Gianfranco Bettin, assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, riassume in quest’immagine – l’onda di alta marea giunta a 149 cm e il passaggio odierno di una grande nave – l’attuale situazione di Venezia dove va spezzato, ha detto, "il nesso tra affarismo, incoscienza e impotenza".
"L’evento eccezionale, frutto di mutamenti climatici globali, del dissesto idrodinamico locale e di circostanze meteo che comunque al mutamento climatico rinviano – sottolinea – viene bellamente e impudentemente attraversato: ‘Gli affari sono affari e qui a bordo del Titanic siamo al sicuro’, sembrano dire dall’alto della nave crociera e dal suo business-desk, intanto ‘cola’ dove si puote cio’ che si vuole’ si rinviano decisioni che giornate come questa rivelerebbero invece di estrema urgenza sia che si parli di azioni contro l’impazzimento del clima sia che si alluda a interventi contro il dissesto idrodinamico".
"Anzi – prosegue l’assessore all’ambiente – si progettano nuovi disastri epocali come il porto passeggeri nelle barene di Dogaletto, come vorrebbe Venezia Terminal Passeggeri, o lo scavo di nuovi rischiosi canali in laguna. Venezia e’ abituata a essere oggetto di chiacchiere anche per le ragioni più futili e di grida d’allarme magari generose, ma spesso incapaci di rivelare l’origine autentica del pericolo – conclude Bettin – all’alba di oggi il passaggio della grande nave davanti a San Marco allagata descrive con brutale chiarezza da dove venga il vero rischio, quale nesso tra affarismo, incoscienza e impotenza occorra spezzare".
Il governatore del Veneto Luca Zaia, riguardo all’acqua alta eccezionale che ha interessato oggi Venezia, ha rivolto un pensiero "a tutti i veneziani, a tutti coloro che oggi hanno vissuto in forte disagio. Su un piano generale, c’e’ il rischio che ormai ci sia una assuefazione rispetto al termine acqua alta".
Zaia ha quindi fatto una correlazione con la massima di marea e la difficolta’ nello stesso periodo del sistema idrico della terraferma di scaricare in mare. "Oggi – ha detto – c’erano le stesse condizioni dell’inizio novembre di due anni fa quando il Veneto e’ stato funestato dall’alluvione: scirocco, precipitazioni intense e alte temperature accompagnate dallo scioglimento della neve in montagna". [Fonte].
0 commenti:
Posta un commento