«La nostra comprensione dell’evoluzione della vita sulla Terra è limitata all’imperfezione dei reperti fossili», commentaBomfleur. Tra le ragioni di questa imperfezione, il fatto che gli organismi senza parti dure, come ossa, conchiglie e legno, difficilmente possono rientrare nella documentazione fossile. «Di tanto in tanto, però, eccezionali depositi fossili che conservano il corpo molle degli organismi forniscono un raro sguardo sulla biodiversità di precedenti periodi della storia della Terra». Gli studiosi hanno, infatti, ritrovato un ciliato fossile conservato sotto uno strato di ghiaccio antartico di oltre 200 metri, all’interno del bozzolo di una sanguisuga del Triassico.
Il microfossile è costituito da un gambo contrattile collegato ad un corpo principale, dotato di un apparato di alimentazione ed un macronucleo. Un essere simile alla Vorticella, un protozoo della famiglia dei ciliati, minuscoli esseri unicellulari tuttora viventi, che assieme a molti altri loro simili popolano le acque di tutto il mondo. Questa scoperta offre un prezioso campione degli antichi corpi molli dei protozoi che vissero sulla Terra circa 200 milioni di anni fa e inoltre mette in evidenza come i bozzoli di questo tipo possano diventare microscopiche «trappole» per la conservazione paragonabili all’ambra.
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