Senza un piccolo aiuto interplanetario, come avrebbero imparato i primi egizi ad impilare i quasi due milioni e mezzo di blocchi di pietra calcarea e granitica che formano la grande piramide di Giza? Come poteva l'uomo preistorico spostare gli enormi massi di Stonehendge?
E come far combaciare le pietre in maniera così serrata da non lasciar penetrare nel mezzo neppure una lama di rasoio? Come hanno fatto a spostare questi giganteschi blocchi di pietra che in alcuni casi possono arrivare a pesare fino a 1000 tonnellate?
Alcuni blocchi di granito sono grandi quanto un vagone ferroviari ed è possibile trovarli in Perù, Bolivia, Messico ed Egitto. Bisogna chiedersi come e perchè questi popoli antichi trascinarono blocchi di pietra grossi come vagoni ferroviari per impilarli l'uno sull'altro e creare questi edifici giganteschi?E come far combaciare le pietre in maniera così serrata da non lasciar penetrare nel mezzo neppure una lama di rasoio? Come hanno fatto a spostare questi giganteschi blocchi di pietra che in alcuni casi possono arrivare a pesare fino a 1000 tonnellate?
La grande piramide di Giza
Forse, la struttura megalitica più conosciuta e misteriosa di tutte al mondo è la grande piramide di Giza, la più antica e grande delle tre piramidi d'Egitto. Si ritiene che questo miracolo dell'ingegneria fu costruito in un periodo di soli 22 anni, ma per i teorici degliAntichi Astronauti i conti non tornano.
Secondo George A. Tsoukalos, direttore del Legendary Times Magazine, non è possibile che la grande piramide fu costruita in un arco di tempo così breve, perchè se così fosse, logisticamente parlando, si sarebbe dovuta tagliare, trasportare e sistemare una pietra ogni 9 secondi! Degli ingegneri moderni si sono fatti avanti e hanno confermato che neanche oggi, con le loro attrezzature avanzate, potrebbero farlo in 22 anni.
Esiste ogni genere di teoria su come fu costruita la grande piramide di Giza. Alcune fanno subito scuotere la testa, come le visite da parte di extraterrestri o l'esistenza di una progredita civiltà umana prediluviana. Si tende invece a credere a teorie che immaginano migliaia di operai che tirano lunghe corde su una rampa che doveva essere lunga almeno 3 chilometri per portare le pietre dove sono.
L'unica cosa certa è che i blocchi sono allineati in maniera così accurata e che l'architettura è così precisa che anche i tecnici di oggi, con una grande tecnologia, sarebbe difficile replicare tale precisione. Inoltre, come hanno fatto a costruire enormi spazi di granito, così perfetti e così puliti. all'interno di piramidi e tombe? Si può ipotizzare che quelle opere siano state fatte a mano?
Le dimensioni enormi e il peso delle pietre, moltiplicate per il loro numero, rendono certa una cosa: la costruzione della grande piramide resta una delle più grandi meraviglie e uno dei più grandi misteri dell'ingegneria edile. Non vogliamo sminuire l'ingegno umano, perchè credo che abbiamo l'abilità per creare capolavori simili, ma in un tempo molto più lungo. Deve esserci stata una trasmissione delle conoscenze ai nostri antenati per poter realizzare queste opere.
In Egitto ci sono delle tradizioni antiche che dicono che la grande piramide fu costruita da un faraone di nome Saurit e dicono che Saurit sia la persona nota nella comunità ebraica come Enoch. Enoch è un profeta dell'Antico Testamento e leggendo la sua vicenda nei testi apocrifi, è possibile scorgere un collegamento tra la sua figura e gli esseri extraterrestri. Enoch racconta chiaramente di averli incontrati. Nelle scritture apocrife si racconta che Enoch dà l'ordine di costruire un edificio che non potrà essere distrutto per migliaia di anni e gli antichi testi egizi dicono chiaramente che le piramidi furono costruite dagli esseri umani, ma con l'assistenza del guardiani del cielo, ossia degli dèi.
Una delle sette meraviglie del mondo, la grande piramide di Giza, oltre che per l'archeologia e l'ingegneria, resta un grande mistero anche per la geografia. Nel 1877, lo scrittore e teologo Joseph Seiss dimostra che la grande piramide sorge sull'intersezione della più lunga linea di latitudine e della più lunga linea di longitudine, al centro esatto dell'intera massa di terra emersa del mondo.
Inoltre, tutti i suoi quattro lati si allineano in maniera precisa con i quattro punti cardinali della bussola, nonostante questo strumento sia stato inventato migliaia di anni dopo la costruzione della piramide.
Ed è solo una mera coincidenza che la costruzione di piramidi molti simili a quella di Giza si stesse evolvendo esattamente dall'altra parte del mondo, nel continente mesoamericano? Ci sono piramidi su remote isole del Pacifico, in India, in Messico. E' una costruzione presente in tutto il mondo e gli archeologi non sono in grado di spiegare bene perchè culture dissimili, separate da enormi oceani, costruiscano le stesse strutture allo stesso modo.
Il Mistero di Teotihuacan
Nel Messico centrale c'è un'antica città che risale a più di duemila anni fa. Il suo nome,Teotihuacan, significa letteralmente "città degli dèi". Al centro della città sorge laPiramide del Sole. Incredibilmente, il perimetro della Piramide del Sole è lo stesso della Piramide di Giza. Una coincidenza strutturale? Oppure potrebbe essere stata ispirata dagli stessi architetti in entrambi i casi?
Ci sono un paio di teorie al riguardo. La prima è che forse è stata insegnata a tutte le culture la stessa cosa da una specie extraterrestre. La seconda è che c'erano degli antichi viaggiatori di questo pianeta che si spostavano da una regione all'altra percorrendo distanze enormi. E poi ci sono gli scettici che dicono che, dal punto di vista archeologico, era il metodo migliore per costruirle, lo sapevano e basta!
A Teotihuacan ci sono la gigantesca Piramide del Sole e la gigantesca Piramide della Luna. Secondo le leggende, furono costruite dagli dèi, che erano dei giganti, alla fine di una delle distruzioni del mondo. Civiltà come quella Azteca, quella Maya e quella degliindiani Hopi dell'Arizona settentrionale, credono che il mondo sia stato distrutto quattro volte in passato, ogni volta da un elemento differente come l'acqua, il fuoco, il ghiaccio. Ogni volta, l'umanità a ricostruito il mondo e Teotihuacan fu costruita all'inizio di uno di questi quattro mondi.
Perchè?
Viene, però, da chiedersi: perchè costruire questre strutture enormi? A quale scopo? La grande vanità dei faraoni d'Egitto basta a giustificare la costruzione di questi enormi mausolei per conservare i loro corpi dopo la morte. Oppure è possibile che questi antichi volessero lasciarsi dietro qualcosa per le generazioni future?
Negli antichi scritti egizi è scritto che lo scopo della costruzione delle grandi piramidi era quello di conservare la conoscenza: trecento libri che presumibilmente contenevano la conoscenza dell'Universo, dettati dagli stessi guardiani del cielo. Ma le piramidi non sono gli unici monumenti antichi che continuano a stupire scienziati ed archeologi. Ce ne sono letteralmente centinaia ed è possibile trovarli in ogni angolo del mondo.
I Moai dell'Isola di Pasqua
Un un'area remota dell'oceano pacifico è situato uno dei posti più isolati del mondo: l'isola di Pasqua. Qui, oltre 800 guardiani di pietra, chiamati Moai, stanno di guardia sulla linea costiera dell'isola. Si tratta di sculture degli antichi primitivi, o inquietanti ritratti di visitatori alieni di migliaia di anni fa? Qualunque fosse il loro scopo, sono stati fatti per durare migliaia di anni. Sono costruiti con blocchi di pietra del peso di diverse tonnellate, eppure si trattava di popolazioni primitive che li fabbricavano senza una buona ragione apparente.
Un aspetto su cui riflettere quando si considera quello che una civiltà antica poteva creare è la capacità di mettere per iscritto le modalità di costruzione. Se avessimo una prova scritta di come riuscirono a costruire queste strutture sicuramente ci crederemmo. In Egitto, per esempio, abbiamo molti scritti e disegni che mostrano la costruzione delle piramidi. Sull'isola di Pasqua, invece, non abbiamo delle prove scritte riguardo le loro statue e questo fa dubitare sulle loro effettive capacità.
A circa 4.800 chilometri di distanza, nella Repubblica della Bolivia, esistono opere in pietra incredibilimente simili alle statue dell'isola di Pasqua. Tiahuanaco è infatti così antica da sfuggire alle moderne tecniche di datazione. Si stima che abbia più di 17 mila anni ed è forse la città più antica del mondo. In qualche modo, le sculture diTiahuanaco furono costruite con lo stesso stile e con le stesse espressioni enigmatiche dei cugini lontani dell'isola di Pasqua.
Le incisioni perfette di Puma Punku
Ma mentre i turisti affollano le rovine di Tiahuanaco, un sito antico, e forse più misterioso, si trova a poche centinaia di metri di distanza. Di relativamente scarso interesse per la maggioranza dei visitatori, Puma Punku è un sito con rovine di pietra che entusiasmano e stimolano l'immaginazione dei teorici degli Antichi Astronauti, ed è considerata la soluzione più verosimile all'enorme puzzle di questa affascinante teoria.
Se le piramidi di Giza sono una conquista incredibile, in confronto a Puma Punku le piramidi sono un giocha da bambini. A Puma Punku non esiste logica, perchè ci sono strutture megalitiche adagiate su tutto il sito, come se fossero state divelte da qualche catastrofe immane. I blocchi sono tagliati con tale precisione che in passato si incastravano alla perfezione, come le tessere di un elaborato puzzle.
Inoltre, se la cava più vicina si trovava ad oltre 16 chilometri di distanza, come hanno fatto queste pietre colossali, alcune di centinai di tonnellate, ad arrivare al sito? Stiamo parlando di un luogo che si trova a 4 mila metri sul livello del mare. Ciò significa che non ci sono alberi da usare come rulli. Crescono solo erba e cespugli.
Puma Punku è il sito più spettacolare dell'antichità, perchè quello che si trova lì è così inspiegabile, così impossibile da creare, che resta la domanda: come è stato costruito tutto questo, e a quale scopo? Gli archeologi tradizionali dicono che Puma Punku fu costruita dagli indiani Aymara.
Ora, tutti sono d'accordo nel credere che per creare una cosa come quella che si trova a Pumapunku bisogna scrivere, progettare, bisogna avere un'idea di dove va ogni pezzo e di come si compone tutto insieme alla fine. Ma c'è una cosa su cui anche gli archeologi tradizionali sono d'accordo: gli aimara non avevano la scrittura! E allora come hanno potuto costruire tutto questo senza dei progetti?
Uno dei motivi per cui i teorici degli Antichi Astronauti sono così attratti da siti come Tiahuanaco e Puma Punku è la qualità della lavorazione della pietra e le dimensioni immense dei blocchi, così straordinari e perfetti che suggeriscono una lavorazione a macchina, l'uso di strumenti meccanici per tagliarli e inciderli. Una delle piattaforme pesa più di 800 tonnellate e sono tutte molto levigate.
Alcune altre pitre megalitiche presentano delle scalanature di appena pochi millimetri, impossibili da eseguire con gli scalpelli dell'età della pietra, perciò dietro ci deve essere un altro tipo di tecnologia. Le linee tagliate in queste piete sono perfettamente rette ed hanno la stessa esatta profondità da un'estremita all'altra. Tutto troppo perfetto per immaginare uomini primitivi che lavorano la pietra con tale precisione servendosi solo di scalpelli.
Alcuni ricercatori universitari in visita a Pumapunku con i loro strumenti di misurazione rimasero letteralmente scioccati. Nelle loro relazioni scrivono che è impossibile ricostruire Puma Punku, anche con le tecnologie moderne in nostro possesso.
Tutti questi indizi fanno registrare una grande anomalia: da una parte, questi popoli antichi sono ritenuti molto primitivi, appena usciti dall'età della pietra, eppure creano cose che noi oggi non saremmo in grado di fare, o che faremmo con estrema difficoltà, ossia produrre questi blocchi giganti di pietra, perfettamente combacianti con altri blocchi ad incastro.
La verità è che i popli antichi del nostro pianeta videro cose incredibili, furono testimoni di eventi bizzarri e incomprensibili. Ma le prove di quegli eventi sono scomparse. Per qualche motivo sono svanite, ma quei popoli ci lasciarono oggetti incredibili davanti ai quali ci chiediamo: ma come diavolo li hanno costruiti?
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