Roma, Tevere “gonfio” anche in piena estate: toccati i 6,2 metri all’idrometro di Ripetta

Che il 2013 sia stato un anno piovoso, con un’estate senza problemi di siccità, lo si vede anche dalla portata del fiume Tevere. All’idrometro di Ripetta, a Roma, in questo mese di agosto l’altezza idrometrica del fiume non è mai scesa sotto i 5 metri, attestandosi invece per ben due volte oltre i 6 metri, fino al valore di 6,2 metri registrato ieri 25 agosto alle ore 12, come risulta dai dati dell’Ufficio Idrografico e Mareografico della Regione Lazio. Quest’altezza è stata raggiunta dopo le forti precipitazioni che hanno colpito l’Italia centrale nella giornata del 24 e del 25 agosto, e che hanno ingrossato il corso d’acqua e i suoi affluenti. Questa mattina, alle ore 9.00, l’altezza registrata è ancora di 6 metri.
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Non si tratta certamente di un dato allarmante, se si pensa che in autunno e primavera l’altezza idrometrica del Tevere supera di solito i 10 metri, e le piene iniziano a diventare preoccupanti oltre i 12-13 metri, come accaduto nel 2005, 2008 e 2012. Nell’ultima inondazione di Roma, che risale al 1937, l’altezza all’idrometro di Ripetta fu di ben 16,84 metri.
Tuttavia il dato mostra con chiarezza la differenza fra l’agosto 2013 e quello passato. L’estate 2012 è stata infatti una delle più siccitose degli ultimi decenni, e a Roma così come su tutto il bacino idrografico del Tevere non piovve significativamente per oltre tre mesi. Quest’annoinvece le precipitazioni sono andate avanti fino al mese di luglio, e anche ad agosto ci sono state due perturbazioni consistenti con diverse decine di mm di pioggia in molte aree che ricadono nel bacino fluviale (che comprende Toscana, Umbria e Lazio). Inoltre l’estate 2013 ha seguito un autunno, un inverno ed una primavera molto piovose, durante le quali le falde idriche dei rilievi montuosi e della pianure alluvionali poste lungo il tracciato del fiume sono state ampiamente ricaricate. Durante quest’agosto le falde hanno continuato ad alimentare il fiume, mantenendo costante quello che gli idrogeologi definiscono il flusso di base, cioè quella porzione di acqua fluviale che non dipende dalle piogge appena cadute bensì dalle acque sotterranee (sorgenti, sorgenti lineari, punti di alimentazione costanti al di sotto degli argini).
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I 6,2 metri di altezza idrometrica del fiume raggiunti ieri alle 12 erano ben visibili al centro di Roma, lungo le banchine dell’isola Tiberina, dove sono in corso diverse iniziative per l’estate romana. L’acqua infatti scorreva a poche decine di centimetri dalle bancarelle e dalle installazioni, anche se non in maniera da costituire un pericolo immediato. Le banchine nell’area di Ponte Sisto e Ponte Garibaldi possono comunque subire inondazione già con un’altezza di 6,7 metri a Ripetta (dati della Protezione Civile).
Negli anni scorsi, proprio per essere pronti in caso di eventi di piena improvvisa, un piano della protezione civile ha predisposto un sistema di allerta per evacuare le manifestazioni dell’estate romana poste lungo le banchine. Affinché si presenti questa situazione tuttavia dovrebbe piovere per diversi giorni sul bacino idrografico del Tevere, o su quello del Paglia, oppure dovrebbero verificarsi fenomeni di piena eccezionale sugli affluenti, come l’Aniene o i fossi secondari. Attenzione viene riservata anche alle manovre delle centrali idroelettriche poste a monte, ad esempio alle dighe di Castel Giubileo e Corbara.  http://www.meteoweb.eu

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