Nel pomeriggio del 1° gennaio forti venti hanno causato la rottura dei cavi di traino della chiatta Kulluk. A bordo 600mila litri di carburante ma le operazioni di messa in sicurezza sono impedite dal maltempo
(Rinnovabili.it) – Il 2013 rischia di iniziare con un altro grave disastro ecologico. Durante le operazioni di rimorchio dal Golfo dell’Alaska verso Seattle per interventi di manutenzione, la piattaforma petrolifera Kulluk, di proprietà della Shell, si è incagliata sulle coste dell’isola Sitkalidad, davanti al Parco Nazionale Kodiak.
L’incidente è stato causato dai forti venti (oltre 100 chilometri orari) e dal mare in burrasca, che hanno determinato la rottura dei cavi del rimorchiatore, spingendo la trivellatrice e il suo bagaglio di ben 600mila litri di carburante alla deriva. L’equipaggio della chiatta, 18 persone in tutto, era già stato portato in salvo alla fine di dicembre quando le condizioni meteorologiche erano iniziate a peggiorare destando le prime apprensioni. La preoccupazione ora è tutta concentrata sul pericoloso carico – 540mila litri di gasolio e 45mila litri di olio lubrificante – nonostante le ricognizioni effettuate tramite elicotteri non abbiano riscontrato perdite dai serbatoi.
A complicare la situazione è il cattivo tempo che sta rendendo praticamente impossibile qualsiasi intervento di messa in sicurezza. “Stiamo parlando di condizioni meteo vicine a quelle degli uragani”, ha spiegato Darci Sinclair del Kulluk Tow Incident Unified Command, istituito dalla guardia costiera statunitense e dalle società coinvolte. ”Riprendere il comando è diventato estremamente difficile.”
Il comando unificato ha dichiarato che la piattaforma è ancora incagliata nel Golfo dell’Alaska, ma “in posizione verticale e stabile”. I primi tentativi di far arrivare del personale esperto su Kulluk per il recupero sono falliti, ma coordinatore federale delle squadre di emergenza, il capitano Paul Mehler, ha assicurato che verrà intrapreso a breve un nuovo tentativo con l’obiettivo di rimettere la trivellatrice nuovamente in condizioni di galleggiare e poterla così trainare via dalle coste dell’isola, appena le condizioni meteo lo consentiranno.
E possibile seguire gli aggiornamenti in tempo reale all’indirizzo www.kullukresponse.com.
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