L’Italia in bancarotta ha già versato oltre 40 miliardi

L’ultima tranche da 2,8 miliardi di euro è stata pagata qualche giorno fa, come riportato – nel silenzio generale – da un trafiletto del Sole24Ore. Ma come, si chiederanno i cittadini, noi a stento arriviamo a fine mese e lo Stato “regala” oltre 40 miliardi di euro all’Europa per aver sottoscritto lo scellerato patto dell’ESM (European Stability Mechanism)? Più che un fondo Salva Stati si sta rivelando la mazzata finale sui contribuenti, italiani e non, per garantire gli squali dell’alta finanza. Ecco cosa sta succedendo.

La notizia è passata sotto silenzio, citata in un trafiletto qualche giorno fa da Il Sole 24 Ore e riguarda un ulteriore versamento che l’Italia ha fatto al Fondo Salva Stati, conosciuto anche come ESM, European Stability Mechanism.

La quota si aggira intorno ai 2,8 miliardi e si va a sommare agli oltre 40 miliardi di euro giù versati dall’Italia tra il 2011 e il 2012.

La notizia va in controtendenza rispetto alle altre news che arrivano in questi giorni, relative agli “sforzi” che la politica sta per mettere in atto per la crescita economica del Paese. Si parla della sospensione dell’IMU sulla prima casa che, valendo circa 4 miliardi di euro rappresenta appena lo 0.5% della spesa pubblica. O anche, scrive WSI, “il rifinanziamento per 1,5 miliardi di euro della cassa integrazione che, come denunciato dalla stessa INPS e dalle parti sociali, sarebbe ormai agli sgoccioli“.

Mentre ci si domanda sull’opportunità o meno di sospendere per il momento, vista la grave situazione economica del Paese, il pagamento di queste quote per destinarle a situazioni più emergenziali, la quota dell’Italia al Meccanismo europeo di stabilità sale a 43 miliardi di euro, come denunciato da Paolo Cardenà, esperto di finanza e Private Banker dei maggiori Gruppi Bancari italiani. In un suo articolo di qualche mese fa, Cardenà commentava – attraverso un grafico molto esplicativo – come dal 2010, anno dello scoppio della crisi, l’Italia abbia versato costantemente il proprio contributo per i sostegni finanziari internazionali: 10 miliardi erogati agli Stati membri dell’UEM (principalmente alla Grecia), per poi salire a 28 miliardi nel 2011 versati direttamente al Fondo EFSF(European Financial Stabitity Facility). Infine, nel 2012, con il governo Monti, l’Italia ha versato ulteriori 5 miliardi di euro al Fondo ESM: il tutto per un totale di 43 miliardi, senza considerare l’ultima tranche appena versata.
“Chiaramente – conclude Cardenà – l’Italia, al momento del pagamento di questi aiuti non disponeva delle risorse necessarie e lo ha potuto fare indebitandosi sul mercato, a tassi la cui dinamica è ben nota a tutti. Per indebitarsi sui mercati e quindi attrarre gli investitori, tranquillizzandoli sulla solidità (latente) dell’Italia, un intero Paese è stato premuto di tasse, con effetti del tutto tangibili nella monotonia delle tasche degli italiani“.

Il Meccanismo europeo di Stabilità (ESM), detto anche Fondo salva-Stati, istituito dalle modifiche al Trattato di Lisbona nel 2011, è un fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria dell’Euro zona. Uno strumento permanente con il quale l’Europa si è servita e si servirà per aiutare gli stati membri in difficoltà finanziaria, prestando fino a un totale di 500 miliardi di euro. Numerose sono state le critiche rivolte in seguito alla nascita di questo fondo, che ripartisce maggiori poteri decisionali e politici a quegli Stati – Germania in primis – che hanno versato le quote più alte di capitale da investire.

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