Le capacità mentali, le funzioni cognitive e l’acutezza possono essere mantenute e aumentate semplicemente tenendo il cervello attivo, anche da anziani. Il cervello, come un qualsiasi altro muscolo, per essere mantenuto in forma o anche sviluppato deve essere tenuto in allenamento.
In questo modo non solo si può essere più mentalmente pronti, ma anche prevenire eventuali problemi di demenza o declino cognitivo. L’attività mentale, è chiaro, non protegge dall’invecchiamento naturale del cervello, tuttavia può far sì che il cervello invecchi nel modo migliore e in salute.
Tra le tante opzioni che abbiamo a disposizione per mantenere allenato e in salute il cervello, gli esperti ci ricordano il leggere, lo scrivere, lo svolgere compiti di ragionamento tra cui il risolvere dei quiz, rebus e simili o, ancora, comporre dei puzzle.
Per dunque valutare come l’attività cerebrale possa essere potenziata e mantenuta in salute – anche da anziani – i ricercatori del Rush University Medical Center e l’Illinois Institute of Technology di Chicago hanno coinvolto circa 150 volontari ambosessi con un’età media di 81 anni che facevano parte del Rush Memory and Aging Project, un programma volto a indagare i fattori di rischio per la malattia di Alzheimer.
Il professor Konstantinos Arfanakis e colleghi hanno sottoposto i partecipanti a una serie di esami clinici atti a valutare le eventuali perdite delle funzioni cognitive, la presenza di demenza o dell’Alzheimer. Un’intervista ha poi permesso di accertare l’attività mentale da parte dei volontari basandosi sulla frequenza con cui leggevano il giornale, giocavano a carte, scrivevano una lettera o un testo, leggevano un libro.
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In base alle risposte, i ricercatori classificavano i partecipanti utilizzando un punteggio che andava da 1 a 5. Infine, per mezzo di una Risonanza Magnetica e la tecnica di Imaging Tensore di Diffusione (DTI) hanno valutato lo stato di salute del cervello grazie al movimento delle molecole d’acqua nelle varie aree cerebrali, la cui diffusione maggiore è indicativa di salute.
«I valori più bassi di diffusione anisotropica sono coerenti con l’invecchiamento – spiega nel comunicato Rush il dottor Arfanakis – Diverse aree in tutto il cervello, comprese le regioni molto importanti per la cognizione, hanno mostrato una maggiore integrità microstrutturale con una più frequente attività cognitiva in età avanzata».
Lo studio ha evidenziato come nelle persone anziane che svolgevano attività mentali vi era una diffusione anisotropica nel cervello simile a quella che si riscontra nelle persone più giovani. «Mantenere il cervello impegnato in tarda età ha esiti positivi. Leggere il giornale, scrivere lettere, visitare una biblioteca, partecipare a un gioco o giochi come gli scacchi o dama, sono tutte attività semplici che possono contribuire ad avere un cervello sano», conclude Arfanakis. Cerchiamo dunque di mantenere il nostro cervello in attività, se vogliamo restare anche noi attivi e lucidi.
[Fonte http://www.lastampa.it/].
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Tenere il cervello in attività per allontanare il rischio di demenza senile
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