31 ott 2013 - Dal dopoguerra a questa parte una enorme quantità di farmaci è comparsa sugli scaffali delle nostre farmacie. Tra questi gli antinfiammatori sono i più rappresentati. Per quanto riguarda la sola nimesulide il 20% degli italiani la prende almeno una volta all’anno. Perché se ne fa un così largo consumo? Semplice. La gente soffre di una gran quantità di infiammazioni. L’infiammazione è un meccanismo immunitario per eliminare l’eccesso di tossine prodotte dal corpo.
SE TUTTI NOI USIAMO ANTINFIAMMATORI
significa perciò che accumuliamo un eccesso di tossine nel nostro corpo, che poi non riusciamo a smaltire. In caso di un uso saltuario, possiamo pensare a una situazione transitoria, legata a cause straordinarie. Ma se la situazione coinvolge una parte così consistente della popolazione, è chiaro che c’è un errore, un grave errore, nello stile di vita che abbiamo adottato. Il nostro corpo non lo accetta, e si infiamma. I giornali parlano solo delle reazioni gravi, che sarebbero casi sporadici. Ma non ci si può illudere. Le reazioni serie sono solo la punta dell’iceberg di tutta quella gamma di effetti collaterali leggeri, medi, gravi, che spesso passano inosservati, perché avvengono anche a distanza di mesi o anni, e non siamo capaci di vedere il rapporto di causa – effetto. La nostra visione del mondo è limitata. Urge renderla più ampia. Se non diventiamo più attenti e percettivi alla realtà che ci circonda, possiamo pagarla molto cara…
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