Oggi in Italia, arriviamo al punto di dare direttamente premi in denaro ai medici che prescrivono più vaccini. La notizia originale la trovate qui.L’incentivo è semplicemente allucinante, ma arriva, guarda caso, giusto poco prima della prossima campagna terroristica vaccinale sul nuovo spauracchio dell’influenza invernale (‘stavolta per par condicio arriva dall’Australia).
Nell’articolo si dice, testuali parole:
“L’idea della Fimmg milanese si ispira all’Asl di Melegnano, dove il direttore Antonio Mobilia ha siglato un accordo per garantire 8 euro a vaccinazione, invece dei 6 previsti a livello regionale, a chi raggiunge una percentuale di vaccinati del 65% e 10 euro se si sale al 75%. Si prevede un novembre di iniezioni per i milanesi.”
A me questa sembra un’evidente reazione al fatto che sempre meno persone sono dedite alla pratica vaccinale antinfluenzale, una pratica che, come non mi stancherò mai di dire, porta possibili effetti collaterali diretti gravi (e indiretti anche gravissimi) a fronte di vantaggi irrisori e quasi inesistenti, se non in una ridottissima percentuale della popolazione.
E pensare che poco più di un anno fa, negli Stati Uniti, la Glaxo, nota multinazionale farmaceutica, ha accettato di pagare un indennizzo di oltre 3 miliardi di dollari, per aver illecitamente convinto medici e psichiatri a prescrivere alcuni farmaci a centinaia di migliaia di minori, categoria per cui detti farmaci erano espressamente sconsigliati in quanto non esistevano sperimentazioni al riguarda; sono morti migliaia di ragazzi, e i casi di psicosi e altri effetti collaterali gravi si contano in decinde di migliaia. La Glaxo utilizzava per questo inviti a vacanze di lusso, convegni organizzati in luoghi paradisiaci e via dicendo.
Incentivare, con denaro o altri premi, i medici a prescrivere farmaci mi sembra una cosa di una scorrettezza semplicemente inaudita e sono quasi certo che non è neppure consono alla deontologia professionale della classe medica.
Ma non mi stupisce, perchè ormai la suddetta classe medica è arrivata, fatte le dovute eccezioni, ad un tale livello di abbietto degrado scientifico, etico, culturale e professionale da far paura.
Rinnovo il mio invito personale ad usare il cervello in proprio e, nella fattispecie, a chiedersi sempre a quale titolo un medico consigli un farmaco o un vaccino: perchè se lo fa per soldi allora, forse, è il caso di farsi venire un dubbio e, intanto che lo risolviamo, rivolgerci a qualcun altro!
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