5 nov 2013 - di Dean Henderson - Mentre l’élite globale costruisce bunker sotterranei, mangia e nasconde in casseforti artiche semi biologici; i poveri del mondo muoiono lentamente di fame grazie ai prezzi elevati delle materie prime e per avvelenamento da cibo geneticamente modificato (OGM). Le misure di austerità destinate in gran parte ai poveri vengono imposte su tutte le nazioni del mondo. Eventi meteorologici diventano più micidiali e più frequenti delle guerre. Un AK-47 è disponibile per 49 dollari sui mercati dell’Africa occidentale. La campagna di spopolamento degli endogamici banchieri Illuminati accelera.
Nel 1957 il presidente Dwight Eisenhower, che in seguito avvertì sul “complesso militare-industriale”, incaricò un gruppo di scienziati di studiare il problema della sovrappopolazione. Gli scienziati avanzarono le Alternative I, II e III, sostenendo sia il rilascio di virus mortali che la guerra perpetua per ridurre la popolazione mondiale. La prima supposizione combaciava perfettamente con gli interessi farmaceutici dei Rockefeller. Secondo la rivista Nexus, i Rockefeller sono proprietari di metà dell’industria farmaceutica statunitense, che raccoglierebbe miliardi per sviluppare farmaci per “combattere” i prossimi virus mortali da diffondere.
Nel 1969 il Comitato Church del Senato scoprì che il dipartimento della Difesa USA (DoD) aveva chiesto un bilancio di decine di milioni di dollari dei contribuenti, per un programma per accelerare lo sviluppo di nuovi virus che prendessero di mira e distruggessero il sistema immunitario umano. I funzionari del dipartimento della Difesa testimoniarono al Congresso che avevano in programma di produrre “un agente biologico sintetico, un agente che non esiste in natura e per cui non potrebbe essere acquisita nessuna immunità naturale… ancor più importante è che potrebbe essere refrattario ai processi immunologici e terapeutici da cui dipendiamo per mantenere la nostra relativa libertà dalle malattie infettive.” L’House Bill 5090 autorizzò i fondi e l’MK-NAOMI fu gestita a Fort Detrick, nel Maryland. Da questa ricerca nacque il virus dell’AIDS usato contro gli “elementi indesiderabili” della popolazione. I primi virus dell’AIDS furono somministrati attraverso una massiccia campagna di vaccini contro il vaiolo in Africa centrale e meridionale, da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1977. Un anno dopo apparvero sui maggiori quotidiani statunitensi notizie che sollecitarono dei “promiscui volontari maschi gay” di prendere parte a uno studio sul vaccino contro l’epatite B.[1] Il programma mirava agli omosessuali maschi di età tra i 20 e 40 anni di New York, Los Angeles, Chicago, St. Louis e San Francisco. Fu somministrato dai Centri per il Controllo delle Malattie statunitensi che, come precedente ente del dipartimento di Sanità Pubblica degli Stati Uniti ad Atlanta, supervisionava gli esperimenti sulla sifilide di Tuskegee sui maschi afro-americani. [2]
San Francisco fu un obiettivo di numerosi esperimenti della CIA, a causa della sua elevata popolazione di cittadini di sinistra e gay, che gli Illuminati vedevano come “indesiderabili”. Secondo la dott.ssa Eva Snead, a San Francisco vi era uno i più alti tassi di cancro del Paese. Per anni il Malation, per primo sviluppato dai nazisti, fu spruzzato sulla città da elicotteri dell’Air Evergreen della CIA, la cui base in Arizona è utilizzata, secondo l’autore William Cooper, come centro di smercio della CIA della cocaina colombiana. La misteriosa malattia del legionario si verificava spesso a San Francisco e il programma di controllo mentale via acido della CIA, l’MK-ULTRA, era sempre basato lì. La forza intellettuale dietro l’introduzione dell’AIDS fu il Gruppo Bilderberg, che si era fissato sul controllo della popolazione, dopo la seconda guerra mondiale. L’autore Cooper diceva che il comitato per la politica dei Bilderbergers, ordinò al DoD d’introdurre il virus dell’AIDS. I Bilderbergers sono vicini al Club di Roma, fondata in una tenuta dei Rockefeller presso Bellagio, in Italia, ed è sostenuto dalla stessa Nobiltà Nera europea, che frequenti i vertici del Bilderberger. Uno studio del 1968 del Club di Roma propugnava l’abbassamento del tasso di natalità e l’aumento del tasso di mortalità. Il fondatore del club, il dott. Aurelio Peccei, fece una raccomandazione top-secret per introdurre un microbo che attaccasse il sistema auto-immunitario, e quindi sviluppare un vaccino profilattico per l’elite mondiale. [3] Un mese dopo, nel 1968, il Club di Roma incontrò Paul Ehrlich che pubblicò The Population Bomb. Il libro accennava a un piano di spopolamento draconiano. A pagina diciassette Ehrlich scrive: “Il problema si sarebbe potuto evitare con il controllo della popolazione… in modo che una ‘soluzione mortale’ non doveva esserci.” Un anno dopo nacque il MK-NAOMI. Peccei stesso, scrisse il tanto vantato rapporto del Club di Roma, Global 2000, che il presidente Jimmy Carter sostenne con la sconvolgente crociata della sua BCCI in Africa. Peccei scrisse nella relazione, “L’uomo è ora investito da inaudite ed enormi responsabilità, gettato nel ruolo di moderatore della vita sul pianeta, inclusa la propria”.
I Bilderbergers erano dietro la politica di spopolamento di Haig-Kissinger, forza motrice del dipartimento di Stato e controllata dal Consiglio di Sicurezza Nazionale. Pressioni furono applicate sui Paesi del terzo mondo per ridurre le proprie popolazioni. Coloro che non lo rispettarono videro l’aiuto statunitense trattenuto o furono soggetti al Piano Rosa di guerra a bassa intensità scontro obiettivi civili, soprattutto donne in età fertile. In Africa carestia e guerre furono incoraggiate. I fucili AK-47 potevano essere acquistati presso i mercati dell’Africa occidentale per meno di 50 dollari. Lo stesso nei mercati di Peshawar, Pakistan. Nel 1975, un anno dopo aver frequentato una conferenza del Club di Roma sul tema, il segretario di Stato Kissinger fondò l’Ufficio degli Affari sulla Popolazione (OPA). L’ufficiale dell’OPA latinoamericana, Thomas Ferguson, vuotò il sacco sulla sua agenda quando dichiarò: “C’è un unico tema dietro tutto il nostro lavoro, dobbiamo ridurre la popolazione. O lo facciamo a modo nostro, attraverso metodi pulite e morbidi, o avremo il tipo di disordine che abbiamo in El Salvador, o in Iran o a Beirut… Una popolazione fuori controllo richiede un governo autoritario, anche il fascismo, per ridurla… I professionisti non sono interessati a ridurre la popolazione per motivi umanitari… Le guerre civili sono un po’ estenuanti nel ridurre una popolazione. Il modo più rapido per ridurre la popolazione è con la fame, come in Africa. Entriamo in un Paese e diciamo questo è il vostro dannato piano di sviluppo, buttatelo e iniziate a guardare la vostra popolazione… se non lo fate… allora avrete un El Salvador o un Iran, o peggio, una Cambogia“. [4] Ferguson disse di El Salvador, “Per fare quello che il dipartimento di Stato ritiene un adeguato controllo della popolazione, la guerra civile (gestita dalla CIA), avrebbe dovuto essere notevolmente ampliata. Si dovevano trascinare i maschi nella lotta e uccidere un numero significativo di donne fertili, in età fertile. State uccidendo un piccolo numero di maschi e di femmine non fertili, non basta… Se la guerra continua per 30-40 anni, si potrebbe realizzare qualcosa. Purtroppo, non abbiamo troppi casi di questo tipo da studiare“.
Rapporto da Iron Mountain
Nel 1961, i funzionari dell’amministrazione Kennedy, McGeorge Bundy, Robert McNamara e Dean Rusk, tutti membri del CFR e del Bilderberger, crearono un gruppo di studio che aveva esaminato “il problema della pace“. Il gruppo si era riunito a Iron Mountain, un enorme rifugio antiatomico sotterraneo presso Hudson, New York, dove si trova il think tank del CFR, l’Istituto Hudson. Il bunker contiene uffici ridondanti, in caso di attacco nucleare, di Exxon Mobil, Royal Dutch/Shell e di JP Morgan Chase. [5] Una copia delle discussioni del gruppo, noto come Rapporto da Iron Mountain, fu fatta trapelare da un partecipante e fu pubblicata nel 1967 da Dial Press. Gli autori del rapporto vedevano la guerra necessaria e desiderabile, affermando “La guerra stessa è il sistema sociale di base, nel quale le altre modalità secondarie dell’organizzazione sociale confliggono o cospirano. (La guerra è) la principale forza dell’organizzazione… lo stabilizzatore economico fondamentale delle società moderne.” Il gruppo temeva che attraverso “la leadership ambigua“, la “classe dirigente amministrativa” possa perdere la capacità di “razionalizzare una guerra desiderata“, che porti alla “effettiva destabilizzazione delle istituzioni militari”. Il rapporto prosegue dicendo: “…al sistema della guerra non può responsabilmente essere consentito di scomparire… sappiamo esattamente ciò che abbiamo intenzione di mettere al suo posto… La possibilità di una guerra fornisce il senso della necessità esterna, senza cui nessun governo può rimanere a lungo al potere… L’autorità di base di uno Stato moderno sul proprio popolo risiede nei suoi poteri di guerra. La guerra serve come ultima grande salvaguardia contro l’eliminazione delle classi necessarie.“
Lo storico Howard Zinn ha descritto questo enigma quando scrisse, “il capitalismo statunitense aveva bisogno della rivalità internazionale e di un periodo di guerra, per creare un’artificiale comunità di interesse tra ricchi e poveri, soppiantando l’autentica comunità di interesse dei poveri che si manifestava con movimenti sporadici“. La banda di Iron Mountain non fu la prima a scoprire le virtù della guerra. Nel 1909 gli amministratori della Fondazione Andrew Carnegie per la pace internazionale si incontrarono per discutere della vita statunitense pre-prima guerra mondiale. Molti dei partecipanti erano membri della Skull & Bones. Conclusero, “Non ci sono noti mezzi più efficienti della guerra, presumendo che l’obiettivo sia alterare la vita di un intero popolo… Come coinvolgere gli Stati Uniti in una guerra?” Il Rapporto da Iron Mountain continua a proporre un ruolo adeguato alle classi inferiori, dando credito alle istituzioni militari nel fornire “elementi antisociali con un ruolo accettabile nella struttura sociale. Il più giovane e il più pericoloso di questi gruppi sociali ostili furono tenuti sotto controllo dal sistema di coscrizione… Un possibile sostituto del controllo dei potenziali nemici della società è la reintroduzione, in forma coerente tramite la moderna tecnologia e il processo politico, della schiavitù… Lo sviluppo di una sofisticata forma di schiavitù può essere un prerequisito assoluto per il controllo sociale in un mondo in pace“.
I sicari di Iron Mountain erano anche entusiasti all’idea della schiavitù, indicata come altra sostituzione socioeconomica alla guerra: un programma completo di benessere sociale, un gigantesco programma spaziale finalizzato ad obiettivi irraggiungibili, un regime permanente di controllo delle armi, un’onnipresente polizia globale e forza di pace, massiccio inquinamento ambientale globale che richiederebbe una enorme lavoro per sanarlo, sport sanguinari socialmente orientati e un programma globale d’eugenetica. [6] Il genocidio iracheno soddisfaceva i sogni del Club di Roma dei maniaci della Zero Crescita della Popolazione, fornendo inoltre un banco di prova a due sostituti della guerra proposti dai fascisti di Iron Mountain: un regime di ispezioni degli armamenti e le forze di pace delle Nazioni Unite. Entrambi i concetti ottennero l’attenzione della comunità internazionale, grazie alla Guerra del Golfo.
Lasciate che il genocidio iracheno inizi
Le stime sulle vittime irachene durante la guerra del Golfo furono deludenti. Alcune organizzazioni come Greenpeace posero i morti intorno al milione di persone. Fu una guerra in cui i media negarono qualsiasi informazione su una scala mai vista prima, tanto che il numero delle vittime varia notevolmente. Secondo Tony Murphy, ricercatore presso il Tribunale penale internazionale, l’attacco degli Stati Uniti contro l’Iraq uccise 125.000 civili, e distrusse 676 scuole, 38 ospedali, 8 grandi dighe idroelettriche, 11 centrali elettriche, 119 sottostazioni elettriche e la metà delle linee telefoniche del Paese. Gli attacchi si verificarono per lo più di notte, quando le persone erano più vulnerabili. Nei mesi successivi alla guerra, il tasso di mortalità dei bambini iracheni sotto i cinque anni era triplicato. Il trentotto per cento di questi decessi fu causato da diarrea. [7] Victor Filatov, giornalista russo di Sovetskaja Rossija, nella Baghdad del dopoguerra scrisse: “Di quali ulteriori spargimenti di sangue sentono la necessità questi barbari del 20° secolo? Ho pensato che gli statunitensi fossero cambiati dopo il Vietnam… ma no, non cambiano mai. Rimangono fedeli a se stessi“. Secondo l’ex ministro della giustizia Ramsey Clark, gli Stati Uniti furono riconosciuti colpevoli di diciannove crimini di guerra contro l’Iraq dal Tribunale penale internazionale. Gli Stati Uniti sganciarono 88.000 tonnellate di bombe in Iraq durante la guerra del Golfo e sganciarono innumerevoli altre bombe da allora. Molte bombe erano dotate di testate perforanti all’uranio impoverito (DU), il che spiega i problemi di salute cronici degli iracheni. Il dr. Gunther Siegwart-Horst, un medico tedesco che giunse in Iraq per aiutarne la gente, si ammalò gravemente, quando toccò un solo frammento delle dimensioni di un sigaro di una testata DU. Il dr. Gunther misurò la radioattività del piccolo di oggetto, che era pari a 11 microSv all’ora, mentre un’esposizione accettabile non va oltre i 300 microSv all’anno. [8] Trecento tonnellate di munizioni DU furono sganciate durante la guerra. Molti credono il DU sia responsabile della Sindrome della Guerra del Golfo, che uccise e ferì in modo permanente molti soldati statunitensi che combatterono nel teatro del Golfo Persico. Dal 2000, circa 11.000 veterani statunitensi della Guerra del Golfo sono morti per la sindrome della guerra del Golfo, mentre il Pentagono continua a coprire questa tragedia.
Satanismo e Guerra Psicotronica
Gli Stati Uniti inoltre testarono numerosi sistemi d’arma ad alta tecnologia e top-secret nel teatro del Golfo, utilizzando alcune vecchie basse frequenze. Quando le forze di terra irachene si arresero, molti erano in stato di delirio e letargia, che potrebbe essere stato indotto da onde radio a frequenza estremamente bassa, che gli Stati Uniti avevano già usato come arma nel conflitto del Vietnam. Lo psichiatra della Yale University e della CIA, il dr. José Delgado, studiò il controllo mentale per l”Azienda’ negli anni ’50, nell’ambito del programma MK-ULTRA. Delgado determinò che il “controllo fisico di molte funzioni cerebrali è un dato di fatto dimostrato… è anche possibile creare e gestire le intenzioni… con la stimolazione elettronica di strutture cerebrali specifiche, i movimenti possono essere indotti da comandi radio… con il telecomando.” Secondo un documento scritto dal colonnello Paul Valley e dal maggiore Michael Aquino, intitolato From PSYOP to Mindwar: The Psychology of Victory, l’esercito statunitense aveva utilizzato un sistema d’arma operativo “per mappare le menti di individui neutrali e nemici, e quindi modificarli secondo gli interessi nazionali degli Stati Uniti.” La tecnica fu utilizzata per garantirsi la resa di 29.276 vietcong e soldati dell’esercito del Vietnam del Nord, nel 1967 e nel 1968. La Marina degli Stati Uniti era anch’essa pesantemente coinvolta nella ricerca “psicotronica“. [9] Molti soldati statunitensi che prestarono servizio nei pressi della DMZ che divideva Nord e Sud del Vietnam, affermarono di vedere UFO regolarmente. I Pentagon Papers rivelarono che una barriera elettronica fu posta lungo la DMZ dalla società segreta JASON.
Il maggiore Michael Aquino era uno specialista dell’esercito delle PSYOPS in Vietnam, dove la sua unità era specializzata nella stimolazione via droghe, lavaggio del cervello, iniezione di virus, impianti cerebrali, ipnosi, uso di campi elettromagnetici ed onde radio a frequenza estremamente bassa. Dopo il Vietnam, Aquino si trasferì a San Francisco e fondò il Tempio di Set. Set è il nome egizio per Lucifero. Aquino era ormai un alto ufficiale dell’intelligence militare statunitense. [10] Ebbe il nulla osta di sicurezza Top Secret il 9 giugno 1981. Meno di un mese dopo, un memorandum dell’intelligence dell’esercito rivelava che il Tempio di Set di Aquino era una diramazione della Chiesa di Satana di Anton LaVey, con sede sempre a San Francisco. Altri due membri erano Willie Browning e Dennis Mann, entrambi ufficiali dell’intelligence dell’esercito. Il Tempio di Set era ossessionato dalle questioni militari e dal fascismo politico. Fu particolarmente preoccupato dall’Ordine del trapezio nazista. Il lavoro “ufficiale” di Aquino era professore di storia al Golden Gate College. Il Tempio reclutò gli stessi Hells Angels che Billy Mellon Hitchcock aveva usato per spacciare il pessimo acido della CIA. I suoi membri frequentavano prostitute impegnandosi in ogni sorta di attività sadomaso. [11] Il direttore del controspionaggio dell’esercito Donald Press rivelò che Dennis Mann fu assegnato al 306° Battaglione PSYOPS e che Aquino ebbe assegnato un programma top secret denominato Presidio. Presidio era anche il nome di una base spionistica dell’US Army, in quello che oggi è la Golden Gate National Recreation Area, che Mikhail Gorbaciov avrebbe frequentato mentre l’Unione Sovietica andava a pezzi. Aquino stava guidando un’operazione per “mappare la mente” dell’ultimo leader dell’Unione Sovietica e indurlo a proporre sia la glasnost che la perestrojka, le due politiche sul libero mercato che alla fine portarono al crollo dell’Unione Sovietica? Ricordate il marchio curioso apparso improvvisamente sulla fronte di Gorbaciov? Stavano impiantato un qualche tipo di dispositivo microchip di controllo mentale per farlo pensare “in conformità agli interessi nazionali degli Stati Uniti“? Tale tecnologia orwelliana è commercializzata regolarmente in tutto il mondo. L’International Healthline Corporation e altri vendono impianti microchip in Stati Uniti, Russia e Europa. L’Humane Societyha adottato la politica per microcippare tutti gli animali randagi. Lo Stato delle Hawaii chiede che tutti gli animali domestici siano microcippati. Seimila persone in Svezia hanno accettato un microchip nella mano che usano per tutti gli acquisti. Prove sono in corso anche in Giappone. Nel luglio 2002, la National Public Radio riferì che un processo simile era inizio a Seattle. Poi, nel 2002, dopo una valanga di sospetti rapimenti di ragazze, la BBC riferì che una società inglese prevedeva d’impiantare nei bambini microchip, in modo che i genitori potessero controllarne l’ubicazione. Il dr. Carl Sanders, un noto ingegnere elettronico, rivelò che un progetto di microchip, lanciato per aiutare le persone con il midollo spinale reciso, fu rilevata dall’Operazione Phoenix di Bill Colby, in una serie di incontri organizzati da Henry Kissinger. Sanders dice che il punto ottimale per un impianto di microchip è appena sotto la sottile linea frontale di una persona, in quanto il dispositivo può essere ricaricato dai cambiamenti della temperatura corporea, che sono più pronunciati proprio lì. È interessante notare che questa è la posizione della ghiandola pineale o del terzo occhio. L’Emigration Control Act del 1986, conferisce al presidente il potere d’imporre qualsiasi tipo di ID che ritenga necessario. [12] I ricercatori della Southern California hanno sviluppato un chip che imita l’ippocampo, la parte del cervello che si occupa della memoria. I funzionari del Pentagono sono interessati ad utilizzarlo negli esperimenti per creare un “super-soldato”. [13] Un altro microchip chiamato BrainGateviene impiantato nelle persone paralizzate. Gli consente di controllare il loro ambiente semplicemente pensando. [14]
In Iraq, la guerra psicologica fece in modo di rallentare il genocidio. Secondo l’UNICEF, entro la fine del 2001, 1,5 milioni di bambini iracheni erano morti a causa delle sanzioni, mentre un bambino su dieci moriva prima del suo primo compleanno. Talassemia, anemia e diarrea furono i peggiori assassini che avrebbero potuto evitare se non fosse per stata per la cronica carenza di sangue e medicinali in Iraq, a causa delle sanzioni. Il Comitato 661 delle Nazioni Unite agì da arbitro su ciò che costituisse un elemento “dual use” e quindi vietarne l’importazione in Iraq. A partire dal 2001, oltre 1.600 contratti iracheni con le aziende occidentali per attrezzature mediche furono bloccate dal 661. [15] La guerra del Golfo aveva distrutto fognature e sistemi di trattamento delle acque in Iraq. Gli iracheni furono costretti a bere acqua inquinata, causando numerosi problemi di salute. All’Iraq non fu permesso d’importare cloro per pulire l’acqua, dal 661 ritenuto una potenziale arma chimica. L’energia elettrica fu razionata con accesso giornalieri di tre ore per famiglia, quando il governo iracheno non poté ottenere le parti di cui aveva bisogno per aggiustare le centrali dopo che gli USA bombardarono la sua intera rete elettrica. Con la svalutazione del dinaro iracheno e il divieto di esportazione più di 2,4 milioni di barili di petrolio al giorno, l’iracheno medio viveva con 2,50 dollari al mese, non abbastanza per comprare un paio di scarpe. Gli unici iracheni non colpiti fu l’élite dei ricchi, che aveva da tempo messo al sicuro i propri risparmi all’estero, in dollari USA. L’UNICEF stimò che il 28% dei bambini iracheni non andava più a scuola. Prima della guerra quasi tutti i bambini ci andavano. Spesso le famiglie potevano solo permettersi di mandare un bambino a scuola, a causa del costo di cose semplici come zaini, scarpe e quaderni. Rafah Salam Aziz, direttore dell’Ospedale Pediatrico Mansur, disse che i genitori erano spesso costretti a prendere decisioni simili sulla vita dei loro figli. Aziz disse: “Molte volte è più facile per una famiglia lasciare un bambino morire, piuttosto che lasciare che tutta la famiglia soffra la fame e si ammali”. [16]
Nel 1996 il segretario alla Difesa di Clinton, William Perry, annunciò un nuovo rafforzamento militare nel Golfo Persico. Ben presto i missili da crociera ancora una volta piovvero su Baghdad. Molte nazioni ne ebbero abbastanza dei bombardamenti degli Stati Uniti e del regime di sanzioni che brutalizzava il popolo iracheno, rafforzando la presa di Saddam Hussein. Il presidente russo Boris Eltsin, il cui Paese aveva firmato un accordo con l’Iraq per ricostruirne l’industria petrolifera in frantumi, si disse preoccupato per l’uso di una “forza estrema e radicale contro il mondo arabo“. L’opposizione russa fece valutazione più aspre. Aleksandr Lebed affermò con rabbia, “Gli Stati Uniti sono come un padrone che sputa su tutti“. [17] Turchia, Giordania e Siria espressero disagio per i nuovi bombardamenti. Anche i sauditi, dove il fondamentalismo islamico avanza e da cui due grandi bombardamenti era partiti dalle basi USA che ospitava, si rifiutava di permettere agli Stati Uniti di usare le sue basi per bombardare l’Iraq. Molti Paesi, tra cui la Francia, iniziarono apertamente a denunciare l’embargo delle Nazioni Unite contro l’Iraq, alla fine degli anni ’90. Dennis Halliday, ex-Vicesegretario delle Nazioni Unite, che inizialmente aveva guidato il programma umanitario dell’ONU in Iraq, si dimise in segno di protesta. Disse che le sanzioni demolivano la stessa classe del popolo iracheno che voleva un governo migliore nel Paese. Fu sprezzante verso il programma petrolio per cibo delle Nazioni Unite, in base al quale gli Stati Uniti ricevevano il 70% del petrolio iracheno. Halliday affermò chiaramente: “Siamo colpevoli di genocidio, tramite il Consiglio di Sicurezza, contro l’Iraq“. [18] Nel 1998, il successore di Halliday fu Hans Van Sponeck, che supervisionò il dispiegamento dell’ONU del regime di controllo delle armi dell’UNSCOM, pagato dalle vendite del petrolio iracheno. L’ispettore statunitense Scott Ritter confermò i sospetti iracheni che l’UNSCOM raccogliesse informazioni per la CIA e il Mossad. L’UNSCOM fu solo l’ultimo strumento della CIA. Nel 1996 il governo iracheno sostenne che le agenzie umanitarie internazionali, tra cui il Programma alimentare mondiale, che affermavano di aiutare i curdi, erano in realtà agenti della CIA che tentavano di destabilizzare il Paese. In realtà la CIA aveva speso più di 20 milioni di dollari sostenendo il Congresso Nazionale Iracheno, guidato dal PDK curdo, una vecchia fazione del surrogato della CIA Jalal Talabani. [19] Nel gennaio 1997 l’Iraq scoprì due reti spionistiche del Mossad, un mese dopo il tentato assassinio del figlio di Saddam Hussein. [20] Hans Van Sponeck aveva visto abbastanza. Anche lui si dimise in segno di protesta. Nei primi mesi del 1999, fu rivelato che gli Stati Uniti avevano usato l’UNSCOM per piazzare microspie elettroniche nel ministero della Difesa iracheno. L’ispettore Scott Ritter disse che la CIA usava l’UNSCOM per “provocare una crisi”. Nel dicembre 1998, l’UNSCOM, di fronte alle imbarazzanti accuse di spionaggio, si ritirò dall’Iraq. Il 15 dicembre gli Stati Uniti lanciarono una nuova serie di bombardamenti. Ritter disse che l’intelligence raccolta dall’UNSCOM fu utilizzata per i bombardamenti. Il portavoce dell’UNSCOM, David Kay, ricomparve nel 2003 invocando l’invasione USA dell’Iraq. Ora lavorava per la SAIC, che aveva stipulato numerosi contratti con il Pentagono per la ricostruzione dell’Iraq.
Note
[1] Behold a Pale Horse. William Cooper. Light Technology Press. Sedona, AZ. 1991. p.166
[2] Robot’s Rebellion: The Story of the Spiritual Renaissance. David Icke. Gateway Books. Bath, UK. 1994. p.305
[3] Cooper. p.166
[4] Ibid
[5] Rule by Secrecy: The Hidden History that Connects the Trilateral Commission, the Freemasons and the Great Pyramids. Jim Marrs. HarperCollins Publishers. New York. 2000. p.114
[6] Ibid. 116
[7] “Child Death Rate Jumps in Iraq”. AP. Great Falls Tribune. 9-24-92. p.8
[8] “Depleted Uranium”. Siegwart-Horst Gunther. Covert Action Quarterly. Winter 2001. p.2
[9] Cooper. p.369
[10] Icke. p.221
[11] Cooper. p.361
[12] Icke. p.223
[13] Inquirer. UK. 10-25-05
[14] PhysOrg News. 11-1-95
[15] “Greetings from Missile Street”. Free Speech TV. Boulder, CO. 12-23-01
[16] “US Economic Sanctions Taking Very Human Toll in Iraq”. Great Falls Tribune. 9-13-92.
[17] “Slamming Saddam”. Time. 9-16-96. p.31
[18] “The Unfinished War”. CNN. 1-6-02
[19] Evening Edition. National Public Radio. 9-10-96
[20] BBC World News. 1-8-97
Dean Henderson è autore di quattro libri: Big Oil & Their Bankers in the Persian Gulf: Four Horsemen, Eight Families & Their Global Intelligence, Narcotics & Terror Network, The Grateful Unrich: Revolution in 50 Countries, Das Kartell der Federal Reserve & Stickin’ it to the Matrix. Puoi iscriverti gratuitamente al suo settimanale Left Hook
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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