L'esagono di Saturno con sfondo di Anelli: grazie Cassini!

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Una nuova splendida foto appena pubblicata dalla Nasa mostra il famoso esagono di Saturno e gli anelli del pianeta in un'unica immagine. L'esagono, un enorme ed enigmatica struttura di sei lati che circonda il Polo Nord di Saturno, è chiaramente visibile, come lo sono gli anelli sullo sfondo, anche se in gran parte oscurati dall'ombra proiettata dal pianeta.
Naturalmente, non è la prima volta che vengono fotografati l'esagono e gli anelli, eppure questa immagine coglie in maniera assolutamente splendida entrambi. Come si può vedere dall'immagine, Saturno si gode la luce del Sole, ora che la primavera è arrivata nell'emisfero settentrionale.
Il misterioso esagono è stato osservato la prima volta dalla sonda Voyager, tra il 1980 e il 1981, durante il suo passaggio nei pressi di Saturno, prima di raggiungere i confini del Sistema Solare 
Il mistero non è del tutto risolto, ma di una cosa i ricercatori sono sicuri: la struttura esagonale, visibile nell’infrarosso, è osservabile solo al polo nord del pianeta (il polo sud ne è
privo) e sembra essere permanente o, quantomeno, avere un tempo di vita lungo. 
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A scattare l'immagine è stata Cassini [Vedi originale], la sonda della Nasa inviata in missione attorno a Saturno nel 1997, da una distanza di 649 mila chilometri. Cassini, che prende il nome dall'astronomo italiano Giovanni Domenico Cassini, è stata la prima sonda ad entrare nell'orbita di Saturno, il 1º luglio 2004.
Sviluppata dalla NASA in collaborazione con l'ESA (l'agenzia spaziale europea) e con l'ASI (l'agenzia spaziale italiana), la sonda Cassini è un prodigio della tecnologia spaziale del XX secolo, costituita da due componenti distinte: un orbiter e una sonda secondaria, la Huygens,  prende il nome dall'astronomo olandese del XVII secolo Christiaan Huygens.
 Il 25 dicembre 2004 la sonda Huygens si è separata dalla nave madre e si è diretta verso la principale luna di Saturno, Titano. Il 14 gennaio 2005 Huygens è scesa nell'atmosfera del satellite e durante la corsa ha raccolto dati sull'atmosfera, immagini della superficie, rumori dall'ambiente circostante. Ha toccato il suolo dopo una discesa di 2 h e 30 m ed ha poi continuato a trasmettere il suo segnale per altri 90 minuti.
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