Un uovo in orbita attorno Saturno? E' solo Metone, la strana luna del pianeta

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Liscia, di forma arrotondata e oblunga, simile a un uovo di 3 Km circa di diametro. Ecco il primo ritratto di Metone, una delle lune di Saturno, come emerge dal recente, spericolato flyby realizzato qualche mese fa dalla sonda Cassini.
La superficie estremamente liscia e priva di crateri, visibile per la prima volta nelle immagini della missione, fa discutere i ricercatori sulla natura e la storia di uno dei più misteriosi satelliti naturali di Saturno. Le occasioni per osservarla sono pochissime, visto che orbita molto vicina al pianeta, dove Cassini si avventura di rado.
Metone, con i suoi 3 Km di diametro, è uno dei satelliti più piccoli di Saturno.  Viene scoperto dalla sonda Cassini nel lontano 2004: la prima luna di Saturno identificata nel corso della missione, ma decisamente non l’unica. Successivamente, Cassini scopre numerosi altri satelliti del pianeta, tra cui Anthe e Pallene, due cugine di primo grado della misteriosa Metone, che orbitano intorno a Saturno vicino alla piccola luna a forma di uovo, all’interno dell’anello E del pianeta, tra Mimante ed Encelado.
Bisognerà aspettare 8 anni dopo la sua scoperta, esattamente il il 20 Maggio 2012, perchè la sonda Cassini completi finalmente un  flyby ravvicinato di questa piccolissima luna, arrivando a una distanza sufficiente per mostrare al mondo le prime fotografie della sua superficie. Realizzare delle immagini dettagliate di un oggetto così piccolo è stata un’impresa ardua persino per l’efficientissima sonda NASA-ESA-ASI, che si è dovuta avvicinare a una distanza di appena 1900 Km dal corpo, per poterne osservare la superficie.  
Le manovre orbitali che hanno permesso l’avvicinamento non sono tra le piu semplici, visto che Metone, come le  sue compagne Anthe e Pallene, orbita molto vicina a Saturno, a circa 200,000 chilometri dal pianeta, la distanza minima a cui Cassini può attualmente avvicinarsi al pianeta stesso. Le opportunità per realizzare immagini di Metone e delle sue cugine di primo grado sono dunque limitate a momenti fugaci, in cui la sonda è molto vicina a Saturno e percorre con velocità massima traiettorie molto inclinate rispetto all’orbita del pianeta stesso.
Quello che emerge da questo prezioso primo ritratto, realizzato in condizioni così estreme, è particolarmene sorprendente. Innanzitutto, Metone è di forma arrotondata a differenza di molti corpi di dimensioni analoghe osservati finora, asteroidi e altre lune, la cui forza di gravità non è sufficiente per determinarne una forma sferica.
Secondo i ricercatori, la forma arrotondata e leggeremente oblunga deve essere una diretta coseguenza del suo processo di formazione, ancora misterioso. Inoltre, la superficie della luna è  liscia e apparentemente senza alcun segno di impatto evidente.  Anche qui, a giudicare dai corpi minori di dimensioni analoghe osservati finora, questa caratteristica costituisce una stranezza non sottovalutabile.
Una delle ipotesi più attendibili formulate dai ricercatori per spiegare questa curiosa morfologia presenta la superficie di Metone come ricoperta da una polvere sottilissima che, come un potente spray, avrebbe nascosto ogni segno di cratere o altro rilievo.
L’origine di questo spray che avrebbe totalmente rimodellato la Luna e le sue due cugine di primo grado potrebbe essere ricondotta ai getti di ghiaccio e altre particelle emanate dal polo sud di Encelado, una delle tante importantissime e recenti scoperte riguardante il sistema di Saturno. E uno dei tanti motivi per cui la sonda Cassini continuerà nei prossimi anni a orbitare intorno -e  sempre più vicino - alle sue misteriose lune.

Fontane di ghiaccio zampillano su Encelado
Enormi getti di acqua ghiacciata si sprigionano dalla superficie del polo sud di Encelado, una delle lune di Saturno. Questa spettacolare immagine composita arriva dalla sonda Cassini, dedicata allo studio del pianeta e dei suoi satelliti.
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Nella foto, presa da una distanza di circa 14.000 chilometri da Encelado, si possono scorgere più di 30 getti, molti dei quali sono stati osservati per la prima volta. Queste vere e proprie “eruzioni di ghiaccio” provengono da fratture sulla superficie di Encelado prodotte dalle potentissime azioni mareali esercitate dalla forza di attrazione gravitazionale di Saturno. Gli scienziati stanno studiando con grande interesse queste immagini per riuscire a determinare con precisione la quantità di acqua presente sotto la superficie di Encelado.
Cassini-Huygens è una missione robotica realizzata in collaborazione tra la NASA, l’ESA e l’ASI con la partecipazione di numerosi ricercatori italiani. Il 14 gennaio del 2005 la navicella denominata Huygens, staccatasi dalla sonda madre, ha raggiunto la superficie di Titano, uno dei satelliti di Saturno, inviando a terra spettacolari immagini della sua superficie. L’INAF contribuisce alla missione con lo spettrometro a immagine nel visibile e vicino infrarosso VIMS-V (IFSI Roma), l’esperimento RADAR e lo strumento HASI su Huygens, dedicato allo studio dell’atmosfera di Titano. [Fonte].

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