dopo la sua conversione all'Islam ha cambiato il proprio nome in Abdul Rahman, ha visto da vicino l'orrore della guerra: da soldato era stato inviato in Iraq tra l'aprile e il luglio del 2007. Ma una volta congedato dall'esercito per motivi sanitari, nel 2012 aveva deciso di fondare un'organizzazione di aiuto alle vittime dei conflitti armati. E' stato catturato un anno fa nell'est della Siria, nei pressi di Dei Ezzor.

Nel pubblicare la lettera del figlio, i genitori hanno ribadito l'appello "al mondo a continuare a pregare per lui e per tutti gli innocenti colpiti dalla violenza e dalla guerra": "Continuiamo la pressione sul governo affinchè fermi le sue azioni e continui a parlare con i suoi sequestratori perché abbiano pietà e lo rilascino", concludono i genitori.



Ieri, una giovane donna, Arin Mirkan, comandante della Ypg (Unità di protezione popolare curda), si è fatta saltare in aria accanto ad una postazione dei miliziani dell'Is a est di Kobane, la città curda siriana al confine con la Turchia, uccidendo diversi jihadisti che da giorni cingono d'assedio l'enclave. La ragazza, terminate le munizioni, ha sacrificato la sua vita per non finire ostaggio dei miliziani del 'Califfato'. Un attacco suicida senza precedenti.

LO SPECIALE Iraq, l'avanzata dell'Is

Nella notte i combattenti curdi hanno respinto un assalto notturno dello Stato Islamico contro la città siriana di Kobane, dopo violenti combattimenti che hanno provocato 19 morti tra i curdi e 27 tra i gueriglieri jihadisti. Lo ha annunciato l'Osservatorio siriano dei diritti umani (osdh). I jihadisti hanno lanciato nella notte tra domenica e lunedì la loro offensiva a est e a ovest di questa città strategica, che ambiscono a conquistare per garantirsi il controllo di una lingua striscia di territorio alla frontiera siro-turca. Non sono riusciti però a entrare in questa località assediata che si trova a qualche chilometro dalla Turchia, ha precisato il direttore dell'Osdh, Rami Abdel Rahmane. Kobane, la terza città curda della siria, è strenuamente difesa dai combattenti delle unità di protezione del popolo (ypg, principale milizia curda siriana), meno numerosi e meno armati di quelli jihadisti.

La tensione è alta anche in Libano, lungo il confine con la Siria. Nella notte si sono registrati violenti scontri tra le milizie sciite Hezbollah e quelle sunnite del Fronte al Nusra. Il bilancio dei combattimenti è di 4 morti tra il gruppo sciita e due tra le fila sunnite. I miliziani siriani hanno attaccato una postazione Hezbollah nella zona di Belebek, lungo il confine siriano nella valle della Bekaa. Obiettivo del Fronte al Nusra era quello di compiere una sortita e recuperare un'area della Siria attaccando dal Libano, ma si sono trovati di fronte le milizie Hezbollah che avevano rafforzato le posizioni in zona. 

Nella lotta contro l'Is si aggiungono i Jet australiani che hanno partecipato alla prima missione in Iraq. Le forze armate australiane hanno reso noto che "nella notte jet Super Hornet hanno compiuto operazioni di interdizione aerea e supporto aereo ravvicinato sull'Iraq settentrionale. I jet Super Hornet erano pronti ad attaccare obiettivi nel caso fossero stati individuati. In questa occasione - si precisa - non sono state utilizzate munizioni". Venerdì scorso il premier australiano Tony Abbott ha annunciato la partecipazione dell'Australia alle operazioni della coalizione internazionale contro lo Stato Islamico in Iraq. Il governo australiano ha autorizzato le forze aeree a condurre raid contro l'Is e le forze speciali a svolgere un ruolo di consulenza e assistenza alle forze irachene.

http://www.repubblica.it/

About tricasandu

Mondo Tempo Reale è il blog che dal 2010 vi racconta le notizie più incredibili, strane, curiose e divertenti: fatti imbarazzanti, ladri imbranati, prodotti assurdi, ricerche scientifiche decisamente insolite.
{[['']]}
    Blogger Comment
    Facebook Comment