Proprio così: questi non solo provocano il surriscaldamento del pianeta ma starebbero anche causando un raffreddamento degli strati superiori dell'atmosfera che porta a una minore "resistenza" offerta ai satelliti e ai cosiddetti "rifiuti" spaziali.
Le molecole di anidride carbonica che raggiungono gli strati superiori dell'atmosfera, a un'altezza di oltre 50 chilometri, vengono colpite da atomi di ossigeno e queste collisioni generano calore. La densità dello strato di anidride carbonica a quell'altezza è però troppo bassa e quindi il calore non viene ricatturato ma finisce per disperdersi, causando un raffreddamento che fa sì che gli strati superiori dell'atmosfera esercitino meno resistenza nei confronti dei satelliti.
Questo effetto può portare a conseguenze disastrose: per esempio, un'attività solare più intensa del previsto riscaldò questi strati, incrementando la resistenza atmosferica del satellite Skylab e provocandone la caduta sulla Terra nel luglio del 1979.
Gli scienziati, usando l'Atmospheric Chemistry Experiment Fourier Transform Spectrometer a bordo del satellite Canadian SCISAT-1 hanno scoperto che negli ultimi 10 anni si è verificato un incremento di circa 23,5 parti per milione (ppm) di ossidi di carbonio a un'altitudine di 100 chilometri, un aumento 10 ppm più veloce rispetto alle stime dei modelli previsionali sviluppati per l'alta atmosfera.
"Abbiamo bisogno di modelli che descrivano in modo più sofisticato l'intera atmosfera, per affrontare i futuri lanci di oggetti nello spazio", ha spiegato John Emmert, fra gli autori della ricerca. Quelli attuali infatti presuppongono la presenza di circa 2700 tonnellate di carbonio, mentre in realtà supererebbero le 20mila tonnellate. [Fonte].
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